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Manuale sulle prestazioni
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Valido fino al: Versione prodotto: Revisione: Informazioni aggiornate: Autore: |
1° ottobre 2004 Exchange Server 2003 Sviluppo dei prodotti Exchange www.microsoft.com/exchange/library Pablo Ang |
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Manuale sulle prestazioni
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Pablo Ang Pubblicato: maggio 2004 Si applica a: Exchange Server 2003 |
Copyright
Le informazioni contenute nel presente documento, inclusi gli URL e i riferimenti ad altri siti Web su Internet, sono soggette a modifiche senza preavviso. Se non specificato diversamente, ogni riferimento a società, nomi, dati e indirizzi utilizzati nelle riproduzioni delle schermate e negli esempi è puramente casuale e ha il solo scopo di illustrare l'uso del prodotto Microsoft. Il rispetto di tutte le applicabili leggi in materia di copyright è esclusivamente a carico dell'utente.
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© 2004 Microsoft Corporation. Tutti i diritti riservati.
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I nomi di prodotti e società citati nel presente documento possono essere marchi dei rispettivi proprietari.
Riconoscimenti
Supervisione: Cathy Anderson
Testi: Robert Quimbey, Nicole Bonilla, Paul Bowden, Don Mace
Editor: Cathy Anderson, Alison Hirsch, Elizabeth Inghram (Linda Werner & Associates)
Revisione tecnica: Matt Gossage, Kevin Chase, Jeff Chow, Dave Lalor, Jeff Mealiffe, Gideon Wout
Progettazione grafica: Kristie Smith
Produzione: Sean Pohtilla
TOC
\o "2-4" \h \z \t "Print Division Number,1" \* MERGEFORMAT Introduzione PAGEREF _Toc72837165 \h
Destinatari della
guida PAGEREF _Toc72837166 \h
Informazioni contenute in questa guida PAGEREF _Toc72837167 \h
Terminologia PAGEREF _Toc72837168 \h
Struttura della
guida PAGEREF _Toc72837169 \h
Capitolo 1
Nozioni fondamentali sulle prestazioni di Exchange PAGEREF _Toc72837170 \h
Misurazione delle prestazioni PAGEREF _Toc72837171 \h
Prestazioni dell'hardware PAGEREF _Toc72837172 \h
Prestazioni del processore PAGEREF _Toc72837173 \h
Prestazioni della memoria PAGEREF _Toc72837174 \h
Prestazioni di rete PAGEREF
_Toc72837175 \h
Prestazioni degli archivi PAGEREF _Toc72837176 \h
Considerazioni generali sull'architettura PAGEREF _Toc72837177 \h
Risoluzione dei problemi relativi alle prestazioni PAGEREF _Toc72837178 \h
Riepilogo PAGEREF _Toc72837179 \h
Capitolo 2
Scalabilità di Exchange Server 2003 PAGEREF _Toc72837180 \h
Informazioni contenute in questo capitolo PAGEREF _Toc72837181 \h
Definizione di scalabilità PAGEREF _Toc72837182 \h
Architettura
basata su server front-end e back-end PAGEREF _Toc72837183 \h
Gestione delle
licenze dei server front-end PAGEREF _Toc72837184 \h
Determinazione delle dimensioni del server PAGEREF _Toc72837185 \h
Dati di riferimento PAGEREF
_Toc72837186 \h
Server delle cassette postali (con MAPI) PAGEREF _Toc72837187 \h
Hardware PAGEREF _Toc72837188 \h
Scenario 1:
Exchange 2000-Outlook 2000 Online e Exchange 2003-Outlook 2003
Online PAGEREF _Toc72837189 \h
Scenario 2:
Exchange 2000-Outlook 2003 in modalità cache e
Exchange 2003-Outlook 2003
in modalità cache PAGEREF _Toc72837190 \h
Istruzioni relative alla scalabilità delle cassette postali PAGEREF _Toc72837191 \h
Outlook Web Access PAGEREF _Toc72837192 \h
Scenario 1 PAGEREF _Toc72837193 \h
Scenario 2 PAGEREF _Toc72837194 \h
Scenario 3 PAGEREF _Toc72837195 \h
Istruzioni
relative alla scalabilità di Outlook Web Access PAGEREF _Toc72837196 \h
POP3 PAGEREF _Toc72837197 \h
Server POP3
front-end PAGEREF _Toc72837198 \h
Server POP3
back-end delle cassette postali PAGEREF _Toc72837199 \h
Istruzioni relative alla scalabilità dei server POP3 PAGEREF _Toc72837200 \h
IMAP4 PAGEREF _Toc72837201 \h
Server IMAP4
front-end PAGEREF _Toc72837202 \h
Server IMAP4
back-end delle cassette postali PAGEREF _Toc72837203 \h
Istruzioni relative alla scalabilità dei server IMAP4 PAGEREF _Toc72837204 \h
SMTP PAGEREF _Toc72837205 \h
Hardware PAGEREF _Toc72837206 \h
Scenario PAGEREF _Toc72837207 \h
Istruzioni relative alla scalabilità dei server SMTP PAGEREF _Toc72837208 \h
Capitolo 3
Ottimizzazione delle prestazioni dei client PAGEREF _Toc72837209 \h
Informazioni contenute in questo capitolo PAGEREF _Toc72837210 \h
Outlook 2003 PAGEREF
_Toc72837211 \h
Outlook Web Access PAGEREF _Toc72837212 \h
Altri servizi
mobili di Exchange PAGEREF _Toc72837213 \h
Monitoraggio delle prestazioni del client PAGEREF _Toc72837214 \h
Capitolo 4
Ottimizzazione delle prestazioni di Exchange PAGEREF _Toc72837215 \h
Miglioramenti delle prestazioni PAGEREF _Toc72837216 \h
Sottosistema di dischi PAGEREF _Toc72837217 \h
Server testa di ponte SMTP PAGEREF _Toc72837218 \h
Server testa di ponte X.400 Bridgehead o altri server di connessione PAGEREF _Toc72837219 \h
Server delle cassette postali e di cartelle pubbliche PAGEREF _Toc72837220 \h
Allineamento delle operazioni di I/O di Exchange ai limiti delle tracce di
archiviazione PAGEREF _Toc72837221 \h
Ottimizzazione dell'utilizzo della memoria PAGEREF _Toc72837222 \h
Monitoraggio dell'utilizzo della memoria PAGEREF _Toc72837223 \h
Ottimizzazione dell'archivio di Exchange e del motore
Extensible Storage Engine (ESE) PAGEREF _Toc72837224 \h
Supporto dell'istanza singola PAGEREF _Toc72837225 \h
Aumento del numero delle voci della tabella pagine sui server che
eseguono Windows 2000 Server PAGEREF _Toc72837226 \h
Manutenzione in linea dei database PAGEREF _Toc72837227 \h
Spostamento dei messaggi mediante la funzionalità Sposta
cassetta postale PAGEREF _Toc72837228 \h
Spazio dell'indirizzo virtuale e dimensioni della cache del database
dell'archivio PAGEREF _Toc72837229 \h
Ottimizzazione del backup PAGEREF _Toc72837230 \h
Ottimizzazione dell'Agente di trasferimento messaggi
(MTA, Message Transfer Agent) PAGEREF _Toc72837231 \h
Impostazione della chiave del Registro di sistema MSExchangeMTA\Parameters PAGEREF _Toc72837232 \h
Impostazioni della chiave del Registro di sistema MSExchangeIS PAGEREF _Toc72837233 \h
Directory dell'Agente di trasferimento messaggi PAGEREF _Toc72837234 \h
Ottimizzazione del routing PAGEREF _Toc72837235 \h
Eliminazione delle modifiche alle informazioni sullo stato dei collegamenti PAGEREF _Toc72837236 \h
Glitch Retry PAGEREF _Toc72837237 \h
Creazione dei gruppi di routing PAGEREF _Toc72837238 \h
Ottimizzazione del trasporto SMTP PAGEREF _Toc72837239 \h
Percorso della
directory Mailroot PAGEREF _Toc72837240 \h
Parametro SMTP
MaxMessageObjects PAGEREF _Toc72837241 \h
Ottimizzazione di
Active Directory Connector PAGEREF _Toc72837242 \h
Periodo di inattività PAGEREF _Toc72837243 \h
Ricerca dei blocchi PAGEREF
_Toc72837244 \h
Ottimizzazione dell'integrazione in Active Directory PAGEREF _Toc72837245 \h
Rapporto tra server di catalogo globale e server di Exchange PAGEREF _Toc72837246 \h
Server di Active
Directory dedicati per Exchange PAGEREF _Toc72837247 \h
Esclusione del controller primario di dominio PAGEREF _Toc72837248 \h
Utilizzo
dell'opzione /3GB sui server di Active Directory PAGEREF _Toc72837249 \h
Utilizzo di
Exchange 2003 sui server di Active Directory PAGEREF _Toc72837250 \h
Ottimizzazione del processo DSAccess sui server delle cassette postali PAGEREF _Toc72837251 \h
Ottimizzazione del processo DSAccess sui server delle filiali PAGEREF _Toc72837252 \h
Aumento del numero massimo di query LDAP attive PAGEREF _Toc72837253 \h
Disabilitazione dei servizi non utilizzati PAGEREF _Toc72837254 \h
Impostazioni obsolete PAGEREF _Toc72837255 \h
Appendice A
Strumenti per la valutazione delle prestazioni di Exchange PAGEREF _Toc72837256 \h
Exchange Server
Stress and Performance 2003 PAGEREF _Toc72837257 \h
Jetstress PAGEREF _Toc72837258 \h
Load Simulator
2003 PAGEREF _Toc72837259 \h
Network Monitor PAGEREF _Toc72837260 \h
Monitor di sistema PAGEREF
_Toc72837261 \h
Appendice B
Definizioni dei contatori delle prestazioni PAGEREF _Toc72837262 \h
Appendice C
Calcolo delle dimensioni del server PAGEREF _Toc72837263 \h
Determinazione del profilo di utilizzo PAGEREF _Toc72837264 \h
Selezione di un server in base al profilo di utilizzo PAGEREF _Toc72837265 \h
Profili di utilizzo di esempio PAGEREF _Toc72837266 \h
Convalida della capacità del sottosistema di dischi PAGEREF _Toc72837267 \h
Risultati dei test di esempio su una rete SAN Fibre Channel PAGEREF _Toc72837268 \h
Calcolo della capacità del disco PAGEREF _Toc72837269 \h
Riepilogo PAGEREF _Toc72837270 \h
Appendice D
Risorse PAGEREF _Toc72837271 \h
Risorse citate in
questa guida PAGEREF _Toc72837272 \h
Altri siti Web PAGEREF _Toc72837273 \h
Risorse aggiuntive PAGEREF
_Toc72837274 \h
Siti Web PAGEREF _Toc72837275 \h
Guide di Exchange
Server 2003 PAGEREF _Toc72837276 \h
Resource Kit PAGEREF _Toc72837277 \h
Appendice E
Accesso facilitato per utenti con esigenze particolari PAGEREF _Toc72837278 \h
Accesso facilitato in Microsoft Windows PAGEREF _Toc72837279 \h
File per l'accesso facilitato da scaricare PAGEREF _Toc72837280 \h
Modifica dei prodotti Microsoft per utenti con esigenze particolari PAGEREF _Toc72837281 \h
Guide introduttive
gratuite PAGEREF _Toc72837282 \h
Tecnologie di supporto per l'accesso facilitato per Windows PAGEREF _Toc72837283 \h
Documentazione Microsoft in formati alternativi PAGEREF _Toc72837284 \h
Servizi Microsoft
per utenti non udenti o con disturbi all'udito PAGEREF _Toc72837285 \h
Servizio clienti PAGEREF _Toc72837286 \h
Supporto tecnico PAGEREF _Toc72837287 \h
Exchange 2003 PAGEREF
_Toc72837288 \h
Outlook Web Access PAGEREF _Toc72837289 \h
Ulteriori informazioni sull'accesso facilitato PAGEREF _Toc72837290 \h
Nel presente manuale sono contenute informazioni sulle prestazioni e sulla scalabilità di Microsoft® Exchange Server 2003. In questa sede vengono trattati i vari fattori che influiscono sulle prestazioni e forniti suggerimenti su come ottimizzare l'ambiente di Exchange 2003. Vengono inoltre analizzate le prestazioni di Exchange a seconda dei vari carichi di utenti e infine viene presentato un metodo per determinare i requisiti hardware del sistema.
Se utilizzato insieme a Exchange Server 2003 High Availability Guide (informazioni in lingua inglese), consente di progettare e ottimizzare la distribuzione dell'ambiente Exchange 2003.
Nota Exchange 2003 è supportato da Microsoft Windows® 2000 Server con Service Pack 3 (SP3) o versione successiva e da Windows ServerT 2003, e risulta ottimizzato per l'ambiente di Windows Server 2003. In questo manuale vengono tuttavia trattate le relative prestazioni in entrambi i sistemi operativi.
Nella tabella I.1 viene presentata una panoramica della documentazione correlata che potrebbe risultare utile consultare assieme a questo manuale.
Tabella I.1 Documentazione di Exchange relativa alla pianificazione di un ambiente di Exchange
Manuale di Exchange 2003 |
Argomenti trattati |
Exchange Server 2003 High Availability Guide (informazioni in lingua inglese) https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=21277 |
Nozioni fondamentali sui concetti relativi alla disponibilità elevata Pianificazione della strategia relativa alla disponibilità elevata |
Pianificazione di un sistema di messaggistica Exchange Server 2003 https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=21766 |
Manuale di pianificazione per Exchange 2003 |
Server Consolidation Using Exchange Server 2003 (informazioni in lingua inglese) https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=25209 |
Strategie per il consolidamento dei server Nozioni fondamentali sulla gestione della crescita continua |
Risoluzione dei problemi relativi alle prestazioni di Exchange Server 2003 https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=22811 |
Gestione dei problemi di deterioramento delle prestazioni e strumenti da utilizzare |
Questa guida è destinata a professionisti del settore IT responsabili della distribuzione di sistemi di messaggistica Exchange a livello aziendale. I ruoli rivestiti da tali professionisti includono:
Architetti di sistemi
Il personale responsabile della pianificazione e della definizione di regole e soluzioni aziendali generali.
Amministratori di Exchange a livello di organizzazione
Il personale responsabile dell'installazione, gestione e amministrazione del software all'interno dell'organizzazione.
In questo manuale vengono offerte le risposte alle seguenti domande:
Quali componenti influiscono sulle prestazioni di Exchange 2003?
Come si determinano le esigenze a livello di hardware?
Quali sono le prestazioni di Exchange 2003 a seconda dei vari carichi di utenti?
Quali sono gli elementi da ottimizzare?
Come è possibile ottimizzare il server di Exchange 2003?
Come vengono misurate le prestazioni del server?
Com'è possibile migliorare le prestazioni dei client?
Prima di procedere alla lettura di questo manuale, è opportuno acquisire familiarità con i termini in essa utilizzati.
allocazione dinamica del buffer (DBA, Dynamic Buffer Allocation)
Meccanismo di cache utilizzato dal processo Store.exe per gestire la quantità di memoria in uso e bilanciarne l'utilizzo con le altre applicazioni in esecuzione sul server.
media picco
Valore medio durante il carico di picco, ad esempio la mattina, ovvero il periodo durante il quale gli utenti effettuano l'accesso alla rete.
RAID (Redundant Array of Independent Disks)
Tecnologia per l'implementazione della tolleranza d'errore a livello di sottosistema di dischi mediante l'utilizzo della ridondanza dei dati grazie a software o a un'unità hardware di archiviazione RAID distinta.
rete SAN (Storage Area Network)
Soluzione hardware di archiviazione specializzata basata su tecnologia RAID che garantisce disponibilità e prestazioni elevate.
stato temporaneo
Intervallo di tempo necessario al popolamento delle strutture di memoria dopo avere portato in linea un server di Exchange. La durata dello stato temporaneo dipende dalle dimensioni del server, ad esempio dal numero di processori e dalle dimensioni della memoria, nonché dal relativo carico. La durata dello stato temporaneo può variare da due ore a tre giorni.
Per ulteriori informazioni sulla terminologia, vedere il glossario di Exchange Server 2003 all'indirizzo https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=24625 (informazioni in lingua inglese).
Questo manuale è suddiviso in quattro capitoli e cinque appendici. Per ottenere risultati ottimali, si consiglia di leggere i capitoli nell'ordine in cui sono presentati poiché ogni capitolo si basa sui concetti illustrati in quelli precedenti.
Capitolo 1 "Nozioni fondamentali sulle prestazioni di Exchange"
In questo capitolo vengono descritti i componenti che influiscono sulle prestazioni di Exchange 2003.
Capitolo 2 "Scalabilità di Exchange Server 2003"
In questo capitolo vengono fornite informazioni sulle prestazioni di Exchange 2003 in situazioni specifiche, nonché indicazioni di carattere generale relative all'hardware.
Capitolo 3 "Ottimizzazione delle prestazioni dei client"
In questo capitolo viene descritto il nuovo software client ottimizzato per Exchange 2003.
Capitolo 4 "Ottimizzazione delle prestazioni di Exchange"
In questo capitolo sono forniti suggerimenti e indicazioni relativi all'ottimizzazione da considerare durante la configurazione di Exchange 2003.
Appendice A "Strumenti per la valutazione delle prestazioni di Exchange"
In questa appendice vengono descritti gli strumenti specifici utilizzati per la valutazione delle prestazioni di Exchange 2003.
