Cosa e come collezionare
Una suddivisione temporale può essere quella dei periodi che
indicativamente sono:
* Antichi stati italiani (ASI) 1850/1860
* Regno d'Italia 1861/1944
* Repubblica Sociale Italiana (RSI) 1944
* Repubblica Italiana dal 1945
Inoltre, si possono raccogliere francobolli delle Colonie Italiane (Libia,
Somalia, Eritrea, Isole dell'Egeo, ecc), delle terre occupate (Albania,
Lubiana, ecc) e delle occupazioni straniere in Italia; delle emissioni locali,
dei servizi (pacchi postali, marche da bollo, ecc)... La lista, pur parlando
solo di Italia, è estremamente vasta. Ecco perchè, come ho accennato precedentemente,
è indispensabile possedere almeno un catalogo,
sul quale si trovano elencati tutti i francobolli riguardanti l'area, in questo
caso, italiana.
A questo punto, avendo focalizzato un'area e un periodo più precisi, è il
momento di optare fra nuovo e usato. Nessuno vieta di fare convivere i
francobolli usati con quelli nuovi, certo una collezione omogenea, al di là del
valore di mercato, è più ordinata e più piacevole da sfogliare.
In genere si comincia con l'usato perche' e' più economico e facile da
reperire, anche se dal punto di vista estetico e' meno bello; gli annulli -
anche laddove hanno un plusvalore economico - spesso sono deturpanti, cioe' non
consentono la completa e chiara visione della vignetta; inoltre i nuovi -
proprio perche' non sono mai stati usati! - conservano in genere colori piu' vivi
e un aspetto generalemente piu' "fresco".
Io ho cominciato con l'usato, integrandolo con le nuove
emissioni nuove e sostituendolo "a ritroso" a mano a mano con il
nuovo.
La mia collezione, il mio interesse primario e soprattutto la mia blanda
conoscenza sono limitati ai valori nuovi del Regno d'Italia e della Repubblica
Italiana. Sfogliando il catalogo, ci si rende conto che i francobolli
comprendenti "soltanto" queste due voci sono innumerevoli, e variano
immensamente dall'uno all'altro di valore, colore, stampa, formato,
valutazione.
Ho impiegato piu' di 20 anni a completare
COME CATALOGARE
All'interno della stessa area, si puo' dividere o catalogare la collezione in
modi differenti. La piu' usuale, e la più logica, e' in ordine cronologico. Ma
ci sono molte varianti, che possono a loro volta essere suddivise in
altrettanti piccole collezioni.
Si puo' ad esempio dividere i francobolli commemorativi dalla Posta Ordinaria,
che dal
* Democratica
* Italia al Lavoro
* Siracusana
* San Giorgio
* Michelangiolesca
* Alti valori
* Castelli
* Donne nell'arte
Oppure si possono raccogliere le annate estraendo da ognuna e
catalogando a parte i francobolli delle varie emissioni, come faccio io. Quelle
piu' importanti gia' concluse sono:
* Giornata
del Francobollo
* Fontane
* Flora
* Ville
* Personaggi
* Piazze
* Giostre
* Arte italiana
* Lavoro italiano nel mondo / per il mondo
mentre quelle che continuano ad essere aggiornate ancora nel 2000 sono:
* Natale
* Istituzioni
* Europa Unita (CEPT)
* Propaganda turistica
* Scuole
* Scudetti di calcio
* Patrimonio artistico e culturale (che ha sostituito &qu 13213c221n ot;Arte
Italiana")
* Giornata della Filatelia (che ha sostituito &qu 13213c221n ot;Giornata del
Francobollo")
Un altro metodo di catalogazione sono le TEMATICHE, ossia si possono
raggruppare francobolli che hanno lo stesso tema, magari sempre in ordine
cronologico.
Ad esempio:
* Santi e Sante
* animali
* sport
* avvenimenti storici
* fiere e simposi
* artisti
A loro volta, tutti questi soggetti si possono ulteriormente dividere in
sottotematiche:
* animali: cani, gatti, cavalli, ecc....
* sport: calcio - magari solo una sola squadra, avvenimenti sportivi in genere,
olimpiadi, ecc...
* artisti: scrittori, inventori, pittori...
Ognuno puo' inventare una propria tematica e catalogare i francobolli seguendo
un proprio filo logico. Io ad esempio raccolgo a parte tutti i francobolli che
"parlano" di donne, da Eleonora Duse (1958) a "pari opportunità"
(1997). Questi valori li raccolgo sempre doppi, in modo da poterne tenere uno
nella collezione "cronologica" e uno nella tematica.
E la cosa piu' bella e' cambiare un giorno opinione e
rimettersi a catalogare tutto di nuovo riordinandolo secondo criteri
completamente diversi. Non c'e' mai limite alla fantasia....
