ANESTESIA E SOGNO
Parole chiave: ipnosi, sogno, anestesia.
Premessa
Il sogno è l'espressione di una parte di noi.
Il nostro inconscio durante il sonno lavora con metafore e simboli, ci aiuta a chiarire situazioni della vita quotidiana e a realizzare obbiettivi o desideri.
Il paziente ospedalizzato che deve affrontare l'intervento chirurgico è afflitto dalla sua patologia, si trova in un ambiente estraneo, è incerto sul buon esito dell'intervento, molte volte spaventato dalla dettagliata sequenza di complicanze che gli vengono illustrate durante la procedur 838t195i a del "Consenso Informato".
Perché quindi non sfruttare in anestesia suggestioni ipnotiche che inducano il paziente a sognare?
Metodologia
Durante la visita preanestetica, accanto alle valutazioni formali degli esami preoperatori e all'esame obbiettivo del paziente nella raccolta anamnestica viene fatta particolare attenzione a esperienze di passate narcosi, a come è stato l'esordio della malattia e il successivo percorso che ha portato all'intervento chirurgico.
Con l'osservazione dell'uso che il paziente fa dei canali sensoriali nel ricostruire la propria realtà interiore (vedi i sistemi rappresentazionali della programmazione neurolinguistica PNL) possiamo accorgerci come il paziente abbia vissuto esperienze precedenti e come vive l'attuale. A seconda dei canali preferenziali, useremo suggestioni visive, auditive o cenestesiche per rassicurarlo su ciò che avverrà in sala operatoria. Questo creerà un rapporto di fiducia che aprirà la porta per approfondire la conoscenza del nostro paziente.
Caso clinico
Si tratta di una collega coetanea, che chiamerò Mara, affetta da un meningioma cerebrale, proveniente da un'altra regione.
Mara in seguito ad un intervento di appendicectomia era finita in Rianimazione per un arresto cardiaco. In un successivo intervento, al risveglio dall'anestesia, aveva avuto sensazioni di soffocamento, forse per un residuo di curarizzazione.
Accanto a queste immagini non troppo gradevoli, che balzavano fuori con vivezza dal suo album dei ricordi, c'era ansia per l'anestesia a cui andava incontro e paura per la patologia di base, il tumore cerebrale.
Le dissi di cancellare i ricordi., che nuovi farmaci e nuove tecniche le avrebbero indotto un sonno fisiologico., che avrebbe potuto colorare quel sonno con un bel sogno., lasciando così tutto il tempo al chirurgo per debellare la sua malattia.
Si sarebbe risvegliata con un sorriso.
Risultati
Qui di seguito riporto, previa sua autorizzazione, le parole di Mara.
"Sensazioni di un'anestesia"
Tutto comincia con un'iniezione intramuscolo di una miscela di farmaci preanestetici.
La paura è tanta, la voglia di ricominciare a vivere una vita normale altrettanta.
La barella... l'ascensore (forse!). una folgorazione di luci., la grande sala operatoria.
Tante persone che si prendono cura amorevolmente di te, ti senti cullata e confortata.
Non è così terribile come l'avevo immaginato cento volte negli incubi peggiori.
Poi la voce suadente dell'anestesista: "cosa vuoi sognare?".
Che bello, è anche possibile realizzare i sogni, sono calma, tranquilla quasi felice:
"voglio una spiaggia tropicale, il mio "lui" bruno, con gli occhi chiari che mi viene incontro sorridendo e innamorato, mano nella mano e via. dolcemente nell'oblio.".
Al risveglio la solita voce dolce, che mi chiede se ho sognato bene, le rispondo:
"Bellissimo, mai stata meglio, magari la prossima volta (però spero che non ci sia) apportiamo qualche modifica"
Mi chiede: "perché? Forse la prossima volta vuol sognare un Lui biondo con gli occhi verdi?"
L'incubo della malattia è finito, il mio "angelo" in camice bianco è riuscita ad aiutarmi mirabilmente, un semplice "grazie" potrebbe non bastare, ma il mio sguardo dice più di mille parole.
Discussione e conclusioni
Ogni rapporto interpersonale si basa sulla comunicazione verbale e non verbale. Il compito dell'anestesista è quello di creare in poco tempo un rapporto di sintonia e di fiducia col proprio paziente, questo può essere facilitato da alcune modalità di decodificazione e di comunicazione, bene applicate, derivate dalla PNL.
Una volta creato nella visita preoperatoria un rapporto terapeutico di interazione, l'induzione del sogno in sala operatoria può avvenire contemporaneamente all'induzione dell'anestesia con l'ausilio farmacologico.
L'induzione deve essere lenta e con suggestioni comprensibili e permissive, seguendo con attenzione i fenomeni che avvengono nel paziente.
Non sono importanti tanto le parole ma il ritmo e la partecipazione col soggetto, che poi svilupperà il sogno positivo in modo del tutto personale ed originale.
Bibliografia
R. Arone di Bertolino
- Psicopatologia post anestesia generale. Ragioni, cause e psicoterapia.
(Rivista Medica Italiana di Psicoterapia ed Ipnosi Vol.2-1994, S.M.I.P.I. Casalecchio di Reno BO).
- Corso di Psicoterapia e Ipnosi di I livello, S.M.I.P.I. Bologna 2002.
- Corso di Psicoterapia e Ipnosi di II livello, S.M.I.P.I. Bologna 2003.
- Seminario della comunicazione, S.M.I.P.I. Cattolica 2003.
R. Bandler , J. Grindler, R. Dilts, J. De Lozier, L.C. Bandler
- Programmazione neurolinguistica.
(Astrolabio, Roma 1982).
M. Massarini et al.
- Ipnosi preoperatoria.
(Atti del VII Congresso Modalità di Intervento psicologico in Anestesia e Rianimazione Exposanità-Bologna, Rivista Medica di Psicoterapia e Ipnosi, Vol II, 2002, 139-165)
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