Appendice B "Definizioni dei contatori delle prestazioni"
In questa appendice sono contenute le definizioni dei contatori delle prestazioni utilizzati in questo manuale.
Appendice C "Calcolo delle dimensioni del server"
In questa appendice viene descritto un metodo per la determinazione dei requisiti a livello di dimensioni per il server corrente, con particolare attenzione all'hardware necessario per supportare un gruppo di utenti.
Appendice D "Risorse"
In questa appendice sono riportati collegamenti a risorse aggiuntive per ampliare le proprie conoscenze in merito alle prestazioni e alla scalabilità di Exchange.
Appendice E "Accesso facilitato per utenti con esigenze particolari"
In questa appendice vengono fornite informazioni sulle funzionalità, i prodotti e i servizi che facilitano l'accesso a Windows 2000, Windows Server 2003 e Exchange Server 2003 agli utenti con esigenze particolari.
Capitolo 1
L'ottimizzazione delle prestazioni di un sistema è un processo iterativo, che prevede l'analisi, il testing e l'adeguamento del sistema il numero di volte necessario per ottenere i risultati desiderati. In questo processo è incluso anche Microsoft® Exchange Server 2003. È pertanto necessario conoscere tutte le variabili che possono influire sul sistema, compresi i profili utente, l'architettura di rete e l'hardware.
In linea generale, le prestazioni di un server sono determinate dal componente caratterizzato dalle prestazioni più basse, ovvero dal collo di bottiglia del sistema. Il fattore di fondamentale importanza per l'ottimizzazione delle prestazioni è costituito dalla capacità di identificare tempestivamente i colli di bottiglia, determinarne la causa e adottare le misure di correzione necessarie. Durante la fase di pianificazione della distribuzione di Exchange Server 2003, utilizzare il presente manuale per progettare e ottimizzare l'ambiente. Nei capitoli successivi vengono forniti metriche e suggerimenti relativi all'ottimizzazione che consentono di ottenere prestazioni ottimali dal server di Exchange.
Il concetto di prestazioni è strettamente correlato al concetto di scalabilità. Dopo avere acquisito una conoscenza approfondita dei fattori che influiscono sulle prestazioni dei componenti del sistema, sarà possibile distribuire tali componenti in modo da garantire la scalabilità necessaria per supportare i periodi con elevata richiesta di risorse. Nei successivi capitoli di questo manuale viene trattata la scalabilità dei server front-end e back-end, nonché vengono fornite metriche dettagliate relative alla scalabilità di Exchange 2003 in condizioni specifiche.
Nota Numerosi concetti trattati in questo manuale sono validi anche per gli utenti di Exchange 2000 Server. Nei capitoli successivi vengono inoltre analizzate le differenze tra le due versioni. Agli utenti di Exchange 5.5 si consiglia di fare riferimento a questo manuale, oltre a quelli consigliati nell'introduzione.
In Exchange 2003 sono disponibili numerosi strumenti per la misurazione delle prestazioni, fra cui Exchange Server Stress and Performance (ESP) 2003, Jetstress e Load Simulator 2003 (LoadSim). In Microsoft Windows ServerT 2003 sono inoltre inclusi strumenti generici per la valutazione delle prestazioni, ad esempio Network Monitor e Monitor di sistema. Per ulteriori informazioni sugli strumenti disponibili, vedere l'Appendice A "Strumenti per la valutazione delle prestazioni di Exchange".
Oltre a utilizzare questi strumenti, è consigliabile analizzare i carichi correnti di utenti per definire i requisiti minimi di riferimento a livello di server. L'analisi delle modalità di utilizzo del sistema da parte degli utenti è particolarmente complessa. Più avanti in questo manuale verrà fornito un metodo che consente di misurare i carichi a livello di CPU, memoria e archiviazione in relazione ai carichi correnti di utenti. Dopo avere determinato i requisiti hardware, si consiglia di eseguire una verifica pilota per controllare che i livelli delle prestazioni siano accettabili. Per ulteriori informazioni sull'esecuzione delle verifiche pilota, vedere "Laboratory Testing and Pilot Deployments" in Exchange Server 2003 High Availability Guide all'indirizzo https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=21277 (informazioni in lingua inglese).
L'hardware impiegato per la distribuzione di Exchange ha un impatto rilevante sulle prestazioni. A causa del numero elevato di variabili direttamente collegate alle prestazioni, risulta difficile prevedere gli effetti a livello di prestazioni di componenti hardware specifici. Nelle sezioni che seguono verranno fornite informazioni di carattere generale sui vari componenti che hanno un impatto diretto sulle prestazioni di Exchange 2003, ovvero processori, memoria, rete e archiviazione.
L'utilizzo del processore in un server dovrebbe essere caratterizzato da un carico pari a circa il 60% durante le ore di punta. Questo livello di impiego consente di supportare periodi di carico particolarmente intenso. Se l'utilizzo del processore è costantemente superiore al 75%, le prestazioni a livello di processore sono da considerarsi un collo di bottiglia.
Numerosi fattori determinano l'influenza della CPU di un server sulle prestazioni, ad esempio:
La velocità del clock del processore, espressa in megahertz (MHz) o gigahertz (GHz).
Il numero dei processori.
Il tipo di processore.
Ai fini delle prestazioni, l'utilizzo del processore più veloce consente di ottenere i risultati migliori. Tuttavia, nella maggior parte dei casi le scelte aziendali sono determinate da fattori di carattere economico.
Oltre alla velocità del clock, anche la tecnologia di un processore ha un impatto rilevante sulle prestazioni. Ad esempio, alcuni processori si basano sulla tecnologia hyper-threading, che consente a un unico processore di operare come due processori virtuali. Questo tipo di processori in genere è dotato di funzionalità di gestione avanzata della cache e di una maggiore velocità del bus.
In Exchange è supportato l'utilizzo di più processori e in numerosi casi l'utilizzo di server con più processori migliora sensibilmente le prestazioni. Tuttavia, la relazione che intercorre tra il numero di processori e le prestazioni è alquanto complessa. Se il server ha un numero eccessivo di processori, il sovraccarico associato alle variazioni di contesto potrebbe operare a discapito dei vantaggi derivanti dalla presenza di più processori. Il numero ottimale di processori è in parte determinato dal ruolo del server stesso. Ad esempio, un server back-end delle cassette postali che ospita più connessioni MAPI può sfruttare al meglio un computer a otto processori, mentre un computer a quattro processori potrebbe essere più che sufficiente per un server utilizzato per gli utenti di Microsoft Outlook® Web Access.
Per ulteriori informazioni sulle prestazioni dei vari processori, vedere il capitolo 2 "Scalabilità di Exchange Server 2003".
In genere, i servizi di Exchange non utilizzano più di 3 gigabyte (GB) di memoria fisica. Dopo avere soddisfatto i requisiti del sistema operativo e avere installato il software antivirus, di backup e di gestione, la quantità totale di memoria fisica utilizzata può arrivare a 4 GB. Sui server dedicati a Exchange, non è necessario disporre di più di 4 GB di memoria.
In Exchange Server 2003, la quantità di memoria più elevata è richiesta dal processo Store.exe, che gestisce le cassette postali e gli archivi informazioni pubblici.
Oltre al processo Store.exe, di seguito sono elencati gli altri processi che utilizzano la memoria e che pertanto hanno un impatto diretto sulle prestazioni:
Inetinfo.exe Processo che gestisce i protocolli Internet
Emsmta.exe Servizio Stack Agente di trasferimento messaggi (MTA) di Microsoft Exchange
Mad.exe Supervisore sistema di Microsoft Exchange
Per ulteriori informazioni sull'ottimizzazione della memoria, vedere il capitolo 4 "Ottimizzazione delle prestazioni di Exchange".
La maggior parte del sottosistema dell'interfaccia di rete viene ottimizzata automaticamente. Gli adattatori di rete basati su server sono in grado di rilevare il tipo e il livello di traffico che attraversa l'interfaccia di rete e in base a queste informazioni eseguono automaticamente il processo di ottimizzazione. In questo ambito non è possibile eseguire alcun intervento oltre alla verifica della versione più aggiornata del driver di periferica sul server.
Per i server delle cassette postali in genere è sufficiente una connessione di rete full duplex a 100 megabit al secondo (Mbps). Tuttavia, se si prevede di eseguire operazioni di backup e ripristino a livello di rete, si consiglia di adottare una rete Gigabit Ethernet (1.000 Mbps o 1 gigabit al secondo [Gbps]).
In genere, il collo di bottiglia più rilevante in una configurazione di server front-end e back-end è costituito dalla rete che separa i due insiemi di server. Poiché i server front-end possono utilizzare una connessione LAN a 100 Mbps, si consiglia di utilizzare più reti Fast Ethernet commutate di connessioni Gigabit Ethernet.
È possibile che si verifichino problemi di prestazioni se i driver hardware, firmware o software non sono stati creati appositamente per essere utilizzati nella configurazione corrente. Per ulteriori informazioni, vedere il sito Web dei prodotti sviluppati per Microsoft Windows all'indirizzo https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=26219 (informazioni in lingua inglese).
Per ulteriori informazioni sui componenti di rete, vedere "Network Components" in Exchange Server 2003 High Availability Guide all'indirizzo https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=21277 (informazioni in lingua inglese).
Poiché le esigenze di archiviazione aumentano nel tempo e pertanto le aziende procedono al consolidamento dei server, durante la fase di progettazione di un sistema di archiviazione è necessario bilanciare i costi, la disponibilità e le prestazioni del sistema. È pertanto consigliabile valutare e analizzare con particolare attenzione l'intero progetto prima di implementarlo. Infatti, a differenza dei processori e della memoria, la cui scalabilità non ha alcuna ripercussione sui tempi di attività della rete, l'implementazione di ulteriori interventi di riprogettazione del sistema di archiviazione richiede la sospesione dei servizi di rete. L'ottimizzazione degli archivi di Exchange rappresenta pertanto una fase di cruciale importanza.
Sono disponibili numerose soluzioni di archiviazione, ad esempio archivi collegati localmente e supporti di rete SAN (Storage Area Network). I requisiti di archiviazione di un server di Exchange dipendono dal ruolo del server stesso. Ad esempio, un server back-end si avvale in modo ottimale di un supporto di rete SAN a causa dell'elevata quantità di dati critici che il server deve archiviare e rendere disponibile. I supporti di rete SAN sono componenti hardware di archiviazione specializzati basati sulla tecnologia RAID (Redundant Array of Inexpensive Disks) per garantire disponibilità e prestazioni elevate. Un server front-end utilizza invece in modo più intensivo il processore e pertanto non richiede una soluzione di archiviazione avanzata.
Con l'aumentare del fabbisogno di capacità a livello di dati, l'aggiunta di un disco rigido con maggiore capacità non risolve le problematiche relative alle prestazioni associate all'aumento del carico di utenti. È pertanto necessario valutare la capacità dei singoli dischi rigidi di rispondere in modo adeguato ai vari carichi di utenti. Per quantificare questa capacità, è sufficiente analizzare i carichi correnti di utenti. Nel capitolo 2 viene descritto un metodo che è possibile utilizzare per analizzare l'utilizzo corrente del database. Grazie a questi dati è possibile valutare i requisiti di archiviazione del sistema.
Per ulteriori informazioni sulle strategie di valutazione dei requisiti di archiviazione, vedere Exchange Server 2003 High Availability Guide all'indirizzo https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=21277 (informazioni in lingua inglese).
In caso di distribuzione di ambienti scalabili semplici (singolo server) o di grandi dimensioni (più server front-end e back-end), è necessario valutare attentamente i fattori che possono influenzare le prestazioni complessive del sistema.
Un server front-end è un server che riceve le richieste dai client e le inoltra al server back-end appropriato. Un server back-end è invece un server che ospita almeno un database al quale i server front-end si collegano quando inoltrano le richieste dai client.
Indipendentemente dall'architettura, numerosi fattori determinano le prestazioni di un server di Exchange, ad esempio i protocolli utilizzati, il numero di processori installati, la memoria disponibile, il traffico di rete previsto, l'utilizzo dell'autenticazione protetta e del protocollo SSL (Secure Sockets Layer) per crittografare il traffico di rete. Prima di scegliere l'hardware per una configurazione di Exchange 2003 specifica, è necessario considerare tutti questi fattori.
Per ulteriori informazioni sulle prestazioni dei server front-end e back-end, vedere il capitolo 2 "Scalabilità di Exchange Server 2003".
Grazie agli strumenti per la risoluzione dei problemi elencati nell'Appendice A è possibile rilevare le aree in cui si è verificato un deterioramento delle prestazioni di Exchange 2003. Prestazioni scadenti a livello di server sono in genere il risultato di un sistema sottodimensionato. Per un server di Exchange, il peggioramento delle prestazioni è sintomo dell'incremento delle code di posta o di una risposta scadente dei client.
Per ulteriori informazioni sulla risoluzione dei problemi relativi alle prestazioni, vedere Risoluzione dei problemi relativi alle prestazioni di Exchange Server 2003 all'indirizzo https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=22811 (informazioni in lingua inglese).
L'analisi dei fattori che influiscono sulle prestazioni di Exchange rappresenta la prima fase per ottenere prestazioni ottimali. Sarà tuttavia necessario continuare a eseguire verifiche, analizzare e modificare il sistema in base ai dati rilevati. Inoltre, la valutazione dei carichi di utenti consente di determinare i requisiti di scalabilità di riferimento. In base alle informazioni acquisite, risulterà più semplice prevedere i requisiti hardware del sistema. Nei capitoli successivi vengono riportati esempi e tecniche per la definizione dei requisiti hardware e l'ottimizzazione di componenti specifici.
Capitolo 2
In questo capitolo vengono fornite informazioni sui livelli delle prestazioni di Microsoft® Exchange Server 2003 in base a configurazioni e carichi di utenti diversi. In base a questi dati sarà possibile progettare un sistema di messaggistica altamente scalabile e personalizzato in base alle specifiche esigenze dell'organizzazione.
Definizione di scalabilità
Determinazione dei requisiti hardware
Livelli di prestazioni di Exchange 2003 con configurazioni e carichi di utenti diversi
Con il termine scalabilità si definisce la capacità di un sistema di adattarsi alle crescenti richieste a livello di prestazioni. Se riferita al clustering, la scalabilità è la possibilità di aggiungere sistemi in modo incrementale a un cluster esistente quando il carico complessivo del cluster supera la capacità supportata dal cluster stesso, mediante la scalabilità in verticale o in orizzontale. La scalabilità in verticale implica il potenziamento delle risorse del sistema nell'ambito dell'hardware esistente, ad esempio i processori, la memoria, i dischi e gli adattatori di rete, oppure la sostituzione dell'hardware esistente con risorse di sistema più capaci, ovvero CPU e adattatori di rete più veloci, una maggiore quantità di memoria e una maggiore capacità di archiviazione. La scalabilità in orizzontale implica invece l'aggiunta di server per soddisfare le esigenze del sistema. Per ulteriori informazioni sulle strategie di scalabilità, vedere Exchange Server 2003 High Availability Guide all'indirizzo https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=21277 (informazioni in lingua inglese).
In questo capitolo viene illustrata la scalabilità di Exchange 2003 con configurazioni e carichi di utenti diversi.
L'implementazione di un ambiente basato su server front-end e back-end è caratterizzata da numerosi fattori che possono avere un impatto rilevante sulle prestazioni complessive del sistema.
I server front-end quali, ad esempio, quelli che servono Microsoft Outlook® Web Access, Outlook Mobile Access, Exchange ActiveSync®, il protocollo RPC su HTTP, l'autenticazione, il controllo degli indirizzi IP, il protocollo SSL (Secure Sockets Layer) e gli schemi di crittografia, sono dotati di funzionalità di protezione i cui processi di elaborazione richiedono una quantità significativa di risorse. Per questo tipo di server, è possibile riscontrare un incremento dell'attività del processore, sia in modalità privilegiata che in modalità utente, nonché un aumento della frequenza delle variazioni di contesto e degli interrupt. Se i processori del server non sono in grado di gestire questo volume di carico, è possibile che si creino code.
I fattori che influiscono sui server front-end sono elencati di seguito:
Protocolli utilizzati.
Numero dei processori installati.
Memoria disponibile.
Traffico di rete.
Modalità di autenticazione.
Utilizzo del protocollo SSL per crittografare il traffico di rete.
Poiché i server front-end inoltrano tutte le richieste ai server back-end, questi ultimi sono caratterizzati dalle stesse problematiche a livello di processori ed elaborazione dei server front-end, nonché da problemi di archiviazione a causa dell'attività di lettura e scrittura durante il recupero e l'archiviazione dei dati. Se si considerano le cartelle pubbliche, qualora sia presente più di una cartella pubblica nella topologia, il traffico di replica tra queste cartelle può interessare tutti i server coinvolti.
I fattori che influiscono sui server back-end sono elencati di seguito:
Protocolli utilizzati.
Numero dei processori installati.
Memoria disponibile.
Tipo di archiviazione utilizzato.
Spazio di archiviazione disponibile.
Replica delle informazioni sulle cartelle pubbliche.
Per ulteriori informazioni su come questi fattori hanno un impatto sui server front-end e back-end, vedere "Dati di riferimento" più avanti in questo capitolo.