Un vezzo in piu' e' collezionare in quartine.
Naturalmente per avere una collezione completa della Repubblica, ancor piu' del
Regno, tutta in quartine, bisogna avere grandi disponibilita' economiche.
Infatti il valore delle quartine, per i valori più pregiati, non si limita a 4
volte il valore del francobollo, ma ha un plusvalore dettato dall'avere insieme
e ancora attaccati 4 pezzi dello stesso francobollo.
Ancora maggior pregio avrebbe quindi una collezione, anziche' in singoli valori sfusi, in fogli interi. Io non ne ho mai vista una completa, di nessun paese e di nessun periodo, se qualcuno ne ha una da esibire, sarei lieta e orgogliosa non solo di poterla ammirare, ma anche di poterla nominare o mostrare in queste pagine.
Come si valuta un francobollo
Molti amici mi scrivono chiedendomi, anche avendo un catalogo
a portata di mano, come si fa a valutare correttamente un francobollo, essendo
le valutazioni dei differenti cataloghi (unificato, sassone, bolaffi) molto
discordanti tra loro e soprattutto assolutamente diverse dal reale prezzo di
mercato.
Ho deciso quindi di aprire questa nuova sezione riportando le principali
domande che mi vengono porte nonché, naturalmente, le risposte, nella speranza
che i collezionisti possano trovare chiarimenti ai loro quesiti.
COME
Il reale prezzo di mercato è generalmente (diciamo per 9 francobolli su 10) dal 40 al 50% in meno rispetto alla valutazione del catalogo Sassone. Infatti, per convenzione, tra tutti quelli esistenti è su questo catalogo che i collezionisti e i commercianti si basano per valutare i propri "coriandoli". Non esiste un motivo logico, ma è la prassi consueta!
Ovviamente la valutazione del catalogo deve essere unica e si basa su un francobollo "standard", ma molti fattori influiscono sul reale valore di un francobollo, sempre tenendo come "base" la valutazione del catalogo, e questo vale per tutte e tre le categorie "principali" in cui si dividono i francobolli: nuovi gomma integra, nuovi traccia di linguella, usati.
Molto importante è l’aspetto generale, che in gergo viene indicata come freschezza. Non è difficile comprendere che un francobollo talmente ben conservato da sembrare appena uscito dalla stamperia è più pregiato dello stesso valore con aria più "stropicciata".
Altro fattore determinante è la centratura. La maggior parte dei valori del periodo del regno sono di norma mal centrati, è quindi comprensibile che a parità di gomma e freschezza sia più pregiato (e quindi costoso) un francobollo di buona od ottima centratura.
Il Sassone riporta le differenti valutazioni - rispetto alla
normale centratura - per quei francobolli che ottimamente centrati sono
estremamente rari.
Il prezzo di mercato per questi valori, cioè per esemplari "freschi"
e perfettamente centrati di francobolli che sono di norma mal centrati, è in
genere il prezzo pieno di catalogo.
E’ considerata per questi valori una centratura "buona" quando la
vignetta (parte disegnata del francobollo) non è intaccata dalla dentellatura.
La centratura influisce anche per la valutazione dei francobolli dei primi anni
della repubblica, soprattutto per i più preziosi.
Ma il fattore determinante è la condizione della gomma sul retro del francobollo.
CHE COSA SIGNIFICA "CON TRACCE DI LINGUELLA"?
Il francobollo nuovo è ovviamente ancora gommato sul retro, a differenza del francobollo usato. Quando la gomma è liscia, compatta, senza macchie, si definisce il francobollo nuovo gomma integra.
Un tempo (ormai per fortuna questa abitudine si è quasi persa)
per raccogliere i francobolli non si usavano né i raccoglitori a pagine di
cartoncino con i listelli trasparenti, né i fogli d'album con le taschine nelle
quali inserire il francobollo, bensì album o fogli senza taschine/listelli, sui
quali il francobollo veniva applicato con la famigerata "linguella".
Si tratta di una strisciolina di carta pergamena piegata nel mezzo, una metà
veniva applicata sul retro del francobollo (sfruttandone quindi la gomma) e
l'altra metà veniva incollata sul foglio.
Quando da queste collezioni sono stati staccati i francobolli e dai francobolli
è stata a sua volta staccata la linguella, una parte o anche una traccia,
magari anche solo lievissima, ha deturpato la gomma, che quindi è diventata NON
INTEGRA.
Oppure possono esserci diverse piccole imperfezioni nella gomma, anche non causate volontariamente: macchie o puntini di ruggine, macchie di gomma mancante dovute alla cattiva conservazione del francobollo, magari a contatto di una superficie che ha "smangiato" la gomma, oppure anche puntini di stampa, insomma, qualsiasi difetto che disturba l’integrità della gomma fa "scattare" di una categoria la qualità del francobollo.
