COME VENIRE IN AIUTO AI TRAPASSATI
Quando L'Ego rinasce nel mondo fisico; viene accolto con esultanza coca naturale perché questo mondo terrestre con le sue molteplici esperienze, offre l'occasione di svilupparsi spiritualmente.
Se però si esamina la cosa da. un altro punto di vista e se si considera che venendo al mondo si chiude entro le limitate condizioni di prigionia che gli procura il corpo denso, ci si potrebbe chiedere se sia il caso di felicitarsi della sua venuta.
Ci rattristiamo profondamente della partenza dell'Ego liberatosi dal giogo del proprio 15315n1323p veicolo fisico verso i mondi superfisici mentre in realtà è come se fossimo contenti che un nostro amico sia stato incarcerato e ci lamentassimo quando arriva il giorno della sua liberazione.
Il nostro vero compito verso i nostri cari che hanno abbandonato la vita terrestre non finisce nel momento in cui i legami fisici sono spezzati; anche dopo il sotterramento ci incombono delle responsabilità. Il contegno che adottiamo nei :confronti dei nostri scomparsi li colpisce ancora profondamente in quanto che essi non abbandonano immediatamente i luoghi ove hanno vissuto vicino a noi. Dopo essersi ritirati dal corpo fisico, possono restare per diversi anni nella casa o in prossimità della stessa. La loro sensibilità si acutizza e se ci vedono addolorati per la loro partenza, la loro anima si rattrista al punto da indurli a servirsi di ogni mezzo per restarci vicini e confortarci. In ogni caso noi siamo per essi un ostacolo o pietra d'inciampo sulla via spirituale nella quale sono impegnati.
Se questa condotta egoistica nei loro confronti può essere perdonata a chi non sia al corrente delle condizioni che in tal senso si vanno creando, non è assolutamente ammessa se si tratta di studiosi della filosofia Rosa-Croce o di filosofie equivalenti, ai quali incombono gravi responsabilità se non si comportano coraggiosamente e saggiamente anteponendo calma e serenità quando uno dei loro cari parte per i mondi spirituali.
La consuetudine vuole si porti il lutto; chi non vi si attiene viene criticato dall' opinione pubblica. Fortunatamente i tempi cambiano e gli spiriti si evolvono, perciò la cosa viene esaminata con maggiore buon senso. Per coloro che partono, il passaggio all'altro mondo è cosa importante, che richiede da parte loro una grande fatica, per adattarsi alle nuove condizioni. Essi sono abbastanza afflitti e tormentati per le sofferenze che manifestano i loro congiunti rimasti sulla Terra da far loro subire in aggiunta anche la vista delle gramaglie e di qualsiasi altra manifestazione di lutto che non fanno che prolungare per anni il loro dolore. Quanto più dignitoso e lodevole è l'atteggiamento di coloro che seguono gli insegnamenti Rosa-Croce! Essi sanno rassegnarsi al dolore per non scoraggiare lo spirito che se ne va. Alcuni rosacrociani si vestono di bianco e cercano di conservare un contegno sereno. Il pensiero che li domina non è l'apprensione egoistica:" Cosa sarà di me ora che se ne è andato?" Ma saranno guidati da sentimenti come:"Spero che non soffrirà per averci lasciati. Preghiamo fervidamente per lui affinché prosegua felicemente la sua strada e possa imparare a fondo le lezioni che lo attendono in Purgatorio e nel Primo Cielo."
Così la buona volontà, l'intelligenza,l'altruismo e l'amore dei suoi amici rimasti sulla Terra, aiutano lo Spirito ad affrontare agevolmente le condizioni della sua nuova esistenza e di adattarvisi nel migliore modo possibile.
La cosa migliore che potremmo fare è di diffondere questi insegnamenti che sono di beneficio per noi tutti. Tanto peggio per coloro che sono ciechi e non vogliono conoscere nulla dei mondi superfisici. Ma per coloro che desiderano risvegliare le loro facoltà latenti, il prenderne consapevolezza, è solo questione di tempo. Verrà giorno in cui rivedremo, vicino a noi, i cosiddetti morti perché, in realtà, la morte non esiste, come dice John Mc Creery nel suo bel poema: "Non esiste la morte".
|