Microsoft Windows® 2000 Server e Windows ServerT 2003 supportano due tipi di modelli di gestione delle licenze, ovvero per postazione e per server. Il servizio di registrazione delle licenze di Windows 2000 gestisce un elenco (su disco o nella memoria) di tutti gli utenti che eseguono l'autenticazione su un server che utilizza il modello di gestione delle licenze per postazione. Il modello di gestione per server non gestisce invece un elenco di utenti. L'elenco di utenti autenticati nella configurazione per postazione non utilizza una quantità di memoria rilevante su server con meno di 50.000 utenti. Tuttavia, la superficie di memoria del servizio di registrazione delle licenze potrebbe assumere dimensioni rilevanti se il servizio viene eseguito in base a un modello di licenze per postazione in una topologia front-end e back-end con centinaia di migliaia di utenti.
Nello scenario basato sul modello per postazione, poiché il carico dei server front-end esegue il bilanciamento delle richieste dei client, il servizio di registrazione delle licenze del server front-end genera un elenco di tutti gli utenti del sito, compresi tutti gli utenti di tutti i server back-end. A seconda delle dimensioni del sito, il server può utilizzare centinaia di megabyte (MB) di memoria nel servizio di registrazione delle licenze sul server front-end. È pertanto consigliabile utilizzare il modello di gestione delle licenze per server in topologie front-end e back-end di grandi dimensioni. Per ulteriori informazioni sul servizio di registrazione delle licenze, visitare il sito Web Resource Kit di Windows 2000 all'indirizzo https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=6545 (informazioni in lingua inglese).
Data l'ampia gamma di configurazioni di Exchange e profili utente, risulta alquanto difficile determinare in modo preciso il numero di utenti supportati da un server. A tale scopo, è necessario considerare i diversi tipi di client, i livelli di attività degli utenti, la capacità del sottosistema di archiviazione e in che modo il server di Exchange è stato configurato per utilizzare le risorse disco. Per ulteriori informazioni sulle procedure necessarie per calcolare i requisiti a livello di dimensioni per il server corrente, vedere l'Appendice C "Calcolo delle dimensioni del server".
In questa sezione vengono illustrate le prestazioni di Exchange 2003 nelle configurazioni e con carichi di utenti diversi. Sarà possibile utilizzare queste informazioni per definire i dati di riferimento da considerare durante la definizione dei requisiti hardware minimi. Gli scenari descritti di seguito prevedono i seguenti elementi:
Server delle cassette postali (con MAPI)
Outlook Web Access
Post Office Protocol versione 3 (POP3)
Internet Mail Access Protocol versione 4 (IMAP4)
Protocollo SMTP (Simple Mail Transfer Protocol)
Per ogni scenario vengono analizzate le seguenti aree:
Processore
Memoria
Utilizzo del disco
Utilizzo della rete
In questa sezione sono riportati i dati di riferimento relativi alle prestazioni di un server delle cassette postali di Exchange 2003 con carichi specifici di client MAPI. I principali fattori a livello di hardware per un server delle cassette postali sono rappresentati dal tipo e dalla velocità del processore, dalle dimensioni della memoria, dalla velocità di rete e dalle prestazioni e configurazione del disco.
Nota I dati relativi alla scalabilità di Exchange 2000 vengono utilizzati come base per il confronto. Load Simulator 2000 e Load Simulator 2003 vengono utilizzati per simulare rispettivamente i client MAPI di Outlook 2000 e Outlook 2003. Per ulteriori informazioni su Load Simulator (LoadSim), vedere l'Appendice A "Strumenti per la valutazione delle prestazioni di Exchange".
Nella tabella 2.1 sono riportate le specifiche hardware utilizzate negli scenari elencati di seguito:
Scenario 1: Exchange 2000-Outlook 2000 Online e Exchange 2003-Outlook 2003 Online
Scenario 2: Exchange 2000-Outlook 2003 in modalità cache e Exchange 2003-Outlook 2003 in modalità cache
Tabella 2.1 Configurazione hardware delle cassette postali
Tipo di server |
Tipo di processore |
RAM |
Archiviazione |
Server back-end |
4 processori Intel P4 Xeon a 1,4 GHz (hyper-threading disabilitato) |
4 GB |
Supporto di rete SAN con RAID0+1 per i volumi dei database 2 testine di RAID1 per ogni registro delle transazioni per ogni gruppo di archiviazione 8.000 utenti ripartiti in modo omogeneo su 12 database, in tre gruppi di archiviazione con una dimensione media delle cassette postali utente pari a 25 MB |
In questo scenario vengono confrontate le caratteristiche di carico di Exchange 2000 e Outlook 2000 con quelle di Exchange 2003 e Outlook 2003. Per generare il carico, viene utilizzato Load Simulator 2003 con la configurazione riportata di seguito:
Configurazione client di LoadSim
Processore Intel P4 a 600 MHz
512 MB di RAM
Un disco IDE (Integrated Drive Electronics)
1.000 client LoadSim per computer
Configurazione di LoadSim Nelle tabelle 2.2, 2.3 e 2.4 sono riportati i valori utilizzati per la configurazione.
Tabella 2.2 Impostazioni relative alle cassette postali
Configurazione delle cassette postali |
Valore |
Messaggi in Posta in arrivo |
|
Messaggio in Posta eliminata |
|
Numero di nuove cartelle |
|
Messaggi per ogni nuova cartella |
|
Appuntamenti del calendario |
|
Numero di contatti |
|
Dimensione media dei messaggi |
75 KB |
Tabella 2.3 Impostazioni relative alle operazioni eseguite dagli utenti
Operazioni utente per giornata lavorativa di 8 ore |
Valore |
Messaggi inviati |
|
Messaggi ricevuti al giorno |
|
Messaggi inviati al giorno |
|
Elaborazione della Posta in arrivo |
|
Visualizzazione della posta |
|
Verifica della disponibilità |
|
Convocazione di riunione |
|
Creazione di appuntamenti |
|
Visualizzazione del calendario |
|
Applicazioni del diario |
|
Disconnessione |
|
Visualizzazione dei contatti |
|
Creazione di contatti |
|
Tabella 2.4 Impostazioni relative alla lista di distribuzione
Liste di distribuzione |
Valore |
Liste di distribuzione per sito |
|
Dimensione minima delle liste di distribuzione |
|
Dimensione media delle liste di distribuzione |
|
Dimensione massima delle liste di distribuzione |
|
Nella tabella 2.5 sono riportati i risultati ottenuti dal server delle cassette postali nell'ambito di questo scenario.
Tabella 2.5 Confronto delle prestazioni del server delle cassette postali
Piattaforma server |
Windows 2000 SP3, Exchange 2000 SP3 |
Windows 2000 SP3, Exchange 2003 |
Windows Server 2003, Exchange 2003 |
Windows Server 2003, Exchange 2003 |
Piattaforma client |
Windows XP, Outlook 2000 Online |
Windows XP, Outlook 2003 Online |
Windows XP, Outlook 2003 Online |
Windows XP, Outlook 2003 Online |
Hyper-threading abilitato? |
No |
No |
No |
Sì |
Utenti |
|
|
|
|
% tempo processore |
|
|
|
|
Variazioni di contesto al secondo |
|
|
|
|
Frequenza recapito locale |
|
|
|
|
Utilizzo della rete (in Kbps) |
|
|
|
|
Trasferimenti su disco del database al secondo |
|
|
|
|
Scritture nel registro al secondo |
|
|
|
|
Byte del disco al secondo (MB) |
|
|
|
|
Dimensioni della cache del database |
|
|
|
|
Operazioni RPC al secondo |
|
|
|
|
Richieste RPC |
|
|
|
|
Latenza client (ms) |
|
|
|
|
Byte virtuali archiviazione |
|
|
|
|
Per ulteriori informazioni sui contatori delle prestazioni utilizzati in questo scenario, vedere l'Appendice B "Definizioni dei contatori delle prestazioni".
Exchange 2000 SP3 e Exchange 2003 sono caratterizzati da livelli paragonabili di prestazioni per quanto riguarda il processore. Nello scenario relativo a Exchange 2000 SP3 basato su 8.000 utenti viene raggiunto il 75% di utilizzo del processore, mentre in quello di Exchange Server 2003 si ottiene il 76%. Entrambi i test hanno carichi di lavoro simili, ovvero 950 operazioni RPC al secondo contro le 955 a parità di frequenza del recapito locale.
Dalla tabella 2.5 si ricava che le prestazioni di Windows 2000 Enterprise Server con SP3 e Windows Server 2003 sono paragonabili in termini di utilizzo del processore per quanto riguarda Exchange 2003. Tuttavia, in Windows Server 2003 sono state implementate ottimizzazioni avanzate del programma di gestione della memoria in grado di ridurre in modo significativo la frammentazione della memoria virtuale. Questa caratteristica non è stata tuttavia considerata nella tabella 2.5.
Exchange 2003 si avvale della tecnologia hyper-threading di Intel per incrementare del 25% la scalabilità del server. Nella tabella 2.5 viene infatti evidenziato il fatto che l'utilizzo del processore viene ridotto del 25%, ovvero dal 76% al 57%, quando lo stesso test viene eseguito dopo avere abilitato l'hyper-threading. I vantaggi ricavati dalla tecnologia hyper-threading sono identici negli scenari client in modalità cache.
La superficie di memoria dell'archivio di Exchange 2003 è approssimativamente uguale a quella di Exchange 2000. Se si aumenta il valore delle dimensioni della cache del database (da 864 MB a 896 MB) in Exchange 2003 e si ottimizza le prestazioni in Jet, è possibile ridurre le operazioni di I/O casuali del disco dell'archivio di Exchange fino al 10%.
In Exchange 2003 viene generato il 10% di operazioni di I/O del disco del database di Exchange in meno rispetto a Exchange 2000 SP3. Poiché in Exchange 2003 è stato aumentato il valore delle dimensioni della cache del database (da 864 MB a 896 MB), è possibile ridurre le operazioni di I/O casuali del disco del database di Exchange fino al 10%.
Nello scenario con Exchange 2003 e Outlook 2003 è possibile ridurre la larghezza di banda della rete fino al 50% in confronto allo scenario con Exchange 2000 e Outlook 2000. Durante il test con 8.000 utenti viene evidenziato il fatto che Exchange 2000 e Outlook 2000 utilizzano 3.154 Kbps, mentre Exchange 2003 e Outlook 2003 utilizzano circa la metà della larghezza di banda, ovvero 1.594 Kbps. Grazie alla tecnologia di compressione implementata in Exchange 2003 e Outlook 2003, la larghezza di banda necessaria per gestire un determinato numero di utenti è significativamente inferiore a quella necessaria a Exchange 2000 e Outlook 2000. In Exchange 2003 sono state implementate numerose ottimizzazioni a livello di prestazioni in modo che le funzionalità di compressione non pregiudichino la scalabilità del server. Di fatto, la riduzione dei byte sulla rete non ha alcun limite in termini di utilizzo della CPU del server.
In questo test vengono confrontate le caratteristiche di carico di Exchange 2000 e Outlook 2003 con quelle di Exchange 2003 e Outlook 2003 in uno scenario client in modalità cache. Per generare il carico, viene utilizzato LoadSim 2003.
Configurazione client di LoadSim
Processore Intel P4 a 600 MHz
512 MB di RAM
Un disco IDE
1.000 client LoadSim per computer
Configurazione di LoadSim Nelle tabelle 2.6, 2.7 e 2.8 sono riportati i valori utilizzati per la configurazione.
Tabella 2.6 Impostazioni relative alle cassette postali
Configurazione delle cassette postali |
Valore |
Messaggi in Posta in arrivo |
|
Messaggio in Posta eliminata |
|
Numero di nuove cartelle |
|
Messaggi per ogni nuova cartella |
|
Appuntamenti del calendario |
|
Numero di contatti |
|
Dimensione media dei messaggi |
75 KB |
Tabella 2.7 Impostazioni relative alle operazioni eseguite dagli utenti
Operazioni utente per giornata lavorativa di 8 ore |
Valore |
Messaggi di posta inviati |
|
Messaggi ricevuti al giorno |
|
Messaggi inviati al giorno |
|
Elaborazione della Posta in arrivo |
|
Visualizzazione della posta |
|
Verifica della disponibilità |
|
Convocazione di riunione |
|
Creazione di appuntamenti |
|
Visualizzazione del calendario |
|
Applicazioni del diario |
|
Disconnessione |
|
Visualizzazione dei contatti |
|
Creazione di contatti |
|
Tabella 2.8 Impostazioni relative alle operazioni eseguite dagli utenti
Liste di distribuzione |
Valore |
Liste di distribuzione per sito |
|
Dimensione minima delle liste di distribuzione |
|
Dimensione media delle liste di distribuzione |
|
Dimensione massima delle liste di distribuzione |
|
Nella tabella 2.9 sono riportati i risultati ottenuti dal server delle cassette postali nell'ambito di questo scenario.
Tabella 2.9 Confronto tra Exchange 2000 e Exchange 2003 in modalità cache
Piattaforma server |
Windows 2000 SP3, Exchange 2000 SP3 |
Windows 2000 SP3, Exchange 2003 |
Piattaforma client |
Windows XP, Outlook 2003 in modalità cache |
Windows XP, Outlook 2003 in modalità cache |
Hyper-threading abilitato? |
No |
No |
Utenti |
|
|
% tempo processore |
|
|
Variazioni di contesto al secondo |
|
|
Frequenza recapito locale |
|
|
Utilizzo della rete (in Kbps) |
|
|
Trasferimenti su disco del database al secondo |
|
|
Scritture nel registro al secondo |
|
|
Byte del disco al secondo (MB) |
|
|
Dimensioni della cache del database |
|
|
Operazioni RPC al secondo |
|
|
Richieste RPC |
|
|
Byte virtuali archiviazione |
|
|
Per ulteriori informazioni sui contatori delle prestazioni utilizzati in questo scenario, vedere l'Appendice B "Definizioni dei contatori delle prestazioni".
Nota Non è possibile eseguire il confronto dei risultati dei test relativi a Outlook 2003 Online e Outlook 2003 in modalità cache. Il profilo utente e le operazioni eseguite dagli utenti sono alquanto diverse. Per ulteriori informazioni sui dati relativi alle prestazioni di Outlook 2003, vedere Client Network Traffic with Exchange 2003 all'indirizzo https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=27020 (informazioni in lingua inglese).
In questo test, le prestazioni del processore dei client MAPI in modalità cache in Exchange 2003 sono migliori di circa il 10% rispetto a quelle in Exchange 2000 SP3. Nello scenario relativo a Exchange 2000 SP3 basato su 8.000 utenti viene raggiunto il 64% di utilizzo del processore, mentre in quello di Exchange Server 2003 si ottiene il 57%. Entrambi i test hanno carichi di lavoro simili, ovvero 1,193 operazioni RPC al secondo contro le 1.205 a parità di frequenza del recapito locale. Exchange 2003 Server è ottimizzato per i client di Outlook 2003 in modalità cache.
La superficie di memoria dell'archivio di Exchange 2003 è approssimativamente uguale a quella di Exchange 2000. Se si aumenta il valore delle dimensioni della cache del database (da 864 MB a 896 MB) in Exchange 2003 e si ottimizza le prestazioni in Jet, è possibile ridurre le operazioni di I/O casuali del disco del database di Exchange fino al 10%.
In Exchange 2003 viene generato il 10% di operazioni di I/O del disco del database di Exchange in meno rispetto a Exchange 2000 SP3. Poiché in Exchange 2003 è stato aumentato il valore delle dimensioni della cache del database (da 864 MB a 896 MB), è possibile ridurre le operazioni di I/O casuali del disco del database di Exchange fino al 10%.
Nello scenario con Exchange 2003 e Outlook 2003 è possibile ridurre la larghezza di banda della rete fino al 50% in confronto allo scenario con Exchange 2000 e Outlook 2003. Durante il test con 8.000 utenti viene evidenziato il fatto che Exchange 2000 e Outlook 2003 utilizzano 3.613 Kbps, mentre Exchange 2003 e Outlook 2003 utilizzano circa la metà della larghezza di banda, ovvero 1.765 Kbps. Grazie alla tecnologia di compressione implementata in Exchange 2003 e Outlook 2003, la larghezza di banda necessaria per gestire un determinato numero di utenti è significativamente inferiore a quella necessaria a Exchange 2000 e Outlook 2003. In Exchange 2003 sono state implementate numerose ottimizzazioni a livello di prestazioni affinché le funzionalità di compressione non pregiudichino la scalabilità del server. Di fatto, la riduzione dei byte sulla rete non ha alcun limite in termini di utilizzo della CPU del server.
Considerare quanto segue durante la fase di progettazione di un server delle cassette postali.
La scalabilità di un server back-end delle cassette postali che ospita numerose connessioni MAPI è ottimale su server con 4 processori.
In genere, si consiglia un processore per ogni 1.000 utenti, eccezion fatta per gli utenti che generano un traffico elevato di posta. Per ulteriori informazioni sui requisiti del processore, vedere l'Appendice C "Calcolo delle dimensioni del server".
Exchange utilizza un massimo di 3 GB di memoria. Per aumentare le prestazioni, incrementare la memoria a 4 GB per ridurre il paging su disco.
In questa sezione sono riportati i dati di riferimento relativi alle prestazioni di Outlook Web Access. Outlook Web Access è un'interfaccia Web che utilizza il protocollo HTTP per accedere a un server di Exchange. Mediante un qualsiasi browser Web è possibile accedere alla maggior parte delle funzionalità disponibili a un client utilizzando Outlook. In questa sezione sono disponibili informazioni relative ai seguenti scenari:
Scenario 1 Confronto di un ambiente con 10.000 utenti di Outlook Web Access su un server front-end con un flusso di posta simile e due configurazione diverse, ovvero Exchange 2003 con Windows 2000 e Exchange 2003 con Windows Server 2003.