Si può definire il francobollo in questo caso come linguellato, come "TL" (traccia di linguella), o anche semplicemente come gomma originale, esso è comunque deprezzato rispetto allo stesso valore con "gomma integra".
Attenzione quindi, quando consultate un listino: la gomma indicata come ORIGINALE, per quanto la definizione possa suonare preziosa, significa che NON è integra, ma solo che, per quanto non perfetta, non è stata manipolata.
Esistono poi altre mistificazioni: nei pezzi più pregiati la cui gomma nel corso degli anni si è sciupata, vuoi per una cattiva conservazione, vuoi per l’applicazione di una linguella, spesso viene ritoccata, con metodi molto sofisticati e spesso invisibili a un occhio non allenato o semplicemente non particolarmente attento. In questo caso si parla di "rigommato" o "ripulito". La valutazione di un tale esemplare, che a prima vista può sembrare integro, deve però avvenire sulla base del valore di catalogo del francobollo linguellato.
Attenzione, però, perché il francobollo con gomma non integra
NON è un francobollo di seconda scelta!!
E' solo una categoria diversa, come gli usati rispetto ai nuovi. Questa
distinzione è valida per i francobolli del periodo del Regno e dei primi anni
della repubblica, fino al 1955.
Quando si parla di francobolli nuovi moderni (dagli anni ‘60 in poi) si intende sempre con gomma integra, se non specificato altrimenti.
COME SI FA A RICONOSCERE UN FRANCOBOLLO RIGOMMATO DA UNO INTEGRO ORIGINALE?
La gomma manipolata è generalmente molto più liscia e compatta, ma soprattutto più spessa della originale, e il metodo migliore per accorgersi della rigommatura è, con MOLTA attenzione a non rovinarli, passare con delicatezza un dito lungo i dentelli. In genere difatti questi sono più duri e rigidi rispetto ai dentelli di un francobollo non rigommato.
Oppure osservare attentamente, magari con l’aiuto di una lente di ingrandimento, i "pelucchi" di carta che spuntano naturalmente dai dentelli (che sono il frutto dello strappo della carta laddove i francobolli erano uniti). Se i "pelucchi" sono rigidi, come capelli irti di gel, il francobollo è probabilmente rigommato.
PERCHÉ IL CATALOGO RIPORTA SPESSO VALUTAZIONI DIVERSE PER LO STESSO FRANCOBOLLO?
Come già accennato, il valore di mercato è comunque sempre
stilato sulla base del Sassone. Per avere nel catalogo un riferimento bisogna
però saperlo interpretare.
Il Sassone riporta infatti per tutti i valori almeno due voci: con linguella o
traccia di linguella e con gomma integra. Inoltre, per alcuni valori del
periodo del regno particolarmente pregiati, sono indicate anche le valutazioni
dei francobolli completamente privi di gomma (indicati esattamente come
"senza gomma").
Nei francobolli del Regno viene indicato PRIMA il prezzo del linguellato, e per ultimo il prezzo per la serie o il singolo con gomma integra, indicato per convenzione con il simbolo del doppio asterisco (**). Da qui la convenzione di indicare con un singolo asterisco (*) un francobollo con gomma non integra.
Il prezzo di un francobollo integro rispetto allo stesso esemplare con TL è in media il doppio, ma per alcuni valori arriva fino a 2 volte e mezzo in più. Per quei francobolli poi in cui una centratura buona/ottima è particolarmente rara, vi è una specifica valutazione, in caso appunto di francobolli centrati.
Un esempio per tutti, forse il più famoso: serie 29
"manzoni":
TL* = € 900
integra ** = € 2.250 (900 x 2,5)
TL* centrata = € 1.350
integra ** centrata = € 3.375.
Nella sezione della Repubblica (fino al 1955) viene fornita
PRIMA la valutazione per l’esemplare integro, POI per il valore linguellato,
indicato con una "L" incorniciata in un quadrato.
Dal
Gli "attrezzi del mestiere"
LA "BIBBIA"
E' indispensabile possedere un catalogo. Non tanto o non solo
per sapere quanto vale un determinato francobollo, ma per sapere che
francobollo e', quando e' stato emesso, a che periodo appartiene, di che tipo
di emissione si tratta, che cosa commemora...
I cataloghi a cui fanno riferimento quasi tutti collezionisti sono generalmente
due: l'Unificato e il Sassone. Io personalmente ho sempre usato quest'ultimo.