Scenario 2 Confronto delle prestazioni in caso di abilitazione di funzionalità aggiuntive a parità di flusso di posta.
Scenario 3 Confronto delle prestazioni in caso di abilitazione di funzionalità aggiuntive ma con carichi diversi generati da LoadSim.
In questo scenario viene eseguito il confronto di un ambiente con 10.000 utenti di Outlook Web Access su un server front-end con un flusso di posta simile e due configurazione diverse, ovvero Exchange 2003 con Windows 2000 e Exchange 2003 con Windows Server 2003. In questo scenario viene utilizzata la configurazione di seguito descritta:
Sono presenti quattro gruppi di archiviazione, ognuno dei quali contenente tre archivi di cassette postali private.
I client inviano messaggi con una dimensione media pari a 20 KB.
Prima dell'inizio del test, la cartella Posta in arrivo di ciascun utente contiene 31 messaggi IMAP4.
Il traffico del trasporto viene generato nel momento in cui ogni utente invia più messaggi di posta elettronica mediante Internet.
La durata di ogni connessione utente è pari a circa 10 minuti.
Nella tabella 2.10 sono riportate le operazioni eseguite da ogni utente.
Tabella 2.10 Script del test utenti
Operazione |
Frequenza |
Accesso |
|
Controllo della posta |
|
Invio di messaggi |
|
Destinatari del messaggio inviato |
|
Ricezione dei messaggi |
|
Lettura dei messaggi |
|
Spostamento dei messaggi |
|
Eliminazione dei messaggi |
|
Nella tabella 2.11 sono riportate le specifiche dei tre server utilizzati in questo scenario.
Tabella 2.11 Scenario 1: requisiti hardware per Outlook Web Access
Tipo di server |
Tipo di processore |
RAM |
Archiviazione |
Server front-end |
2 processori Intel P4 Xeon da 2,6 GHz (hyper-threading) |
1 GB |
Non applicabile |
Server back-end 1 |
4 processori Intel P4 Xeon a 1,4 GHz |
4 GB |
20 testine di RAID0+1 per i volumi dei database 4 testine di RAID0+1 per i registri delle transazioni per ogni gruppo di archiviazione |
Server back-end 2 |
4 processori AMD Opteron a 1,6 GHz |
2 GB |
20 testine di RAID0+1 per i volumi dei database 4 testine di RAID0+1 per i registri delle transazioni per ogni gruppo di archiviazione |
L'accesso client a Outlook Web Access è reso possibile mediante il protocollo HTTP. Nella tabella 2.12 viene presentata una panoramica relativa a utilizzo del processore, variazioni di contesto al secondo, traffico di rete e utilizzo della memoria sul server front-end con Windows 2000 e Windows Server 2003.
Tabella 2.12 Confronto delle configurazioni del server front-end di Outlook Web Access
Server front-end |
Exchange 2003 Windows 2000 |
Exchange 2003 Windows Server 2003 |
Utilizzo della rete (in Kbps) |
|
|
Byte privati Inetinfo |
518 MB |
38 MB |
Byte privati W3WP |
Non applicabile |
79 MB |
Mbyte disponibili |
276 MB |
484 MB |
% tempo processore |
|
|
Variazioni di contesto al secondo |
|
|
Byte Web complessivi al secondo |
2.720 KB |
3.706 KB |
Richieste di estensione Web ISAPI al secondo |
|
|
Per ulteriori informazioni sui contatori delle prestazioni utilizzati in questo scenario, vedere l'Appendice B "Definizioni dei contatori delle prestazioni".
In questo scenario Outlook Web Access utilizza una quantità significativamente minore di risorse della CPU sul server front-end quando viene eseguito in ambiente Windows Server 2003. Le variazioni di contesto risultano stabili e ragionevolmente basse per 10.000 utenti.
L'utilizzo della memoria per gestire le richieste di Outlook Web Access da parte del processo ASP.NET (W3WP) in Windows Server 2003 risulta di gran lunga più efficiente rispetto alla quantità impiegata dal servizio IIS (Internet Information Services) in Windows 2000. In questo scenario, Exchange 2003 eseguito in ambiente Windows 2000 Server utilizza 756 MB di RAM, mentre il server eseguito in ambiente Windows Server 2003 ne utilizza solo 540 MB. Il processo Inetinfo principale in Windows Server 2003 delega la maggior parte dell'elaborazione al processo ASP.NET. D'altro canto, il processo di archiviazione su entrambi i server front-end utilizza una quantità irrilevante di RAM.
Per ulteriori informazioni sull'utilizzo del disco per un server front-end dedicato per Outlook Web Access, vedere "Utilizzo del disco" nella sezione "Server POP3 front-end" più avanti in questo capitolo.
Per ulteriori informazioni sull'utilizzo della rete per un server front-end dedicato per Outlook Web Access, vedere "Utilizzo della rete" nella sezione "Server POP3 front-end" più avanti in questo capitolo.
Nella tabella 2.13 sono riportati i risultati ottenuti dal server back-end di Outlook Web Access.
Tabella 2.13 Confronto delle configurazioni del server back-end di Outlook Web Access
Server back-end |
Exchange 2003 Windows 2000 |
Exchange 2003 Windows Server 2003 |
Dimensioni della cache del database |
896 MB |
896 MB |
Mbyte disponibili |
409 MB |
93 MB |
Frequenza recapito locale |
|
|
Utilizzo della rete (in Kbps) |
|
|
Byte del disco al secondo |
14.739 KB |
15.365 KB |
Trasferimenti su disco del database al secondo |
|
|
Byte privati Inetinfo |
83 MB |
124 MB |
Byte virtuali archiviazione |
1.788 MB |
1.764 MB |
% tempo processore |
|
|
Variazioni di contesto al secondo |
|
|
Richieste di estensione Web ISAPI al secondo |
|
|
Per ulteriori informazioni sui contatori delle prestazioni utilizzati in questo scenario, vedere l'Appendice B "Definizioni dei contatori delle prestazioni".
L'utilizzo della CPU risulta maggiore per il server back-end, mentre è ridotto nel server front-end in Windows Server 2003. L'utilizzo di una velocità di trasmissione più alta durante il test in Windows Server 2003 ha comportato un maggiore utilizzo della CPU, anche se il costo per operazione è pressoché identico in entrambi gli scenari di test.
I server back-end a quattro processori di Outlook Web Access richiedono almeno 500 MB di RAM. Nella maggior parte delle operazioni eseguite negli scenari a quattro processori descritti in questo capitolo il processo Store.exe ha utilizzato oltre 1 GB di RAM, mentre Exchange 2003 ha utilizzato un massimo di 3 GB di memoria. Per aumentare le prestazioni, incrementare la memoria a 3 GB per ridurre il paging su disco.
In caso di utilizzo di un server back-end dedicato ai client di Outlook Web Access, collocare i file di database di ciascun gruppo di archiviazione su un array RAID0+1 dedicato e utilizzare i controller con cache.
Una connessione di rete full duplex a 100 megabit al secondo (Mbps) è sufficiente per tutte le applicazioni del server delle cassette postali di Outlook Web Access. Durante i test di Outlook Web Access eseguiti per la stesura di questo manuale non è mai stato rilevato un utilizzo della rete superiore a 7 Mbps anche nelle condizioni di test più critiche. Questo livello è di gran lunga inferiore al punto di saturazione della rete per una connessione di rete full duplex a 100-Mbps.
In questo scenario vengono confrontate le prestazioni delle funzionalità aggiuntive di Outlook Web Access rispetto ai test di riferimento di Outlook Web Access (scenario 1). In questo scenario vengono abilitate le funzionalità di seguito riportate:
Controllo ortografico Rispetto al test di riferimento di Outlook Web Access, in questo scenario viene controllata l'ortografia su tutte le operazioni di invio, risposta e inoltro per simulare l'utilizzo da parte dell'utente della funzionalità di controllo ortografico sui messaggi inviati.
SSL Rispetto al test di riferimento di Outlook Web Access, in questo scenario viene utilizzata la crittografia SSL per garantire la protezione. Viene inoltre utilizzato un esempio di test di riferimento di Outlook Web Access relativo alle connessioni SSL.
Compressione dei dati Gzip Rispetto al test di riferimento di Outlook Web Access relativo alle connessioni SSL, in questo scenario viene utilizzata la compressione dei dati gzip per ridurre la dimensione dei file inviati in rete.
S/MIME Rispetto al test di riferimento di Outlook Web Access relativo alle connessioni SSL, viene utilizzato lo standard S/MIME (Secure/Multipurpose Internet Mail Extensions) per codificare i messaggi inviati e inoltrati, nonché i messaggi di risposta.
In questo scenario viene inoltre utilizzata la configurazione descritta di seguito:
Ogni gruppo di archiviazione contiene quattro gruppi di archiviazione contenenti tre archivi di cassette postali private.
2.000 utenti di Outlook Web Access con una frequenza di invio di 3,5 messaggi al secondo mediante i domini SMTP in ingresso da Internet.
I client inviano messaggi con una dimensione media pari a 20 KB.
Prima dell'inizio del test, la cartella Posta in arrivo di ciascun utente contiene 31 messaggi IMAP4.
Il traffico del trasporto viene generato nel momento in cui ogni utente invia più messaggi di posta elettronica mediante Internet.
La durata di ogni connessione utente è pari a circa 10 minuti.
Nella tabella 2.10 sono riportate le operazioni eseguite da ogni utente. Si tratta delle stesse operazioni descritte nello scenario 1.
In questo scenario viene utilizzata la stessa configurazione hardware dello scenario 1 di Outlook Web Access. Per ulteriori informazioni sui requisiti hardware specifici, vedere la tabella 2.11.
In base alle operazioni utente elencate nella tabella 2.10, sono stati rilevati i seguenti dati.
Tabella 2.14 Confronto delle funzionalità del server front-end di Outlook Web Access
Server front-end |
Test di riferimento di Outlook Web Access |
Controllo ortografico |
SSL |
gzip SSL |
S/MIME SSL |
Byte privati Inetinfo |
36 MB |
36 MB |
29 MB |
29 MB |
29 MB |
Byte privati Lsass |
50 MB |
58 MB |
211 MB |
212 MB |
222 MB |
MB disponibili |
|
|
|
|
|
% tempo processore |
|
|
|
|
|
Variazioni di contesto al secondo |
|
|
|
|
|
Byte Web complessivi al secondo |
332 KB |
494 KB |
377 KB |
384 KB |
508 KB |
Richieste di estensione Web ISAPI al secondo |
|
|
|
|
|
Per ulteriori informazioni sui contatori delle prestazioni utilizzati in questo scenario, vedere l'Appendice B "Definizioni dei contatori delle prestazioni".
Quando viene abilitato il controllo ortografico, l'utilizzo del processore risulta quasi raddoppiato rispetto ai valori del test di riferimento di Outlook Web Access. Il controllo ortografico è una funzione che utilizza molte risorse della CPU del server front-end e può essere abilitato in modo automatico o manuale per ogni messaggio inviato. Le connessioni SSL utilizzano il 125% di CPU in più rispetto ai valori rilevati durante il test di riferimento per Outlook Web Access, mentre l'abilitazione della compressione dei dati gzip aumenta l'utilizzo della CPU del 7% rispetto al test SSL di riferimento. L'abilitazione dello standard S/MIME ha utilizzato la più alta quantità di risorse della CPU, aumentando l'utilizzo della CPU del 22% rispetto al test SSL di riferimento. Le variazioni di contesto sono basse e pressoché simili in tutti i test.
Tutti i test hanno dimostrato livelli di utilizzo della memoria simili. Nei test delle connessioni SSL è stata riscontrata una riduzione dei megabyte disponibili in quanto il processo Lsass utilizza una maggiore quantità di memoria. Il processo Lsass gestisce infatti le credenziali e la crittografia di una connessione SSL.
Un server front-end di Outlook Web Access di rado utilizza il proprio disco rigido. Per ulteriori informazioni sull'utilizzo del disco per un server front-end dedicato per Outlook Web Access, vedere "Utilizzo del disco" nella sezione "Server POP3 front-end" più avanti in questo capitolo.
Tutti i test hanno dimostrato livelli di utilizzo della di rete simili. L'abilitazione del controllo ortografico comporta un incremento del 5% dell'utilizzo della rete da parte del server front-end a causa dell'invio supplementare del messaggio al server front-end stesso per il controllo ortografico prima dell'invio effettivo del messaggio per la consegna. S/MIME rappresenta un'eccezione rilevante con un incremento del 27% dell'utilizzo della rete da parte del server front-end.
La maggior parte delle funzionalità sottoposte a test interessa il server front-end e non il server back-end.
Tabella 2.15 Confronto delle funzionalità del server back-end di Outlook Web Access
Server back-end delle cassette postali |
Outlook Web Access |
Controllo ortografico |
SSL |
GZIP SSL |
S/MIME SSL |
Frequenza recapito locale |
|
|
|
|
|
Trasferimenti su disco del database al secondo |
|
|
|
|
|
Utilizzo della rete (in Kbps) |
|
|
|
|
|
Byte privati Inetinfo |
120 MB |
107 MB |
72 MB |
75 MB |
112 MB |
% tempo processore |
|
|
|
|
|
Variazioni di contesto al secondo |
|
|
|
|
|
Byte Web complessivi al secondo |
271 KB |
312 KB |
275 KB |
291 KB |
400 KB |
Richieste di estensione Web ISAPI al secondo |
|
|
|
|
|
Per ulteriori informazioni sui contatori delle prestazioni utilizzati in questo scenario, vedere l'Appendice B "Definizioni dei contatori delle prestazioni".
I valori relativi all'utilizzo del processore e alle variazioni di contesto sono simili in tutti i test, con circa il 40% di utilizzo della CPU e 12.000 variazioni di contesto.
I valori relativi all'utilizzo della memoria sono simili in tutti i test. Durante i test delle connessioni SSL il processo Inetinfo utilizza una quantità inferiore di memoria.
Un server back-end di Outlook Web Access utilizza il disco in modo intenso. Utilizzare RAID0+1 per i volumi del database e almeno RAID1 per ogni registro delle transazioni in un gruppo di archiviazione.
I valori relativi all'utilizzo della rete sono simili in tutti i test e conformi ai requisiti relativi a un adattatore di rete a 100 Mbps.
In questo scenario vengono confrontate le prestazioni in caso di abilitazione di funzionalità aggiuntive con diversi carichi di utenti MAPI, ovvero 8.000 utenti MAPI con una frequenza di invio di 3,5 messaggi al secondo mediante i domini SMTP in ingresso da Internet. Sono state sottoposte a test le seguenti configurazioni:
Test MAPI di riferimento In questo test di riferimento, 8.000 utenti MAPI accedono direttamente al server back-end e a tale server vengono inviati 3,5 messaggi al secondo mediante il dominio SMTP in ingresso da Internet.
MAPI, Exchange ActiveSync e AUTD In questo test di riferimento, 8.000 utenti MAPI accedono direttamente al server back-end e a tale server vengono inviati 3,5 messaggi al secondo mediante il dominio SMTP in ingresso da Internet. Su 8.000 utenti, 2.400 utilizzano Exchange ActiveSync per sincronizzare i propri dispositivi portatili mediante il server front-end. Per metà degli utenti di Exchange ActiveSync (1.200) è configurato il servizio AUTD (Always Up-To-Date) per le notifiche. La durata di ogni connessione Exchange ActiveSync è pari a circa 3 minuti. Nella tabella 2.16 sono riportate le operazioni eseguite da ogni utente.
RPC su HTTP Questo test di riferimento viene indirizzato mediante un server proxy front-end RPC.
MAPI e Outlook Web Access In questo test di riferimento, 8.000 utenti MAPI accedono direttamente al server back-end e a tale server vengono inviati 3,5 messaggi al secondo mediante il dominio SMTP in ingresso da Internet. L'accesso di 500 utenti di Outlook Web Access alle rispettive cassette postali avviene mediante il server front-end. La durata di ogni connessione utente è di circa 10 minuti e ciascun utente ha eseguito le stesse operazioni riportate nella tabella 2.10.
La dimensione media del messaggio del client è pari a 20 KB. Prima dell'inizio del test, la cartella Posta in arrivo di ciascun utente contiene circa 31 messaggi IMAP4. Il traffico del trasporto viene generato nel momento in cui ogni utente invia più messaggi di posta elettronica mediante Internet.
Tabella 2.16 Script del test utenti per Exchange ActiveSync
Operazione |
Frequenza |
GETHIERARCHY |
|
sync calendar |
5 |
sync contacts |
5 |
sync inbox |
2 |
getestimate calendar |
1 |
getestimate contacts |
1 |
getestimate inbox |
1 |
addmailrecipient |
0,6 |
sendmail |
1 |
syncadd contacts |
1 |
syncchange FOLDER("contacts").rnd |
2 |
syncdel FOLDER("contacts").rnd |
|
syncadd calendar |
|
Nella tabella 2.17 sono riportate le specifiche dei quattro server utilizzati in questo scenario.
Tabella 2.17 Scenario 3: configurazione hardware per Outlook Web Access
Tipo di server |
Tipo di processore |
RAM |
Archiviazione |
Server front-end 1 (MAPI, AUTD, Exchange ActiveSync) |
2 processori Intel P4 Xeon a 2,6 GHz |
1 GB |
Non applicabile |
Server front-end 2 (MAPI, RPC su HTTP) |
2 processori AMD Athlon a 1,2 GHz |
2 GB |
Non applicabile |
Server front-end 3 (MAPI, Outlook Web Access) |
2 processori Intel P2 Xeon a 450 MHz |
1 GB |
Non applicabile |
Server back-end |
4 processori Intel P4 Xeon MP a 1,4 GHz (hyper-threading) |
4 GB |
40 testine di RAID0+1 per i volumi del database 2 testine di RAID0+1 per i registri delle transazioni per ogni gruppo di archiviazione |
Nella tabella 2.18 sono riportati i dati sulle prestazioni dei tre server front-end con carichi MAPI simili.
Tabella 2.18 Funzionalità di Outlook Web Access con MAPI - server front-end
|
Server front-end 1 (MAPI, Exchange ActiveSync, AUTD) |
Server front-end 2 (RPC su HTTP) |
Server front-end 3 (MAPI, Outlook Web Access) |
% tempo processore |
|
|
|
Variazioni di contesto al secondo |
|
|
|
Byte Web complessivi al secondo |
6 KB |
253 KB |
123 KB |
Richieste di estensione Web ISAPI al secondo |
|
|
|
Per ulteriori informazioni sui contatori delle prestazioni utilizzati in questo scenario, vedere l'Appendice B "Definizioni dei contatori delle prestazioni".
Un server front-end utilizzato come server proxy RPC su HTTP utilizza il 23% del server con due processori a 1,2 GHz per 8.000 utenti con 10.000 variazioni di contesto. L'incidenza di Outlook Web Access e ActiveSync sul server front-end è minima. L'utilizzo della memoria e del disco è ridotto, mentre l'utilizzo della rete è pari a 2 MB, ovvero un valore conforme ai requisiti relativi a un adattatore di rete a 100 Mbps.
Nella tabella 2.19 sono riportati i dati sulle prestazioni del server back-end quando sono abilitate funzionalità specifiche di Outlook Web Access.
Tabella 2.19 Funzionalità di Outlook Web Access con MAPI - server back-end
|
MAPI di riferimento |
RPC su HTTP |
MAPI e Outlook Web Access |
MAPI, ActiveSync e AUTD |
Dimensioni della cache del database |
|
|
|
|
Scritture nel registro al secondo |
|
|
|
|
Trasferimenti su disco del database al secondo |
|
|
|
|
Byte del disco al secondo |
18,7 MB |
16,9 MB |
20,5 MB |
18,6 MB |
Frequenza recapito locale |
|
|
|
|
Operazioni RPC al secondo |
|
|
|
|
Richieste RPC |
|
|
|
|
Utilizzo della rete (in Kbps) |
|
|
|
|
Byte privati Inetinfo |
|
|
|
|
Byte virtuali archiviazione |
|
|
|
|
% tempo processore |
|
|
|
|
Variazioni di contesto al secondo |
|
|
|
|
Byte Web complessivi al secondo |
Non applicabile |
Non applicabile |
109 KB |
108 KB |
Recapito di messaggi SMTP al secondo |
|
|
|
|
Richieste di estensione Web ISAPI al secondo |
Non applicabile |
Non applicabile |
|
|
Per ulteriori informazioni sui contatori delle prestazioni utilizzati in questo scenario, vedere l'Appendice B "Definizioni dei contatori delle prestazioni".
In base a questo test, sono state tratte le seguenti conclusioni:
MAPI, Exchange ActiveSync e AUTD rispetto a MAPI
Vengono inviate quattro notifiche AUTD e Exchange ActiveSync al secondo.
Sul server back-end le notifiche Exchange ActiveSync e AUTD portano l'utilizzo della CPU a oltre il 90% per servire la funzione Exchange ActiveSync. Il carico sul server front-end è irrilevante.
RPC su HTTP rispetto a MAPI
Quando l'instradamento del traffico MAPI avviene mediante un server proxy front-end, 8.000 utenti MAPI utilizzano il 23% del processore front-end. Il valore del carico del server back-end è simile a quello del test MAPI di riferimento.
MAPI e Outlook Web Access rispetto a MAPI
In caso di esecuzione contemporanea di Outlook Web Access e MAPI, l'utilizzo della CPU del server aumenta del 23% nel server back-end. La variazione di contesto aumenta in base a una percentuale simile.
Quando si progetta un server di Outlook Web Access, prendere in considerazione i seguenti aspetti:
La scalabilità di Outlook Web Access è ottimale su server con quattro processori.
Utilizzare un rapporto di un server front-end a quattro server back-end.
Outlook Web Access richiede 30 KB di RAM per ogni connessione attiva.
Outlook Web Access non utilizza risorse del disco a meno che il server front-end non esegua il paging oppure non sia attivata la registrazione di protocollo HTTP-DAV.
Outlook Web Access richiede un secondo adattatore di rete a 100 Mbps se deve servire più di 5.000 connessioni.
Utilizzare la funzione Bilanciamento carico di rete per bilanciare il carico di un server front-end di Outlook Web Access.
Le connessioni SSL di Outlook Web Access richiedono una capacità di memoria fino a tre volte maggiore e il 60% di memoria in più sul relativo server front-end.
In questa sezione sono riportati i dati di riferimento relativi alle prestazioni dei server POP3 (Post Office Protocol versione 3). POP3 è un protocollo Internet che consente a un client POP3 di scaricare la posta elettronica da un server. Questo protocollo è particolarmente indicato per i computer che non sono in grado di mantenere una connessione continua a un server.
In questo scenario viene valutata la scalabilità di un server POP3 front-end dedicato in base a diverse quantità di richieste client. Il server front-end utilizza processori Pentium 4 Xeon con hyper-threading.
Nella tabella 2.20 sono riportate le specifiche dei cinque server utilizzati in questo scenario.
Tabella 2.20 Configurazione hardware del server POP3 front-end
Tipo di server |
Tipo di processore |
RAM |
Archiviazione |
Server front-end |
2 processori Intel P4 Xeon da 2,6 GHz (hyper-threading) |
1 GB |
Non applicabile |
Quattro server back-end |
8 processori Intel P4 Xeon a 550 MHz |
4 GB |
12 testine di RAID0+1 per i volumi del database 2 testine di RAID0+1 per i registri delle transazioni per ogni gruppo di archiviazione |
Viene inviato un messaggio di dimensioni medie pari a 26 KB. Prima dell'inizio del test, la cartella Posta in arrivo di ciascun utente contiene 31 messaggi IMAP4. Il traffico del trasporto viene generato quando il server POP3 front-end riceve i messaggi di posta elettronica in arrivo da Internet durante la sessione diretta a un destinatario. L'attività a livello di server POP3 include l'accesso degli utenti al server, il recupero di tutta la posta e quindi l'eliminazione di tutta la posta dal server. Il numero di messaggi SMTP recapitati alle cassette postali al secondo è uguale al numero dei messaggi recuperati ed eliminati al secondo mediante POP3. I comandi del protocollo POP3 associati al recupero e all'eliminazione sono rispettivamente RETR e DELE. Il comando POP3 inviato da un client POP3 per determinare il numero di messaggi contenuti in una cassetta postale è STAT. Per determinare il numero di transazioni POP3 eseguite al secondo sul server front-end, è possibile utilizzare i contatori statistici per i comandi RETR, DELE e STAT, disponibili in Monitor di sistema, un controllo incluso nel sistema operativo Microsoft Windows Server 2003.
In questo scenario il numero di comandi STAT ricevuti dal server POP3 è quasi il doppio del numero di comandi RETR e DELE. Per generare il carico di questo server è stato utilizzato lo strumento Exchange Stress and Performance (ESP). Per ulteriori informazioni su questo strumento, vedere l'Appendice A "Strumenti per la valutazione delle prestazioni di Exchange".
Nella tabella 2.21 è riportata la variazione a livello di utilizzo dell'hardware in caso di utilizzo di un gruppo di server back-end con un profilo specifico. Si noti che le variazioni di contesto sul server front-end non aumentano in modo significativo all'aumentare dell'utilizzo del processore.
Tabella 2.21 Prestazioni del server POP3 front-end
|
Server back-end 1 |
Server back-end 2 |
Server back-end 3 |
Server back-end 4 |
% processore front-end |
|
|
|
|
Variazioni di contesto al secondo |
|
|
|
|
Comandi POP3 DELE al secondo |
|
|
|
|
Comandi POP3 STAT al secondo |
|
|
|
|
Utilizzo della rete (in Kbps) |
4.245 |
6.580 |
8.227 |
12.846 |
Working set Inetinfo |
127 MB |
172 MB |
172 MB |
172 MB |
Per ulteriori informazioni sui contatori delle prestazioni utilizzati in questo scenario, vedere l'Appendice B "Definizioni dei contatori delle prestazioni".
La scalabilità del server POP3 è ottimale su un server con due processori e con un numero basso di variazioni di contesto ma con un elevato carico del processore. Nella figura 2.1 viene evidenziato come le variazioni di contesto cominciano a decrescere su un server front-end a due processori all'aumentare dell'utilizzo del processore.
Figura 2.1 Prestazioni del server POP3 front-end
I server POP3 front-end utilizzano una quantità pressoché nulla di memoria durante il loro normale funzionamento e pertanto l'aumento del numero di sessioni POP3 simultanee su tale tipo di server non comporta un aumento significativo dell'utilizzo della memoria. Ciò è dovuto al fatto che i client POP3 non utilizzano connessioni di lunga durata con il server front-end, in questo modo riducendo al massimo l'utilizzo della memoria. È inoltre possibile disabilitare il servizio MSExchangeIS (Store.exe) sui server POP3 front-end consentendo un ulteriore risparmio di memoria. Se questo servizio viene disabilitato, l'esecuzione del server POP3 front-end può avvenire in modo efficiente con 256 MB di RAM.
Durante la fase di determinazione dei requisiti hardware per un server POP3 front-end dedicato, è opportuno valutare lo spazio su disco necessario. Un server POP3 front-end di rado utilizza il proprio disco rigido in quanto funge da server proxy che passa ogni sessione del protocollo al server back-end appropriato. Se in Gestore di sistema di Exchange è stata abilitata la registrazione di protocollo per un server POP3 virtuale, il server front-end utilizzerà il disco rigido per archiviare il registro di protocollo richiesto. Anche il gestore della cache di Windows Server 2003 utilizza il disco per eseguire il paging delle informazioni nel file di paging. Quando i processi di sistema attivi richiedono memoria aggiuntiva, il gestore della cache utilizza il file di paging per memorizzare temporaneamente le informazioni dalla RAM alle quali non è stato effettuato l'accesso di recente. Per ridurre l'attività di paging aumentare la RAM sul server.
Un server POP3 front-end con 256 MB o più di memoria fisica raramente ricorre ad attività di paging. Per la maggior parte delle applicazioni è sufficiente una testina del disco per un server POP3 front-end. In caso di esecuzione di server di grandi dimensioni con la registrazione di protocollo abilitata, si consiglia di aggiungere una seconda testina.
Sui server POP3 front-end è necessario valutare attentamente il traffico di rete quando si cerca di definire il tipo di hardware necessario. Poiché un server POP3 front-end è in grado di servire più server back-end, il traffico di rete generato a livello di server front-end è in genere molto intenso. I requisiti minimi di rete per qualsiasi server front-end di fascia alta è un adattatore di rete a 100 Mbps eseguito in modalità full duplex, ovvero i dati possono essere contemporaneamente trasmessi e ricevuti. Se si dispone di un server front-end ogni quattro server back-end, un server front-end con due processori a 2,6 GHz è in grado di trasferire circa 13 Mbps di dati a un server back-end, utilizzando una scheda di rete da 1 gigabit oppure più schede di rete da 100 Mbps. In questo esempio viene generato un traffico di rete particolarmente intenso in quanto il punto di saturazione di una connessione di rete full duplex a 100 Mbps è considerato pari a circa 7-8 Mbps.
In caso di utilizzo di server front-end di fascia alta con due o più processori a 2,6 GHz o superiori, si consiglia di utilizzare due connessioni di rete full duplex a 100 Mbps oppure un'unica connessione Gigabit Ethernet. I server appartenenti a questa categoria possono facilmente superare la capacità di una connessione singola full duplex a 100 Mbps.
Per bilanciare il carico dei client su più server POP3 front-end, è possibile utilizzare la funzione Bilanciamento carico di rete, che consente a più server front-end di essere considerati come un unico server e alle connessioni in ingresso di venire dinamicamente ripartite tra tutti i server front-end disponibili nel gruppo.
In questo scenario viene valutata la scalabilità di un server POP3 back-end in base a una quantità variabile di richieste client che passano per un server front-end dedicato. Il server back-end utilizza il processore Pentium 4 Xeon con hyper-threading.
Nella tabella 2.22 sono riportate le specifiche dei cinque server utilizzati in questo scenario.
Tabella 2.22 Configurazione hardware del server POP3 back-end
Tipo di server |
Tipo di processore |
RAM |
Archiviazione |
Server front-end |
2 processori Intel P4 Xeon da 2,6 GHz (hyper-threading) |
1 GB |
Non applicabile |
Quattro server back-end |
8 processori Intel P4 Xeon a 550 MHz |
4 GB |
12 testine di RAID0+1 per i volumi del database 2 testine di RAID0+1 per i registri delle transazioni per ogni gruppo di archiviazione |
Viene utilizzato un messaggio di dimensioni medie pari a 26 KB. Prima dell'inizio del test, la cartella Posta in arrivo di ciascun utente contiene 31 messaggi IMAP4. Il traffico del trasporto viene generato quando il server POP3 front-end riceve i messaggi di posta elettronica in arrivo da Internet durante la sessione diretta a un destinatario. L'attività a livello di server POP3 include l'accesso degli utenti al server, il recupero di tutta la posta e quindi l'eliminazione di tutta la posta dal server. Il numero di messaggi SMTP recapitati alle cassette postali al secondo è uguale al numero dei messaggi recuperati ed eliminati al secondo mediante POP3. I comandi del protocollo POP3 associati al recupero e all'eliminazione sono rispettivamente RETR e DELE. Il comando POP3 inviato da un client POP3 per determinare il numero di messaggi contenuti in una cassetta postale è STAT. Per determinare il numero di transazioni POP3 che si verificano al secondo sul server front-end, è possibile utilizzare i contatori statistici per i comandi RETR, DELE e STAT. disponibili in Monitor di sistema, un controllo incluso nel sistema operativo Microsoft Windows Server 2003.
In questo scenario il numero di comandi STAT ricevuti dal server POP3 è quasi il doppio del numero di comandi RETR e DELE. Per generare il carico di questo server è stato utilizzato lo strumento Exchange Stress and Performance (ESP). Per ulteriori informazioni su questo strumento, vedere l'Appendice A "Strumenti per la valutazione delle prestazioni di Exchange".
Nella tabella 2.23 sono riportati i dati relativi alle prestazioni di un server back-end di Exchange 2003 che serve le richieste POP3 e SMTP in entrata con diversi carichi di utenti.
Tabella 2.23 Prestazioni del server POP3 back-end
|
100 utenti POP3 |
150 utenti POP3 |
175 utenti POP3 |
200 utenti POP3 |
% tempo processore |
|
|
|
|
Variazioni di contesto al secondo |
|
|
|
|
Recapito di messaggi SMTP al secondo |
|
|
|
|
Coda SMTP locale |
|
|
|
|
Comandi POP3 STAT al secondo |
|
|
|
|
Comandi POP3 DELE al secondo |
|
|
|
|
Trasferimenti su disco al secondo |
|
|
|
|
Utilizzo della rete (in Kbps) |
|
|
|
|
Per ulteriori informazioni sui contatori delle prestazioni utilizzati in questo scenario, vedere l'Appendice B "Definizioni dei contatori delle prestazioni".
La scalabilità del server POP3 è ottimale su un server con quattro processori. Quando il livello di utilizzo del processore arriva a 84,7%, il server è stabile e si verificano solo 24.537 variazioni di contesto. Nella figura 2.2 viene illustrata la scalabilità pressoché lineare relativa all'esecuzione di un server POP3 back-end eseguito su un server con quattro processori.
Figura 2.2 Utilizzo della CPU di un server POP3 con 4 processori
Nella figura 2.3 sono riportate le variazioni di contesto utilizzate durante i test. Viene inoltre evidenziato come tali variazioni di contesto aumentino in modo lineare all'aumentare del carico.
Figura 2.3 Variazioni di contesto in un server POP3 con 4 processori
I client POP3 non rimangono connessi al server per lunghi periodi di tempo. Infatti, essi effettuano la connessione, recuperano tutti i messaggi di posta elettronica, li eliminano dal server, quindi eseguono la disconnessione dal server. I server POP3 back-end con quattro processori richiedono almeno 500 MB di RAM. In caso contrario, si potrebbe riscontrare una elevata di latenza e un rilevante incremento delle dimensioni delle code. I processi Inetinfo e Store.exe utilizzano congiuntamente un totale complessivo di 350 MB di memoria durante i test. Exchange utilizza un massimo di 3 GB di memoria. Per aumentare le prestazioni mediante la riduzione delle attività di paging su disco, aumentare la memoria a 3 GB.
Si consiglia di disporre di almeno due testine per l'unità dei registri e almeno due testine per i file di database. È buona norma aggiungere una testina per ogni 100 operazioni di I/O del disco aggiuntive previste.
Su un server back-end di Exchange 20003 di produzione con quattro processori che serve le richieste POP3, si consiglia di disporre di un minimo di 10 dischi rigidi oltre a quanto previsto dai requisiti del sistema operativo per ottenere prestazioni ottimali, ovvero:
Due dischi con mirroring per i file di registro
Due dischi con mirroring per la coda SMTP
Almeno sei dischi con striping in una configurazione RAID0+1 per i file di database di Exchange
Ogni testina è in grado di gestire circa 100 operazioni di I/O del disco casuali al secondo. In caso di saturazione dei dischi, aggiungere altre testine al database.