Anche le valutazioni e le numerazioni di tutti i francobolli illustrati,
raccontati od offerti in queste pagine si riferiscono al Sassone. (A proposito:
contrariamente a quanto ho sempre pensato, si pronuncia Sassòne)
Spero che mi offriranno almeno una copia della prossima edizione, con tutta la
pubblicita' (gratuita) che sto facendo loro... :-)
Ci sono particolari importanti di un
francobollo che non sono visibili ad occhio nudo. Ad esempio, questi due
valori sono diversi, ma come e' possibile accorgersene senza una lente
d'ingrandimento? (In uno dei francobolli e' presente una seconda stelletta sul colletto di sinistra, visibile soltanto con una lente. Se vuoi sapere qual e', scrivimi.... [email protected] ) |
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I RACCOGLITORI
Quando iniziai a collezionare francobolli, nel 1969, la mia mamma mi compro' ai
grandi magazzini quegli album pesantissimi con le pagine di cartoncino e i
listelli di nylon nei quali i francobolli si incastravano, che erano a volte
cosi' affilate da romperli.
Poi ho scoperto gli album a 22 anelli, e la mia carriera di collezionista ha
preso tutt'altra piega, in ogni senso.
Questi album hanno i fogli staccabili (appunto a 22 buchi), ed esistono di
varie marche e modelli, sia preparati annualmente con la taschina adatta per
ogni francobollo emesso in quell'anno, solitamente anche con una piccola
didascalia, che (come quelli che uso io) a file di taschine "neutre",
dove ognuno ripone i francobolli secondo il criterio che ritiene piu' adatto.
Ci sono a 6, 5, 4 file di taschine, e sono reperibili in qualsiasi negozio di
filatelia. Cosi' quando acquisti la serie che ti mancava che pero' andrebbe
logicamente catalogata in mezzo alla collezione, ti basta inserire un foglio
invece che spostare migliaia di "coriandoli" facendoli slittare in
avanti riga per riga...
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Consigli pratici
RACCOGLI TUTTO
Il primo consiglio, come faccio personalmente da piu' di 30 anni, e' di
raccogliere tutto, sempre e ovunque, di non buttare via niente. Fai sempre in
tempo a renderti conto che una busta o un francobollo che avevi tenuto, in
realta' non ha alcun valore ne' interesse, ma se ti accorgi di avere buttato
via qualcosa che forse oggi avrebbe valore, come fai a rimediare?
Io ho il solaio, i cassetti e gli scaffali invasi di raccoglitori, scatole di
francobolli, buste vecchie, cartoline. E ancora oggi quando vado da amici e
parenti li prego di conservare tutta la posta affrancata che ricevono, e porto
a casa roba nuova ogni settimana. E spesso le sorprese che trovo spulciando
questo materiale mi ripagano abbondantemente della "fatica"....
COME TOGLIERE I FRANCOBOLLI DALLA CARTA
Non cercare di strapparli "a secco", con ogni probabilita' otterrai
solo di rovinare il francobollo.
Ritaglia il frammento con il bollo e immergilo in una bacinella di acqua
tiepida. Dopo 10/15 minuti controlla: il bollo deve staccarsi senza resistenza
dalla carta, se non e' cosi' non insistere, la carta bagnata e' molto fragile,
rischi di lacerarlo, attendi qualche altro minuto. Quando si e' staccato dalla
carta, appoggialo a faccia in giu' su un panno (non soffice tipo asciugamano) steso
su una superficie liscia. Tamponalo con un altro panno, quando sollevi
quest'ultimo fai attenzione che la parte
gommata bagnata non sia rimasta appiccicata al panno.
Passalo ora su un'altra superficie liscia asciutta e lascialo riposare.
Quando e' asciutto (non completamente secco), riponilo tra le pagine di un
libro, appoggia il libro disteso e "schiaccialo" con un soprammobile
pesante. Lascialo a "stirarsi" per tutta la notte.
Fai attenzione di non mettere il bollo tra le pagine quando e' ancora umido: si
appiccicherebbe alla carta!
Se devi staccare diversi francobolli, metti molta acqua nella bacinella, e
immergine comunque pochi per volta: la gomma (colla) sciogliendosi si mescola
nell'acqua, e se questa diventa troppo collosa a sua volta rischi che il
francobollo una volta asciutto risulti "inamidato".
NON FARTI "FREGARE"
Se ti offrono un Gronchi Rosa a 75 euro invece che a 750, e' piu' probabile che
sia falso, piuttosto che un'occasione! Non sempre e' facile distinguere le
falsificazioni dagli originali, soprattutto quando si tratta di pezzi di
valore, le copie sono spesso quasi perfette.
Compra sempre francobolli di buona qualita', perche' solo il materiale bello e
ben conservato acquista valore e avra' sempre un mercato, sia che tu decida di
conservarlo, venderlo o lasciarlo ai tuoi nipotini!
Se hai in programma di visitare qualche mercatino o una mostra mercato, portati
dietro un catalogo: cosi' saprai se effettivamente cio' che stai acquistando e'
a buon prezzo o meno.