Una connessione di rete full duplex a 100 Mbps è sufficiente per quasi tutte le applicazioni POP3 back-end.
Considerare quanto segue durante la fase di progettazione di un server POP3.
La scalabilità di un server POP3 front-end è ottimale su server con due processori.
La scalabilità di un server POP3 back-end è ottimale su server con quattro processori.
Utilizzare un rapporto di un server front-end a quattro server back-end.
Per i server front-end è sufficiente disporre di 256 MB di RAM.
Un server POP3 front-end non utilizza risorse del disco a meno che il server non esegua il paging oppure non sia attivata la registrazione di protocollo POP3.
Un server POP3 front-end richiede un secondo adattatore di rete da 100 Mbps oppure una connessione Gigabit Ethernet se viene eseguito su un server a 800 MHz con due processori di fascia alta.
È possibile eseguire il bilanciamento del carico di un server POP3 front-end mediante la funzione Bilanciamento carico di rete.
Raddoppiare la capacità del processore di un server POP3 front-end se tutte le connessioni vengono eseguite tramite SSL.
In questa sezione sono riportati i dati di riferimento relativi alle prestazioni dei server IMAP4 (Internet Message Access Protocol versione 4rev1). IMAP4 è un protocollo Internet che consente a un client IMAP4 di scaricare la posta elettronica da un server. Questo protocollo è particolarmente indicato per i computer in grado di mantenere una connessione continua a un server. In IMAP4 è disponibile un maggior numero di funzionalità rispetto a POP3, ovvero gerarchie di cartelle, flag e funzionalità di ricerca.
In questo scenario viene valutata la scalabilità di un server IMAP4 su un server Xeon MP con quattro processori e hyper-threading. Sul server verranno applicati livelli diversi di carico.
Nella tabella 2.24 sono riportate le specifiche dei cinque server utilizzati in questo scenario.
Tabella 2.24 Configurazione hardware del server IMAP4 front-end
Tipo di server |
Tipo di processore |
RAM |
Archiviazione |
Server front-end |
2 processori Intel P4 Xeon da 2,6 GHz (hyper-threading) |
1 GB |
Non applicabile |
Quattro server back-end |
8 processori Intel P4 Xeon a 550 MHz |
4 GB |
12 testine di RAID0+1 per i volumi del database 2 testine di RAID0+1 per i registri delle transazioni per ogni gruppo di archiviazione |
Viene inviato un messaggio di dimensioni medie pari a 26 KB. Prima dell'inizio del test, la cartella Posta in arrivo di ciascun utente contiene 31 messaggi IMAP4. Il traffico del trasporto viene generato durante l'arrivo della posta SMTP per il recapito locale a una frequenza di 24 messaggi al secondo.
Nella tabella 2.25 viene fornita una panoramica del traffico IMAP4 che può essere gestito da un unico server front-end a 2,6 GHz con due processori e con un gruppo di server back-end. Il contatore della frequenza di comandi IMAP4 UID al secondo consente di misurare il numero di comandi relativi all'ID univoco (UID) ricevuti dal server IMAP al secondo. Questo contatore consente di valutare con precisione il numero complessivo di transazioni IMAP4 generate al secondo.
Tabella 2.25 Prestazioni del server IMAP4 front-end
Server IMAP4 front-end |
Server back-end 1 |
Server back-end 2 |
% tempo processore |
|
|
Variazioni di contesto al secondo |
|
|
Comandi IMAP4 UID al secondo |
|
|
Connessioni IMAP4 |
|
|
Utilizzo della rete (in Kbps) |
|
|
Working set Inetinfo |
221 MB |
387 MB |
Per ulteriori informazioni sui contatori delle prestazioni utilizzati in questo scenario, vedere l'Appendice B "Definizioni dei contatori delle prestazioni".
Un server front-end di Exchange 2003 che serve solo i client IMAP4 non utilizza grandi quantità di CPU. Nella tabella 2.25 viene evidenziato il fatto che 15.000 utenti IMAP4 concorrenti utilizzano solo il 25,4% della CPU disponibile.
IMAP4 risulta più efficiente se eseguito su un server front-end con due processori. In modo analogo a POP3, IMAP4 esegue un numero eccessivo di variazioni di contesto con un carico moderato su un server front-end con quattro processori. Non è pertanto consigliabile eseguire un server IMAP4 front-end su hardware con più di quattro processori.
In modo analogo a POP3, IMAP4 non richiede molta memoria fisica. Infatti, 256 MB di RAM sono sufficienti per i server IMAP4 front-end che servono meno di cinque server back-end. Se serve più di cinque server back-end, il server front-end dovrà disporre di 512 MB di RAM.
Per ulteriori informazioni sull'utilizzo del disco per un server IMAP4 front-end, vedere "Utilizzo del disco" nella sezione "Server POP3 front-end" più indietro in questo capitolo.
Un server IMAP4 front-end utilizza molte risorse di rete quando serve più server back-end. I requisiti minimi di rete per un server IMAP4 front-end di fascia alta è un adattatore di rete a 100 Mbps in modalità full duplex. In base al tipo di utenti che accedono al sistema e al numero di server back-end serviti, potrebbe essere necessario aggiungere 100 Mbps a ogni adattatore di rete oppure passare a una rete Gigabit Ethernet.
È inoltre possibile utilizzare la funzione Bilanciamento carico di rete per bilanciare il carico client su più server IMAP4 front-end.
In questo scenario viene valutata la scalabilità di un server IMAP4 su un server Xeon MP con quattro processori e hyper-threading. Sul server verranno applicati livelli diversi di carico.
Nella tabella 2.26 sono riportate le specifiche utilizzate in questo scenario.
Tabella 2.26 Configurazione hardware del server IMAP4 back-end
Tipo di server |
Tipo di processore |
RAM |
Archiviazione |
Server back-end |
4 processori Intel P4 Xeon da 1.4 GHz (hyper-threading) |
4 GB |
12 testine di RAID0+1 per i volumi del database 2 testine di RAID0+1 per i registri delle transazioni per ogni gruppo di archiviazione |
Viene inviato un messaggio di dimensioni medie pari a 26 KB. Prima dell'inizio del test, la cartella Posta in arrivo di ciascun utente contiene 31 messaggi IMAP4. Il traffico del trasporto viene generato durante l'arrivo della posta SMTP per il recapito locale a una frequenza di 24 messaggi al secondo.
Nella tabella 2.27 vengono riportati i dati relativi alle prestazioni di un server IMAP4 back-end con vari carichi di utenti.
Tabella 2.27 Prestazioni del server IMAP4 back-end
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5.000 utenti IMAP4 |
15.000 utenti IMAP4 |
20.000 utenti IMAP4 |
% tempo processore |
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Variazioni di contesto al secondo |
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Recapito di messaggi SMTP al secondo |
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Coda SMTP locale |
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Comandi IMAP4 UID al secondo |
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Trasferimenti su disco del database al secondo |
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Utilizzo della rete (in Kbps) |
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Per ulteriori informazioni sui contatori delle prestazioni utilizzati in questo scenario, vedere l'Appendice B "Definizioni dei contatori delle prestazioni".
La scalabilità di un server IMAP4 è ottimale su un server back-end con quattro processori. Durante la fase di definizione dei requisiti hardware adeguati al server IMAP4 back-end, considerare che le operazioni di I/O del disco aumentano all'aumentare del numero medio dei messaggi utente in Posta in arrivo. Nella figura 2.4 viene evidenziato che all'aumentare del carico di utenti l'utilizzo del processore varia nell'ambito di un intervallo di valori accettabili.
Figura 2.4 Utilizzo della CPU di un server IMAP4 back-end
I server IMAP4 back-end a quattro processori richiedono almeno 500 MB di RAM. Exchange utilizza un massimo di 3 GB di memoria. Per aumentare le prestazioni, incrementare la memoria a 3 GB per ridurre il paging su disco.
Per supportare circa 8.000 utenti, si consiglia di disporre di almeno due testine di RAID1 per l'unità dei registri e di almeno 10 testine di RAID0+1 per i file dei database. È possibile aggiungere una testina per ogni 100 operazioni di I/O del disco aggiuntive previste. L'aggiunta di un maggior numero di utenti al server comporta una minore probabilità che un utente venga memorizzato localmente nella cache e un maggiore utilizzo del disco. Poiché il sottosistema di dischi rappresenta il primo collo di bottiglia su un server IMAP4 back-end delle cassette postali, assicurarsi che il valore del contatore delle prestazioni Lunghezza coda corrente del disco si mantenga al di sotto di 10 oppure di n, dove n rappresenta il numero di testine nell'array.
Una connessione di rete full duplex a 100 Mbps è sufficiente per quasi tutte le applicazioni IMAP4 back-end.
Considerare quanto segue durante la fase di progettazione di un server IMAP4.
La scalabilità di un server IMAP4 front-end è ottimale su un server front-end con due processori.
Utilizzare un rapporto di un server IMAP4 front-end a otto server back-end.
Un server IMAP4 front-end richiede un minimo di 256 MB di RAM. Tuttavia, in caso di utilizzo di un server front-end che serve più di cinque server back-end, utilizzare 512 MB di RAM.
Un server IMAP4 front-end non utilizza risorse del disco a meno che il server front-end non esegua il paging oppure non sia attivata la registrazione di protocollo IMAP4.
Una connessione di rete full duplex a 100 Mbps è sufficiente per tutte le applicazioni del server front-end, escluse quelle che utilizzano una quantità elevata di risorse, ad esempio negli ambienti in cui è molto frequente l'invio di messaggi con allegati di grandi dimensioni. In base al tipo di utenti che si intende servire e al numero di server back-end serviti, potrebbe essere necessario aggiungere un altro adattatore di rete a 100 Mbps in modalità full duplex oppure passare a una rete Gigabit Ethernet.
È possibile eseguire il bilanciamento del carico di un server IMAP4 front-end mediante la funzione Bilanciamento carico di rete.
Le connessioni SSL generano un aumento del 50% dell'attività della CPU e pertanto richiedono il 10% in più di memoria fisica.
In questa sezione sono riportati i dati di riferimento relativi alle prestazioni su gateway SMTP (Simple Mail Transfer Protocol). SMTP è un protocollo di rete che consente il trasferimento dei messaggi di posta elettronica a un server di destinazione mediante una rete. Nei centri dati di grandi dimensioni si consiglia di utilizzare specifici server di Exchange 2003 dedicati per la gestione esclusiva del traffico SMTP in ingresso e in uscita. Questo tipo di server viene in genere definito gateway SMTP o hub SMTP ed è responsabile del trasferimento della posta SMTP tra i client e i server di Exchange 2003 delle cassette postali. In questa sezione vengono descritte le caratteristiche di SMTP. Non verranno trattati in questa sede l'Agente di trasferimento messaggi (MTA, Message Transfer Agent) e la conversione dei messaggi.
Nella tabella 2.28 sono riportate le specifiche hardware utilizzate in questo scenario.
Tabella 2.28 Configurazione hardware del server SMTP
Tipo di server |
Tipo di processore |
RAM |
Scopo |
Gateway SMTP |
4 processori Intel a 1,4 GHz |
8 GB |
Due adattatori di rete a 1 Gbps La directory della coda SMTP è stata inserita in una serie di dischi con un array di dischi RAID0+1. |
La dimensione media dei messaggi trasferiti tra i client e il gateway SMTP è pari a 50 KB. Viene utilizzata l'autenticazione anonima senza crittografia SSL TLS (Transport Layer Security) del traffico di rete.
Nella tabella 2.29 viene fornita una panoramica dei dati relativi alle prestazioni di un gateway SMTP a 1,4 GHz con quattro processori che serve un gruppo di server back-end che sono la destinazione finale dei messaggi inviati mediante il gateway SMTP.
Tabella 2.29 Prestazioni del server gateway SMTP
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Windows 2000 Server e Exchange 2000 |
Windows 2000 Server e Exchange 2003 |
Windows Server 2003 e Exchange 2003 |
% tempo processore |
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Variazioni di contesto al secondo |
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Invio di messaggi SMTP al secondo |
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Utilizzo della rete (in Mbps) |
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Scritture su disco al secondo |
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Per ulteriori informazioni sui contatori delle prestazioni utilizzati in questo scenario, vedere l'Appendice B "Definizioni dei contatori delle prestazioni".
La scalabilità del servizio è ottimale su un server con quattro processori. Nonostante l'utilizzo della CPU arrivi al 17% dopo l'aggiornamento a Exchange 2003, le variazioni di contesto scendono del 40% in seguito all'aggiornamento a Windows Server 2003.
I server gateway SMTP utilizzano la memoria soprattutto per gestire le connessioni e tenere traccia delle informazioni fondamentali relative ai messaggi nelle code. I server SMTP in genere non utilizzano migliaia di connessioni e per questo motivo la quantità di memoria necessaria a questo scopo non è significativa. Tuttavia, la memoria utilizzata per memorizzare le proprietà dei messaggi di posta elettronica in coda può essere rilevante. SMTP memorizza i messaggi nella coda in base a due stati, ovvero aperti (l'handle viene mantenuto aperto) oppure chiusi (l'handle viene chiuso). SMTP è in grado di tenere aperti 1.000 messaggi nella coda in qualsiasi momento e chiudere i messaggi meno recenti non appena ne arrivano di nuovi. Un messaggio aperto nella coda utilizza circa 10 KB di memoria nel processo Inetinfo, mentre un messaggio chiuso utilizza circa 4 KB nello stesso processo.
La memoria necessaria a un server gateway SMTP è in funzione del numero di messaggi previsti nella coda del server. Nell'esempio riportato di seguito è illustrato come calcolare in modo approssimativo la quantità di memoria utilizzata dalle code SMTP:
1.000 messaggi aperti = 10 MB di memoria del processo Inetinfo
1.000 messaggi aperti + 20.000 messaggi chiusi = 80 MB di memoria del processo Inetinfo
1.000 messaggi aperti + 89.000 messaggi chiusi = 366 MB di memoria del processo Inetinfo
Nota Per impostazione predefinita, il numero massimo di messaggi che un gateway SMTP inserisce in coda prima di rifiutare i nuovi messaggi è pari a 90.000.
In genere, i gateway SMTP vengono utilizzati per l'espansione delle liste di distribuzione. Grazie alle liste di distribuzione i messaggi vengono inviati a un unico indirizzo e quindi distribuiti a più destinatari. Con il termine "espansione delle liste di distribuzione" si definisce il processo di inserimento dell'elenco di destinatari nella lista di distribuzione. L'espansione della lista di distribuzione interessa inoltre la quantità di memoria utilizzata da un gateway SMTP. Ogni destinatario espanso da una lista di distribuzione utilizza 1 KB di memoria del processo Inetinfo. I server che espandono liste di distribuzione di grandi dimensioni oppure che espandono con una certa frequenza liste di distribuzione di medie dimensioni richiedono una maggiore quantità di memoria.
I server gateway SMTP sono in grado di offrire prestazioni adeguate con 256 MB di RAM. Nei centri dati caratterizzati da traffico elevato, dove sono presenti code particolarmente grandi e vengono espanse liste di distribuzione di grandi dimensioni, si consiglia di disporre di almeno 512 MB di RAM. In generale, le prestazioni di un server gateway SMTP non risultano migliori se sono disponibili più di 1 GB di memoria. Se in un server con memoria insufficiente viene generata una coda SMTP di grandi dimensioni, si riscontra un'eccessiva attività di paging. Questa attività comporta il sensibile aumento del tempo necessario al server per gestire le code.
Nota Il numero massimo dei messaggi aperti e dei messaggi consentiti nella coda può essere configurato manualmente. Per ulteriori informazioni su questo argomento, consultare i seguenti articoli della Microsoft Knowledge Base (informazioni in lingua inglese):
. 271084, "XGEN: Exchange 2000 Server SMTP Optimized with Maximum Handle Threshold Registry Key" (informazioni in lingua inglese) https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=3052&kbid=271084
. 258748, "XGEN: Setting a Limit on the Number of SMTP Messages in Queues" (informazioni in lingua inglese) https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=3052&kbid=258748
Un gateway SMTP utilizza in modo intensivo le risorse del disco. Ogni messaggio ricevuto da un gateway SMTP è salvato su disco. Se la dimensione predefinita di un messaggio è pari a 50 KB, verranno eseguite circa 7-8 scritture su disco per ogni messaggio elaborato dal gateway SMTP. Si tratta di un comportamento previsto. Infatti, il gateway SMTP in genere esegue 7 scritture su disco per ogni messaggio in coda con dimensioni inferiori a 32 KB in quanto le dimensioni del relativo buffer di scrittura sono pari a 32 KB. Pertanto, i messaggi con dimensioni superiori a 32 KB richiedono altre scritture su disco per ogni intervallo di 32 KB aggiuntivo. Ad esempio, un messaggio di 100 KB richiede 10 scritture su disco affinché venga memorizzato nella coda.
Per questo motivo, un server gateway SMTP richiede un sottosistema di dischi ad alte prestazioni. Per l'unità delle code SMTP si consiglia pertanto di utilizzare un array di dischi RAID0+1 con più testine. La configurazione di un array di dischi RAID0+1 prevede lo striping di metà delle testine dell'array in modo da creare un volume di grandi dimensioni, quindi il mirroring di questo volume sull'altra metà delle testine disponibili per la ridondanza dei dati. Il numero di testine dei dischi e le dimensioni della cache di scrittura si può basare sulla velocità di trasmissione prevista dei messaggi SMTP del server.