Una volta che hai trovato un commerciante che ti ha dimostrato serieta' e
competenza, tienilo stretto: e' nel suo interesse consigliarti sempre bene,
perche' sa sicuramente che il cliente soddisfatto non solo ritorna sempre, ma
e' il miglior veicolo pubblicitario di "passaparola".
Vocabolario filatelico
AMG-FTT "Allied Military Government - Free Territory of Trieste", cioe’ "Trieste zona A". Sigla ufficiale del territorio che nel 1945 passo’ sotto la giurisdizione del governo militare alleato. Dettagliate notizie storiche a pagina 672/3 del catalogo Sassone. La sigla appare sovrastampata su tutte le carte valori utilizzate a Trieste dal ‘45 al ‘54.
ANTICHI STATI ITALIANI (ASI)
Insieme di regni, ducati e
granducati sparsi per la penisola italiana nel
ANNULLO timbro.
APPENDICE Rettangolo dentellato tipo francobollo, decorato con fregi o/o scritte ma senza valore postale, ai margini o in mezzo a francobolli o gruppi di essi, a scopo decorativo. Quando e’ in mezzo a 2 valori si chiama anche "bandella".
BLOCCO insieme di 3 o piu’ francobolli uniti fra loro, ma non in una sola fila. Se il blocco e’ di 4 francobolli disposti su due file diventa "quartina".
BOLLETTINO ILLUSTRATIVO Opuscolo stampato e venduto dalle Poste Italiane a partire dal 1954 per illustrare le nuove emissioni commemorative, contiene le immagini dei francobolli in formato reale e un articolo che spiega le tecniche di stampa, la storia dell’evento o della personalita’ a cui e’ dedicato il bollo. Fino al 1988, poiche’ le riproduzioni non recavano alcun segno di annullamento o distinzione dal vero francobollo, venivano spesso ritagliate e usate "regolarmente" per affrancare lettere.
CAVALLINO Termine con il quale i collezionisti chiamano il francobollo per pacchi postali del 1954, n. 81 catalogo Sassone, uno dei valori piu’ famosi e pregiati dei "servizi" della Repubblica.
CENTRATURA Posizione della vignetta del francobollo rispetto ai margini dentellati. E’ perfetta quando e’ equidistante da ogni lato. Per molti francobolli del Regno e’ sufficientemente buona quando la dentellatura non parte direttamente dalla vignetta.
DENTELLATURA Sistema di separazione dei
francobolli, in uso in Italia solo dal 1862. La perforazione puo’ essere
LINEARE, effettuata mediante una sola fila di punzoni che perfora prima gli
spazi verticali e poi quelli orizzonatali, richiedendo percio’ 22 battute per
un foglio da 100 esemplari: gli angoli del francobollo non sono quasi mai
regolari. Piu’ raffinata la dentellatura A
PETTINE, che utilizza un perforatore con i punzoni disposti come in un pettine
con i denti molto radi: ogni battuta dentella tre margini del francobollo e il
quarto lato viene dentellato con la battuta successiva: in questo caso occorrono
solo 11 battute per completare un foglio da 100 e gli angoli sono normalmente
regolari. Con la perforazione A BLOCCO il foglio viene invece dentellato in un
solo colpo, essendo i punzoni disposti a quadretto. Per convenzione filatelica,
il passo della dentellaura si misura contando il numero dei dentelli (o dei
fori) presenti nello spazio di
DITTICO Coppia di francobolli singoli che compongono un unico disegno. Spesso accompagnati da appendici.
DOPPIONE Come quando da piccoli si colezionavano le figurine, francobollo che si ripete 2 volte nella collezione. Indispensabile per gli scambi tra collezionisti!
ENTI PARASTATALI Termine usati per indicare Enti, Corpi e Istituti posti sotto il patrocinio di alcuni Ministeri, e pertanto a parziale carico dello Stato. Per frenare gli abusi della franchigia ad essi accordata e contabilizzare l’importo delle spese da addebitare al Ministero a cui facevano capo, furono nel 1924 approntati speciali francobolli intestati ai singoli Enti. L’intera raccolta comprende 77 francobolli ed e’ molto pregiata (pag. 643 Sassone). Sono pero’ presenti sul mercato numerose falsificazioni con tanto di filigrana, interessanti quando e’ specificato che si tratta solo di ristampe, pericolose quando vengono spacciate per vere.
ERINNOFILIA Collezionismo di vignette strutturate come francobolli, in genere dentellate e spesso anche gommate, emesse da enti, associazioni e privati per scopo benefico, celebrativo, propagandistico o pubblicitario. Le norme postali prevedono che venga applicata solo al retro della corrispondenza, come chiudilettera o a solo scopo estetico, ma spesso sono state usate accanto ai normali francobolli e per questo bollate e annullate regolarmente. In questo caso, sono molto curiose da conservare insieme alla busta (da non staccare).
FACCIALE Il valore in centesimi o in lire "reale" del francobollo, che figura sulla vignetta, ossia la cifra a cui veniva o viene venduto alla Posta.
FDC "First day cover", ossia "busta primo giorno". Busta, solitamente illustrata, recante un francobollo o un’intera serie timbrata il primo giorno di vendita (emissione) del francobollo stesso, in genere con uno speciale annullo celebrativo o/e attinente al soggetto dell’emissione.
FILIGRANA Marchi, disegni o scritte inserite nello spessore della carta durante la lavorazione della carta stessa e visibili soltanto osservando il foglio controluce. Possono essere a corona - in uso durante il Regno, a ruota, a stelle, a lettere, quest’ultima generalmente presente solo nel bordo dei fogli ancora interi. Se le lettere toccano e quindi appaiono anche in parte sul francobollo stesso, e’ spesso motivo di particolare interesse per i collezionisti. Oltre al disegno di per se’, occorre anche la distinzione circa la grandezza e la posizione del disegno della filigrana (coricata, destra, sinistra ecc). E’ bene ricordare a questo proposito che gli italiani la osservano e classificano dal retro del francobollo, mentre gli inglesi usano descriverla come vista dalla parte della vignetta.
FOGLIETTO Piccolo foglio emesso per scopi
puramente filatelici, comprendente uno o piu’ francobolli anche diversi tra
loro per disegno, dimensioni o valore, rinchiusi in una cornice con diciture
celebrative, fregi e/o eventuali altri disegni. Vengono venduti solamente presso
gli sportelli filatelici, ai normali uffici postali arrivano, una volta
terminato il perido di vendita "collezionistico", i soli francobolli
ricavati dai foglietti.
FOGLIO INTERO (TAVOLA) Classico sistema di distribuzione dei francobolli, comprendente un numero tondo di valori e ampi margini sui quattro lati della tavola. Oggi vengono stampati solo "singoli" fogli interi, mentre fino agli anni ‘60 i cilindri di stampa davano origine a fogli da 400 francobolli divisi all’interno da un interpazio a croce in singole tavole da 100 pezzi l’uno, che venivano poi separati per la distribuzione in fogli da 100 o doppi fogli comprendenti 2 tavole di gruppi di 100 affiancati. In questo caso i fogli si dicono uniti "a ponte", e sono ultimamente assai ricercati dai collezionisti.
FRAMMENTO Pezzetto di lettera, modulo o cartolina che contiene solo il francobollo o i francobolli e, in caso di fortuna, anche il relativo annullo. Se l’annullo e’ completo, in caso di valori antichi o raramente viaggiati, e’ sempre più pregiato del francobollo sfuso "lavato", ma significa ben poco rispetto al documento originale integro, con informazioni sull’affrancatura, sul tipo di spedizione, ecc. Assolutamente sconsigliabile strappare il frammento da una qualsiasi lettera o cartolina antecedente ai tempi moderni.
FRANCHIGIA POSTALE Esenzione del pagamento delle
tasse postali. E’ un classico delle antiche poste: un tempo, quando non si
usava sempre affrancare le lettere (vedi: Rowland Hill) la franchigia
consisteva nel non pagare le tasse della corrispondenza in arrivo, e tale
pratica rimase in atto sino al 1874, tanto che il Re godeva di franchigia
illimitata, cioe’ su qualsiasi tipo di corrispondenza inviatagli da qualsiasi
parte del Regno; cio’ nonostante, se desiderava comunque affrancare le lettere
in partenza doveva usare i francobolli. Solo dal 1875 il Re e l’intera famiglia
reale, e in seguito anche il Presidente della Repubblica e tra il 1973 e il
1977 anche i sindaci dei singoli comuni, in quanto "ufficiali di governo",
vennero dotati di appositi bolli per rendere il proprio carteggio in
franchigia. Durante
ROWLAND HILL Ideatore, promotore e realizzatore della Riforma Postale inglese che introdusse l’affrancatura anticipata della corrispondenza mediante francobolli. Riporta il catalogo Sassone: "Un fatto occasionale porto’ Sir Rowland Hill all’invenzione del francobollo. Fino al 1840 infatti il servizio postale era organizzato in maniera assai differente: i plichi venivano consegnati esclusivamente dai "Maestri di Posta" che provvedevano all’inoltro ai destinatari che pagavano la relativa tariffa. C’era da tempo in alcuni Stati la facolta’ di pagare la lettera in partenza, ma la maggior parte della corrispondenza era spedita a carico del destinatario. Capitò a Sir Hill di vedere una donna rifiutare la lettera del fratello con la giustificazione che non aveva di che pagare. Mosso a compassione saldò egli stesso la tariffa ma, intrettenutosi poi a parlare con la donna, venne a sapere che non ce ne sarebbe stato alcun bisogno poiche’, attraverso dei segni convenzionali all’esterno della lettera, il fratello aveva comunicato di stare bene ed altre notizie. L’interno del plico, naturalmente, era bianco! Resosi conto del grande danno che questa scorretezza arrecava all’erario, gli venne l’idea di una "marca" da applicare sulle lettere a comprova dell’avvenuto pagamento della tassa dovuta. Fu questa rivoluzione che in pochi anni cambiò il volto del servizio postale in tutto il mondo."