Un gateway SMTP è in grado di elaborare grandi quantità di dati SMTP. L'aumento del carico comporta un maggiore utilizzo delle risorse di rete del server. Il requisito minimo di rete dovrebbe essere una connessione di rete full duplex a 100 Mbps. Le connessioni full duplex sono in grado di ricevere e trasmettere contemporaneamente i dati. In base al carico previsto del server, potrebbe essere necessaria una seconda connessione a 100 Mbps oppure potrebbe essere consigliabile passare a una rete Gigabit Ethernet. L'invio di circa 140 messaggi al secondo, dove la dimensione media dei messaggi è pari a 50 KB, genera un traffico di rete di quasi 13 Mbps. I server che si prevede debbano gestire carichi superiori a 7 Mbps devono disporre di due connessioni full duplex a 100 Mbps oppure una connessione di rete Gigabit Ethernet.
Per bilanciare il traffico SMTP su più server gateway SMTP, è inoltre possibile utilizzare Bilanciamento carico di rete.
Considerare quanto segue durante la fase di progettazione di un server SMTP.
La scalabilità di un gateway SMTP è ottimale su server con quattro processori.
Un gateway SMTP richiede un minimo di 256 MB di RAM per la gestione di code di grandi dimensioni e l'espansione delle liste di distribuzione. Si consiglia di disporre di un minimo di 512 MB di RAM.
I gateway SMTP utilizzano in modo intensivo le risorse del disco. Per ogni messaggio in coda sono necessarie almeno sette scritture su disco. L'unità contenente la coda sui server di fascia alta deve essere configurata come RAID0+1 con più testine che utilizzano un controller dell'array del caching in scrittura.
I gateway con due processori richiedono una connessione a 100 Mbps. I server di fascia alta con quattro processori devono disporre di due connessioni a 100 Mbps oppure di una connessione Gigabit Ethernet.
È possibile eseguire il bilanciamento del carico del traffico SMTP mediante la funzione Bilanciamento carico di rete. L'esecuzione della crittografia del traffico SMTP mediante TLS non ha un impatto significativo sulle prestazioni del processore o della memoria.
Capitolo 3
Oltre al miglioramento delle prestazioni di Microsoft® Exchange Server 2003, grazie all'implementazione della nuova versione di Microsoft Office Outlook® 2003 e Outlook Web Access è possibile ottimizzare le prestazioni dei client. In questo capitolo vengono evidenziati i miglioramenti specifici rispetto alle versioni client precedenti.
Vantaggi derivanti dall'utilizzo della nuova versione di Outlook
Vantaggi derivanti dall'utilizzo della nuova versione di Outlook Web Access
Esecuzione del monitoraggio delle prestazioni dei client
In Outlook 2003 sono disponibili numerose nuove funzionalità in grado di ottimizzare le prestazioni dei client, nonché i livelli di soddisfazione degli utenti quando viene eseguito in ambiente Exchange Server 2003. Queste funzionalità comprendono:
Modalità cache di Exchange Questa funzionalità consente di operare in un ambiente di messaggistica con una connessione rilevata tra il client di Outlook 2003 e il server di Exchange. In genere, gli utenti non rilevano alcuna differenza nelle prestazioni del servizio di messaggistica quando viene utilizzata questa modalità. Per i server, le prestazioni del processore sono migliori del 10% rispetto a Exchange 2000 Server Service Pack 3 (SP3). Per ulteriori informazioni sui dati relativi al server, vedere "Server delle cassette postali (con MAPI)" nel capitolo 2 "Scalabilità di Exchange Server 2003".
Nonostante Exchange 2000 e Exchange 2003 supportino entrambi la modalità cache, in Exchange 2003 sono stati implementati numerosi miglioramenti a livello di prestazioni con lo scopo specifico di ottimizzare le prestazioni dei client di Outlook 2003.
RPC su HTTP Questa funzionalità consente di accedere all'account di Exchange 2003 da Internet quando si lavora al di fuori del firewall dell'organizzazione senza hardware o connessioni particolari, quali smart card e token di protezione. Per ulteriori informazioni sulla configurazione di Exchange 2003 per utilizzare RPC su HTTP, vedere Exchange Server 2003 RPC over HTTP Deployment Scenarios all'indirizzo https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=24823 (informazioni in lingua inglese).
Per ulteriori informazioni su:
Ottimizzazione delle prestazioni di Exchange 2003 per Outlook 2003, vedere "Miglioramenti per Outlook" in Novità di Exchange Server 2003 all'indirizzo https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=21765
Queste funzionalità, vedere la Guida all'accesso client di Exchange Server 2003 all'indirizzo https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=27739
Valutazione comparativa delle prestazioni delle diverse versioni di Outlook, vedere Client Network Traffic with Exchange 2003 all'indirizzo https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=27020 (informazioni in lingua inglese).
Outlook Web Access in Exchange 2003 è caratterizzato da numerosi nuovi miglioramenti e funzionalità. In questa versione è stata implementata la compressione gzip per comprimere i dati e pertanto ridurre il traffico di rete complessivo fino al 50%. I componenti sottostanti sono stati inoltre riprogettati in modo da utilizzare una quantità minore di memoria al fine di ridurre la larghezza di banda richiesta. Per una valutazione comparativa delle prestazioni delle diverse versioni di Outlook Web Access, vedere "Outlook Web Access" nel capitolo 2 "Scalabilità di Exchange Server 2003".
Inoltre, il protocollo SSL (Secure Sockets Layer) è un prerequisito per il supporto della compressione e non comporta un sovraccarico a livello di traffico, come evidenziato nello scenario 2 nella sezione "Outlook Web Access" del capitolo 2 "Scalabilità di Exchange Server 2003". L'unico effetto dell'attivazione del servizio SSL è rappresentato dalle risorse del processore aggiuntive richieste sui server di Exchange. Se si avvia il servizio SSL con Outlook Web Access, il traffico dei messaggi viene ridotto e contemporaneamente risulta più protetto.
Per ottimizzare le prestazioni delle connessioni, è necessario che gli utenti selezionino il server front-end di Outlook Web Access fisicamente più vicino al corrispondente server delle cassette postali e non il server front-end di Outlook Web Access più vicino alla propria postazione.
Per ulteriori informazioni su:
Nuove funzionalità per Outlook Web Access, vedere Novità di Exchange Server 2003 all'indirizzo https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=21765
Configurazione di Outlook Web Access con Exchange 2003, vedere la Guida all'accesso client di Exchange Server 2003 all'indirizzo https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=27739
Dati dettagliati sulle prestazioni di Outlook Web Access, vedere Client Network Traffic with Exchange 2003 all'indirizzo https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=27020 (informazioni in lingua inglese).
In Exchange 2003 sono incluse le funzionalità Outlook Mobile Access e Exchange ActiveSync® precedentemente disponibili in Microsoft Mobile Information Server. In passato era necessario installare Mobile Information Server in ogni dominio di rete in cui questi servizi erano necessari. Poiché in Exchange sono incorporati servizi mobili, l'installazione sui domini di rete non è più necessaria.
Outlook Mobile Access Questa funzionalità consente agli utenti di utilizzare i dispositivi portatili per accedere alle cartelle Posta in arrivo, Contatti, Calendario e Attività. Il precedente supporto di questa funzionalità mediante Exchange 2000 e Mobile Information Server era limitato nel momento in cui i dispositivi portatili venivano utilizzati al di fuori dei domini principali degli utenti. Exchange 2003 ha eliminato questo limite dell'ambito dei domini.
Exchange ActiveSync Questa funzionalità consente agli utenti di sincronizzare i dispositivi portatili direttamente con Exchange Server 2003. Gli utenti potranno pertanto utilizzare la propria connessione di portante mobile per sincronizzare le informazioni in Exchange con il dispositivo Pocket PC Phone Edition o Smartphone, quindi accedere a tali informazioni in modalità non in linea. In modo analogo a Outlook Mobile Access, Exchange 2003 ha eliminato questo limite dell'ambito dei domini in Mobile Information Server.
Per ulteriori informazioni su Outlook Mobile Access e Exchange ActiveSync, vedere la Guida all'accesso client di Exchange Server 2003 all'indirizzo https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=27739.
Nelle versioni precedenti di Exchange non veniva eseguito il monitoraggio delle prestazioni dell'attività degli utenti dei client di Outlook. Con Exchange 2003 e Outlook 2003, ora gli amministratori possono analizzare le prestazioni dei client utilizzati dagli utenti.
Nei server di Exchange 2003 vengono registrati gli errori e la latenza RPC nei computer client che eseguono Outlook 2003. Gli amministratori possono quindi utilizzare tali informazioni per valutare le prestazioni complessive dei client, nonché monitorare il server di Exchange per individuare eventuali errori o problemi.
I client di Outlook inviano i dati RPC, ad esempio i dati relativi alla latenza o i codici di errore, al server di Exchange 2003 dopo una serie di chiamate RPC riuscite.
Nota I dati RPC inviati dai computer client al server di Exchange non costituiscono il metodo primario per la rilevazione degli errori in tempo reale.
I contatori delle prestazioni sul lato client sono elencati di seguito:
Client: RPC tentate
Client: RPC riuscite
Client: RPC non riuscite
Client: RPC non riuscite: Server non disponibile
Client: RPC non riuscite: Server occupato
Client: RPC non riuscite: tutti gli altri errori
Client: RPC tentate al secondo
Client: RPC riuscite al secondo
Client: RPC non riuscite al secondo
Client: RPC non riuscite al secondo: Server non disponibile
Client: RPC non riuscite al secondo: Server occupato
Client: RPC non riuscite al secondo: tutti gli altri errori
Client: latenza complessiva restituita
Client: RPC con latenza superiore a 2 secondi
Client: RPC con latenza superiore a 5 secondi
Client: RPC con latenza superiore a 10 secondi
Per monitorare questi contatori, utilizzare il Monitor di sistema o Microsoft Operations Manager. Inoltre, in Exchange 2003 Management Pack per Microsoft Operations Manager è disponibile un rapporto relativo alle prestazioni RPC dei client di Outlook e agli errori. In Management Pack sono inoltre disponibili regole che vengono attivate dagli eventi di monitoraggio dei client. Queste regole sono disponibili in Microsoft Exchange Server 2003\Exchange Event Monitoring\Information Store service\ di Exchange 2003 Management Pack:
Client: La percentuale delle RPC client riuscite è minore del limite specificato.
Questa regola viene attivata dall'evento MSExchangeIS 9640.
Client: La latenza RPC media del client è maggiore del limite specificato.
Questa regola viene attivata dall'evento MSExchangeIS 9641.
Client: Il numero di errori e avvisi di latenza RPC del client visualizzati è maggiore del limite specificato.
Questa regola viene attivata dall'evento MSExchangeIS 9642.
Per ulteriori informazioni sulle operazioni RPC che possono essere monitorate mediante Microsoft Operations Manager, vedere Novità di Exchange Server 2003 all'indirizzo https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=21765
Per ulteriori informazioni su Microsoft Operations Manager, vedere gli articoli "Microsoft Operation Manager: Be Accountable" (informazioni in lingua inglese) all'indirizzo https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=16198 e "Better Together: Microsoft Operations Monitor and Exchange 2003" (informazioni in lingua inglese) all'indirizzo https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=18176
Capitolo 4
In questo capitolo verranno fornite informazioni sulle procedure di ottimizzazione e miglioramento delle prestazioni di Microsoft® Exchange Server 2003, nonché numerosi suggerimenti e consigli di ottimizzazione che potrebbero non essere sempre validi per l'installazione corrente. Leggere attentamente questo capitolo per determinare le impostazioni valide per la situazione specifica.
Per gli utenti di Exchange 2000 Server alcuni dei consigli riportati in questo capitolo sono uguali a quelli presenti nella precedente edizione di questo manuale. Inoltre, alcune modifiche trattate in precedenza non sono più necessarie. Per ulteriori informazioni sulle impostazioni che è possibile rimuovere, vedere "Impostazioni obsolete" più avanti in questo capitolo.
In Exchange Server 2003 sono stati implementati numerosi miglioramenti a livello di prestazioni quali, ad esempio, quelli relativi al traffico delle informazioni sullo stato dei collegamenti e alla gestione dello spazio dell'indirizzo virtuale. Per una descrizione dettagliata sui miglioramenti apportati alle prestazioni, vedere Novità di Exchange 2003 all'indirizzo https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=21765 .
Nelle seguenti sezioni viene presentata una configurazione di archiviazione consigliata per i diversi tipi di server di Exchange 2003. Per gli utenti di Exchange 2000, in questa sezione sono contenuti alcuni consigli già riportati nella precedente documentazione di Exchange 2000.
Se il server è un server testa di ponte SMTP (Simple Mail Transfer Protocol), in genere per il layout del disco si consiglia di creare una sola partizione. I messaggi arrivano mediante l'interfaccia SMTP, vengono scritti nella directory Mailroot, che dovrebbe trovarsi in un sistema basato su un file system NTFS, quindi vengono passati al computer successivo. Per ottimizzare le prestazioni, distribuire la directory Mailroot sul maggior numero di dischi possibile. Un'unica testina dovrebbe fornire prestazioni pari a circa 30 messaggi di piccole dimensioni al secondo. Pertanto, l'aumento del numero di testine comporta un incremento delle prestazioni del servizio di inoltro.
La configurazione RAID (Redundant Array of Inexpensive Disks) viene determinata in larga misura dal numero di testine disponibili, come illustrato nella tabella 4.1.
Tabella 4.1 Configurazione RAID consigliata
Numero di dischi |
Livello RAID dell'hardware e partizionamento consigliati |
|
RAID1, mirroring, una partizione |
4 o più |
RAID0+1, striping e mirroring dei dati, una partizione |
Se su un server testa di ponte SMTP è presente più di una partizione, riposizionare la directory Mailroot SMTP su una partizione più veloce.
Se il controller RAID dell'hardware è caratterizzato da mirroring, supporto batteria e cache write-back, e inoltre consente di ottimizzare il rapporto della cache di lettura/scrittura, impostare tale rapporto su 100% scrittura in quanto il server è in grado solo di confermare la ricezione di un messaggio dopo che quest'ultimo è stato scritto sul disco. Pertanto, maggiore è la velocità con cui il server è in grado di scrivere sul disco, maggiore sarà la velocità di risposta del server stesso nei confronti degli altri computer. Anche se il contenuto del messaggio deve essere letto nuovamente prima di essere inoltrato al computer successivo, il servizio SMTP è dotato di un handle di file aperto per i dati ed è in grado di recuperare il contenuto dalla cache NTFS.
Se nel server di Exchange 2003 sono presenti più connettori X.400 oppure se il server è connesso ad altri sistemi di messaggistica quali, ad esempio, Lotus cc:Mail, Lotus Notes, Novell GroupWise o Microsoft Mail, creare una partizione del disco distinta per i registri delle transazioni se è presente un numero sufficiente di testine. I messaggi che utilizzano questi connettori di Exchange trasferiscono i dati mediante il processo Store.exe e, se il server è sottoposto a un carico elevato, le prestazioni vengono ottimizzate mediante lo scollegamento dei registri delle transazioni dal database.
Quando un messaggio viene ricevuto dall'Agente di trasferimento messaggi (MTA, Message Transfer Agent), i dati vengono scritti sulla directory Mtadata di una partizione NTFS e quindi passati al processo Store.exe mediante una coda virtuale MTS-IN. Poiché il messaggio viene trasferito a Store.exe, i dati vengono scritti nei file dei registri delle transazioni. Il messaggio passa quindi al processo di categorizzazione e routing. Se il processo di routing determina che il messaggio deve essere inoltrato mediante un connettore X.400, i dati verranno spostati nella coda virtuale MTS-OUT. Gli altri connettori di messaggistica utilizzano un processo simile.
Il numero di testine disponibili interessa la configurazione RAID dell'hardware (vedere la tabella 4.2).
Tabella 4.2 Configurazione RAID consigliata
Numero di dischi |
Livello RAID dell'hardware e partizionamento consigliati |
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RAID1, mirroring, due partizioni (sistema operativo e file di paging sulla partizione 1 ed Exchange sulla partizione 2) |
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RAID5 (unità C) per tre dischi; file binari e database RAID1 (unità D) per due dischi; file di registro |
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RAID5 (unità C) per tre dischi; file binari e database RAID1 (unità D) per due dischi; file di registro Nessuna configurazione RAID (unità E) per un disco; file di paging |
Anche se la configurazione con 6 dischi non utilizza una partizione RAID per il file di paging, se l'elevata disponibilità rappresenta un fattore critico, posizionare il file di paging su una partizione protetta.
Se il controller RAID hardware è caratterizzato da mirroring, supporto batteria e cache write-back, e inoltre consente di ottimizzare il rapporto della cache di lettura/scrittura, impostare tale rapporto su 100% scrittura per le configurazioni che utilizzano un'unica partizione e su 100% scrittura sulla partizione dei registri delle transazioni nelle configurazioni con cinque o più dischi. Si otterranno prestazioni significativamente migliori grazie all'utilizzo della cache di scrittura sui registri delle transazioni anziché della cache di lettura sull'unità del database.