LIBRETTO Copertina di cartoncino contenente uno o più blocchi o strisce di francobolli. Creati originariamente per chi vuole tenere a portata di mano una piccola scorta di francobolli senza rischio di sciuparli o per la distribuzione di valori tramite macchinette (in Inghilterra ad esempio sono regolarmente venduti e utilizzati) sono stati in Italia, soprattutto di recente, oggetto di creazioni filateliche.
LINGUELLA Strisciolina di carta, solitamente pergamino trasparente, gommata da un lato, che piegata in due serviva per applicare i francobolli ai fogli degli album. Soppiantata dalle taschine o listelli trasparenti, e’ ancora impiegata da qualche collezionista per i francobolli usati che non corrono piu’ il rischio di vedersi la gomma "rovinata" dalla linguella. Si definiscono infatti "linguellati" i francobolli nuovi che recano sul retro anche solo una lieve traccia - spesso impercettibile - della presenza di una precedente linguella, laddove cioe’ la gomma non e’ piu’ completamente integra. Questi francobolli sono, ai fini di mercato, deprezzati. La mia opinione e’ che il francobollo vada osservato sul davanti, per poterne godere della piena bellezza, e non sul retro. La traccia di linguella infatti non deturpa in alcun modo l’estetica del francobollo. La traccia di linguella (TL) deve sempre comunque, per correttezza, essere indicata durante lo scambio, vendita o acquisto di un francobollo.
MANCOLISTA Elenco di francobolli o altri valori mancanti nella collezione. Si stila per promemoria o per comodita’ quando si chiede a qualcuno di reperire per proprio conto i valori mancanti.
MARCOFILIA Branca della filatelia che si occupa dei bolli, timbri e annullamenti postali, che vengono studiati, raccolti e catalogati, su frammento o su documento postale integro, alla stessa stregua dei francobolli.
MICHETTI Francesco Paolo, pittore e fotografo (1951/1929) molto apprezzato a inizio secolo. Esponente del verismo, amico di Gabriele d’Annunzio e come lui amante dell’effetto scenografico e del dramma esasperato e decadente. Fu interpellato dalle Poste Italiane per una nuova serie, su consiglio della Regina Elena che suggeri’ anche i soggetti dei francobolli. Dai numerosi bozzetti proposti fu estratta e adottata un’iscrizione calcografica con il mare alle spalle del Re (pare suggerito dallo stesso D’Annunzio, come simbolo del viaggio del Re nell’Egeo quando venne assassinato Re Umberto I), dalla quale vennero poi ricavati tantissimi valori tipografici con varianti di colore e valore, tutti indicati dai filatelisti come "Michetti", emessi tra il 1906 e il 1927. Tante sono le varieta’, specializzazioni e varianti che di questi valori esiste in apposito catalogo.
MINIFOGLIO Piccolo foglio di francobolli, talvolta con fregi, stemmi o diciture sui margini, che per le ridotte dimensioni puo’ stare in una pagina d’album e che viene quindi collezionato intero.
NON EMESSO Francobollo la cui emissione e’ stata bloccata all’ultimo momento per ragioni istituzionali, politiche o a causa di errori di vario genere. Spesso una parte della tiratura viene comunque salvata dalla distruzione e poi venduta ai filatelici. I collezionisti più esigenti considerano una serie completa solo quando e’ presente anche il valore non emesso di tale serie. Tra queste: 3 valori del 1941, "Fratellanza d’armi Italo-tedesca"; 1 valore "Dante" del 1921; il colore verde della serie del 1930 "Nozze di Umberto e Maria José". Molti definiscono un "non emesso" anche il famoso Gronchi Rosa, la cui storia e’ invece completamente differente.
NUMERO DI TAVOLA Ciascun foglio intero e’ numerato progressivamente. La numerazione appare lungo il margine del foglio, in punti e con stili differenti a seconda dell’epoca del francobollo, ed e’ naturalmente differente da foglio in foglio, a meno che non si tratti di fogli ricavati da una stampa a 4 tavole (vedi FOGLI INTERI), o di fogli ancora uniti a ponte. In questo caso, entrambe le tavole recano stampigliato l’identico numero.
ODONTOMETRO Strumento filatelico atto a misurare il passo della dentellatura.
PERFIN Dall’inglese "perforated in", neologismo filatelico per indicare i francobolli perforati da scritte, lettere o fregi, impressi da enti e privati per marcare gli esemplari acquistati impedendone il furto, la rivendita o il cambio da parte di impiegati truffaldini. Fu introdotto in Italia nel 1882.
PONTE Coppia di francobolli o quartine o tavole intere separate dall’interspazio, provenienti da fogli in cui gli esemplari sono stati stampati e distribuiti in gruppi di due ancora uniti. Molto in voga negli ultimi tempi, e’ ancora piu’ interessante quando i due francobolli sono diversi, come nei tipi della Propaganda di Guerra del 1942.
QUARTINA Indica un blocco di 4 francobolli disposti in due file sovrapposte da 2 esemplari ciascuna fila. Nei francobolli non di particolare pregio non ha solitamente un plusvalore economico, che aumenta invece quando si tratta di quartine di francobolli gia’ rari singolarmente. Le quartine piu’ pregiate sono quelle di angolo (ossia con il bordo che circonda 3 dei 4 francobolli) che essendo limitate al massimo a 4 per foglio intero, sono anche piu’ rare. Se inoltre uno dei bordi reca il numero di tavola, oppure emblemi o diciture particolari, e’ ancora piu’ interessante. E’ naturalmente, in ogni caso, personalmente sconsigliato dividerle per ricavarne 4 esemplari sfusi, sia dal punto estetico che filatelico che economico.
SERVIZI Termine convenzionale per indicare in filatelia l’insieme di francobolli per servizi speciali che esulano dalla normale affrancatura di lettere o cartoline (posta aerea, espressi, posta pneumatica, pacchi postali, recapito autorizzato, ecc) e per estensione anche carte valori che, in teoria, con i servizi accessori poco avrebbero a che vedere, come marche da bollo, segnatasse, pubblicitari, propaganda di guerra.
VARIETA’ Difetto di incisione, stampa, sovrastampa, dentellatura presente in un francobollo, normalmente sfuggito ai controlli. Possono essere pressoche’ infinite, le piu’ note vengono catalogate e valutate, a seconda della rarità o "stranezza", con notevoli plusvalori rispetto al francobollo normale.
Le curiosita'
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1950, Anno Santo (s. 141) E' il primo francobollo della Repubblica di formato
"grande", 3x4 cm, che diventera' tanto di moda negli anni 60/70 e
che e' oggi il formato standard di tutti i commemorativi. |
1954, Nel gennaio 1954 iniziano le regolari trasmissioni
televisive, e |
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1956, Cinquantenario del Traforo del Sempione (n. 797) Il Sassone indica 3 errori in questo francobollo, mentre in
effetti ce ne sono 5. |
1957, Prudenza sulla strada (n. 815); 1961, Gronchi Rosa (n. 921)
Il semaforo indica il rosso in basso, anziche' in alto. Il
signor Renato Mura, disegnatore del francobollo, stava con questa inesattezza
facendo le prove generali per il piu' famoso errore della storia della
filatelia. Fu difatti lui, copiando la cartina del Peru' da un atlante
obsoleto, a disegnare in maniera inesatta i confini di questo stato, creando un
vero "caso".
Il 3 aprile 1961 gli uffici filatelici vendono una serie di 3 valori dedicata
alla visita dell'allora Presidente della Repubblica Gronchi in America Latina,
specificatamente in Peru', Argentina, Uruguay. Il giorno successivo, il valore
rosa da 205 lire viene ritirato dagli sportelli, perche' si e' scoperto che i
confini del Peru' sono sbagliati. Naturalmente circa 70.000 sono stati gia'
venduti. Che fare? La direzione delle Poste ordina immediatamente ai suoi
impiegati, laddove capitasse loro tra le mani una busta affrancata con uno dei
francobolli incriminati, di ricoprirlo con il valore "corretto",
grigio, sempre da 205 lire, stampato a tempo di record. Qualche francobollo e'
pero' gia' partito, e questi valori, regolarmente timbrati e viaggiati, sono i
piu' ricercati e famosi della storia postale di tutto il mondo. Per quanto
riguarda i valori non utilizzati, naturalmente non c'e' rimedio.
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1994, Campionati mondiali di nuoto (n. 2109) Il disegno mostra in primo piano un pallanuotista con la
calottina ROSSA N° 9. Nella pallanuoto i giocatori portano una calottina
corredata di un numero; i colori della calottina per i giocatori sono solo
due: il bianco e il blu (a seconda che si giochi in casa o in trasferta). Il
portiere invece,per differenziarsi dagli altri, porta una calottina rossa con
il n° 1. Quindi, se la calottina e' rossa, deve essere per forza il n° 1, il
n° 9 puo' essere solo su una calottina bianca o blu. |
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