In una configurazione con un unico server di database, la progettazione dei dischi è simile a quella di Exchange Server 5.5 e Exchange 2000 Server. La priorità principale è costituita dalla suddivisione dei registri delle transazioni e del database su testine distinte. Non solo i registri devono trovarsi su un gruppo di testine distinto, ma tale gruppo di testine dovrà anche essere dedicato esclusivamente ai registri. Ad esempio, questa configurazione non darà alcun vantaggio a livello di prestazioni se si posiziona il file di paging oppure il sistema operativo Windows® 2000 Server o Windows ServerT 2003 sullo stesso gruppo di testine in cui si trovano i registri.
Se sul server si prevede di creare più gruppi di archiviazione, la principale priorità dovrà essere, ancora una volta, la suddivisione dei registri su testine dedicate. Tuttavia, per garantire un miglioramento delle prestazioni, è necessario disporre di un gruppo di testine dedicate per ogni gruppo di archiviazione. Dopo avere definito un gruppo di testine dedicate, determinare il numero di testine rimaste. Nella maggior parte dei server non saranno disponibili molti slot. Pertanto, la soluzione migliore potrebbe essere costituita dal posizionamento di tutti i database sulla stessa partizione.
Se i database vengono distribuiti su più gruppi di archiviazione nello stesso array e tale array non è più disponibile, tutti i database di tali gruppi di archiviazione, anche quelli che si trovano su altri array, non saranno temporaneamente più disponibili. Il database non disponibile verrà contrassegnato come inattivo, mentre i database disponibili effettueranno nuovamente la connessione. L'interruzione del servizio dovrebbe durare solo alcuni minuti, quindi i client MAPI quali Microsoft Outlook® ristabiliscono la connessione.
Se si dispone di un numero sufficiente di dischi, è possibile dividere i file di database delle proprietà (edb) da quelli di flusso (stm). I tipi di client supportati dal server determinano i vantaggi a livello di prestazioni della suddivisione di questi file. Se, ad esempio, si prevede di servire solo utenti IMAP4 (Internet Message Access Protocol versione 4rev1) e POP3 (Post Office Protocol versione 3) che utilizzano allegati di grandi dimensioni, le dimensioni di lettura/scrittura dovrebbero essere maggiori di 4 KB, ovvero la configurazione tipica per gli utenti MAPI su un database edb. In questo caso, la suddivisione dei file è una procedura consigliata. È possibile ottimizzare i dischi per i file stm in modo da supportare allegati di grandi dimensioni.
Le operazioni di lettura e scrittura dei client MAPI e Microsoft Outlook Web Access avvengono a livello del file edb. Dal punto di vista tecnico, i client comunicano con il processo Store.exe. Pertanto, non sono in grado di distinguere tra i file edb e i file stm. Tutti gli altri client utilizzano invece il file stm. Nella tabella 4.3 sono riportate le posizioni preferite utilizzate dai diversi client.
Tabella 4.3 Posizioni di archiviazione preferite dei client
Tipo di client |
Invio dei dati |
Recupero dei dati |
Outlook in modalità MAPI |
File edb |
File edb |
POP3 |
File stm (mediante SMTP) |
File stm |
IMAP4 |
File stm (mediante SMTP) |
File stm |
Outlook Web Access |
File stm (con passaggio completo ai file edb) |
File edb |
File system installabile (IFS, Installable File System) |
File stm |
File stm |
SMTP |
File stm |
Non applicabile |
SMTP (con dati MAPI) |
File stm (con passaggio completo ai file edb) |
Non applicabile |
Oggetti dati Microsoft ActiveX® (ADO) o OLE DB |
File stm |
File stm |
CDO (Collaboration Data Objects) per Exchange 2000 |
File stm |
File stm |
CDO 1.21 |
File edb |
File edb |
Anche se nella tabella 4.3 è indicato il tipo di file preferito, è possibile che si verifichino conversioni incrociate. Ad esempio, se un client POP3 invia un messaggio, i dati del messaggio vengono memorizzati fisicamente nel file stm. Si tratta di una sorta di trasferimento automatico delle proprietà dell'intestazione del messaggio e di altri dati al file edb. Si supponga, ora, che un client MAPI tenti di leggere il messaggio. In questo scenario i dati del messaggio contenuti nel file stm vengono completamente spostati nel file edb file, mentre gli allegati rimangono nel file stm e convertiti nella memoria. Il passaggio avviene solo dal file stm al file edb. In nessuna situazione i dati vengono spostati nel file stm. In questo scenario tutte le conversioni client vengono eseguite nella memoria con l'aiuto dei file temporanei.
Nella maggior parte dei casi non si ottiene alcun vantaggio effettivo dalla suddivisione dei file edb e stm su testine diverse. Se, ad esempio, si dispone di sei dischi, è necessario decidere se la creazione di due partizioni RAID5 su tre dischi potrebbe dare prestazioni migliori rispetto alla creazione di un'unica partizione RAID0+1 (con striping e mirroring). In questo caso specifico, una partizione RAID0+1 offre prestazioni di scrittura migliori.
Con l'aumento della dimensione dei dischi, si potrebbe valutare l'ipotesi di acquistare un numero minore di dischi di dimensioni maggiori per la gestione dei dati utente. Purtroppo, però, la velocità dei dischi non è direttamente proporzionale alle dimensioni. Pertanto, potrebbe essere disponibile spazio su disco sufficiente, ma le prestazioni potrebbero risultare insufficienti per il carico di utenti. Allocare pertanto un numero sufficiente di testine del disco fisico per i server delle cassette postali. È opportuno sottolineare che sottosistemi di archiviazione specializzati che utilizzano gigabyte di cache e numerosi rack di dischi rigidi in genere sono dotati di sistemi di gestione delle partizioni e sistemi operativi con tolleranza d'errore propri. In ambienti con questo tipo di dispositivi, si consiglia di rivolgersi al servizio di assistenza clienti del fornitore dell'hardware.
In sintesi, di seguito sono riportate le indicazioni principali per la corretta configurazione dei server delle cassette postali:
Creare una partizione RAID1 per i file binari di Windows ed Exchange.
Posizionare il file di paging su una testina di RAID1 distinta. Per i server delle cassette postali, si consiglia di non posizionare mai il file di paging in una partizione non di tipo RAID in quanto la perdita del volume comporta l'arresto del server.
Creare una partizione dedicata con tolleranza d'errore per ogni gruppo di archiviazione per i registri delle transazioni, ad esempio RAID1 o RAID0+1. Una partizione RAID1 a due dischi dovrebbe fornire circa 300 operazioni di I/O di scrittura sequenziali al secondo. Questa capacità dovrebbe essere più che sufficiente per un gruppo di archiviazione con cinque database ed elevati livelli di traffico.
Creare almeno una partizione con tolleranza d'errore per i database. Se si dispone solo di un array, posizionare tutti i database su tale array. Se si dispone di più array, utilizzare un array per ogni gruppo di archiviazione (solo database).
I database, le code SMTP e i file di registro delle transazioni possono essere spostati in partizioni diverse mediante il Gestore di sistema di Exchange.
Per ulteriori informazioni sullo spostamento di database e registri, vedere l'articolo 257184 della Microsoft Knowledge Base "XADM: How to Move Exchange Databases and Logs in Exchange 2000 Server" (informazioni in lingua inglese) all'indirizzo https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=3052&kbid=257184.
Con un disco fisico contenente 64 settori per traccia, in Windows la partizione viene sempre creata a partire dal 64° settore. Si viene a creare pertanto un disallineamento tra le partizioni e il disco fisico sottostante. Per garantire l'allineamento del disco, utilizzare Diskpar.exe, un'utilità per il partizionamento del disco fornita da Microsoft nel Windows 2000 Resource Kit. Diskpar.exe è un'utilità della riga di comando in grado di impostare in modo esplicito l'offset iniziale nel record di avvio principale (MRB, Master Boot Record). Mediante l'impostazione dell'offset iniziale, è possibile gestire l'allineamento e migliorare le prestazioni del disco. In Exchange 2003 i dati vengono scritti in operazioni di I/O multiple di 4 KB, ovvero 4 KB per i database e fino a 32 KB per i file di flusso. Assicurarsi pertanto che l'offset iniziale sia un multiplo di 4 KB. In caso contrario, è possibile che una singola operazione di I/O si estenda su due tracce generando in questo modo un deterioramento delle prestazioni.
In questa sezione vengono fornite informazioni sul monitoraggio e l'ottimizzazione dell'utilizzo della memoria sui server.
Per monitorare gli eventuali problemi della memoria virtuale nel registro dell'applicazione di Visualizzatore eventi e Avvisi e registri di prestazioni, in Strumenti di amministrazione scegliere Visualizzatore eventi oppure Prestazioni. Nel registro applicazioni viene visualizzato un avviso con ID evento 9582 qualora le dimensioni del più grande blocco di memoria virtuale disponibile diminuiscano fino a 32 MB. In tal caso, rimandare l'esecuzione dell'archivio di Exchange al momento opportuno. Se le dimensioni del blocco più grande scendono a 16 MB, viene visualizzato l'errore con ID evento 9582, che indica un possibile errore del server. In tal caso, si consiglia di riavviare il server al più presto. Se questi eventi vengono ignorati, potrebbero verificarsi sporadici errori di recapito della posta e di conversione IMAIL (ID evento 12800).
In Avvisi e registri di prestazioni monitorare i seguenti contatori:
Dimensione blocco più grande di MV nell'oggetto MSExchangeIS In un server in buono stato le dimensioni del blocco più grande disponibile superano i 200.000.000 byte (200 MB). Se il valore è più basso, monitorare attentamente il server.
Byte del pool di paging nell'oggetto Memoria Quando viene utilizzata l'opzione /3GB, quantità superiori a 200 MB indicano un problema, tranne nel caso in cui siano in esecuzione dei backup. Durante i backup, per ogni pagina nel gestore della cache viene eseguita la copia nel pool di paging e ciò provoca un aumento delle dimensioni del pool di paging.
Byte del pool non di paging nell'oggetto Memori Se viene utilizzata l'opzione /3GB, dimensioni superiori a 100 MB indicano un problema.
Voci libere tabella pagine di sistema nell'oggetto Memoria Un numero inferiore a 3.000 indica un problema.
Working set nell'oggetto Processo Una tendenza all'aumento indica un potenziale problema di memoria.
Se lo spazio indirizzo virtuale di un server diminuisce sensibilmente, correggere le impostazioni che seguono. Se tali impostazioni non sono ottimizzate per Exchange, nel Visualizzatore eventi verrà registrato l'evento 9665.
Se il server esegue Windows 2000 Advanced Server o Windows Server 2003 e dispone di 1 GB di memoria fisica, impostare l'opzione /3GB nel file Boot.ini.
Se il server esegue Windows Server 2003 (tutte le edizioni), configurare l'opzione /USERVA della chiave del Registro di sistema.
Se sul server è eseguito Windows 2000, assicurarsi che sia installato Windows 2000 SP3 o versione successiva.
Se il server esegue Windows Server 2000 Advanced Server, configurare la chiave del Registro di sistema SystemPages.
Se il server dispone di oltre 1 GB di memoria fisica, impostare il parametro del Registro di sistema HeapDeCommitFreeBlockThreshold.
Se necessario, regolare le dimensioni della cache del database dell'archivio.
Quando viene avviato il processo dell'archivio di Exchange, viene eseguito un controllo della configurazione della memoria ottimale. Se le impostazioni della memoria non sono ottimali, nel Visualizzatore eventi viene generato un evento 9665. Tale messaggio viene visualizzato nelle seguenti circostanze:
Sul server è eseguito Windows 2000 e il valore SystemPages del Registro di sistema non è compreso nell'intervallo 24.000 - 31.000.
Il server dispone di almeno 1 GB di memoria, ma l'opzione /3GB non è impostata.
Sul server è eseguito Windows Server 2003, è disponibile almeno 1 GB di memoria e l'opzione /3GB è impostata, ma l'impostazione /USERVA non è presente o non è compresa nell'intervallo 3.030 - 2.970.
Se viene visualizzato questo evento, controllare le impostazioni dei valori SystemPages e HeapDeCommitFreeBlockThreshold nel Registro di sistema, nonché l'opzione /3GB e l'impostazione /USERVA nel file Boot.ini. L'impostazione di SystemPages è valida solo per Windows 2000. Nelle sezioni che seguono sono riportate le indicazioni relative a ciascuna impostazione.
Per disattivare il controllo della configurazione della memoria, creare la chiave del Registro di sistema indicata nella Tabella 4.4.
Avviso La modifica non corretta del Registro di sistema può causare gravi problemi che possono richiedere la reinstallazione del sistema operativo. È possibile che i problemi causati dalla modifica non corretta del Registro di sistema non possano essere risolti. Prima di apportare modifiche al Registro di sistema, eseguire il backup di tutti i dati importanti.
Tabella 4.4 Chiave del Registro di sistema per disattivare il controllo della configurazione della memoria
Percorso |
HKEY_LOCAL_MACHINE\SYSTEM\CurrentControlSet\ |
Parametro |
Suppress Memory Configuration Notification |
Tipo |
REG_DWORD |
Impostazione |
|
Nota Il controllo della configurazione della memoria non viene eseguito sui server su cui è eseguito Microsoft Small Business Server.
Per impostazione predefinita, in Windows 2000 Advanced Server e Windows Server 2003 sono allocati 2 GB di spazio dell'indirizzo virtuale per i processi in modalità utente quale Store.exe. Se un server dispone di almeno 1 GB di memoria fisica, impostare l'opzione /3GB nel file Boot.ini in modo da aumentare lo spazio dell'indirizzo virtuale. Per ulteriori informazioni sull'opzione /3GB, vedere l'articolo 266096 della Microsoft Knowledge Base "XGEN: Exchange 2000 Requires /3GB Switch with More Than 1 Gigabyte of Physical RAM" (informazioni in lingua inglese) all'indirizzo https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=3052&kbid=266096.
Importante L'opzione /3GB è specifica di Windows 2000 Advanced Server e di tutte le edizioni di Windows Server 2003. Non impostare questa opzione in Windows 2000 Standard Edition.
Se il server esegue Windows 2000, impostare la chiave del Registro di sistema SystemPages su un valore compreso tra 24.000 e 31.000. Tale chiave è memorizzata nel seguente percorso:
HKEY_LOCAL_MACHINE\SYSTEM\CurrentControlSet\Control\
Session Manager\Memory Management\SystemPages
Se sul server è eseguito Windows Server 2003, impostare il valore di SystemPages su 0 (zero) e impostare il parametro /USERVA=3030 nel file Boot.ini. Queste impostazioni consentono di aumentare il numero delle voci della tabella pagine di sistema del server, un aspetto essenziale per i sistemi con esigenze di scalabilità in verticale.
Per ulteriori informazioni, vedere l'articolo 810371 della Microsoft Knowledge Base "XADM: Using the /Userva Switch on Windows Server 2003-Based Exchange Servers" (informazioni in lingua inglese) all'indirizzo https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=3052&kbid=810371
Tabella 4.5 Impostazioni di HeapDeCommitFreeBlockThreshold
Percorso |
HKEY_LOCAL_MACHINE\SYSTEM\CurrentControlSet\ |
Parametro |
HeapDeCommitFreeBlockThreshold |
Tipo |
REG_DWORD |
Impostazione predefinita |
Zero |
Impostazione consigliata |
Nota Questo valore rappresenta il numero di blocchi in decimale. Il valore consigliato è 262144 che corrisponde a un valore esadecimale di 0x00040000. |
In Exchange 2003 è possibile gestire fino a 25 database per server. Lo spazio di archiviazione totale è composto da un massimo di quattro gruppi di archiviazione di produzione con cinque database per ogni gruppo e un gruppo di archiviazione di ripristino che gestisce fino a cinque database per funzionalità di ripristino. Quando possibile, si consiglia pertanto di creare i gruppi di archiviazione con il numero massimo di database possibile prima di creare un nuovo gruppo. Questa operazione offre i seguenti vantaggi:
Riduzione del consumo di memoria
Riduzione del sovraccarico del disco
Sono tuttavia da prevedere alcuni compromessi:
La registrazione può essere controllata solo a livello di gruppo di archiviazione.
Se a causa di un errore un database del gruppo rimane non in linea, gli altri database di tale gruppo rimangono anch'essi temporaneamente non in linea e quindi ristabiliscono la connessione. Questo scenario non è tuttavia valido per gli errori relativi allo spazio insufficiente su disco.
In un unico gruppo di archiviazione è possibile effettuare solo un processo di backup o ripristino alla volta
L'esecuzione del backup di un solo database in un gruppo di archiviazione non consente di mantenere in linea gli altri database del gruppo.
La soluzione più efficiente prevede l'utilizzo di una combinazione di gruppi di archiviazione e database. Ad esempio, un server con due gruppi di archiviazione, ciascuno contenente tre database, offre il giusto rapporto tra prestazioni, consumo di risorse e gestibilità. Se tale server dispone di un numero sufficiente di testine, valutare la possibilità di utilizzare tre gruppi di archiviazione, ciascuno dei quali con due database. In caso di utilizzo di flussi paralleli, questa soluzione offre tempi di ripristino minori. Si consiglia di creare e popolare il quarto gruppo di archiviazione solo sul server di maggiori dimensioni.
In Exchange 2003 la messaggistica a istanza singola è supportata completamente. Se un singolo messaggio è indirizzato a più destinatari che si trovano sullo stesso database, al database verrà inviato un solo messaggio mentre i destinatari riceveranno i puntatori alla posizione del messaggio.
Se i destinatari del messaggio si trovano su più database all'interno di un gruppo di archiviazione, un'unica copia del messaggio viene recapitata a ciascun database in cui si trovano i destinatari. Inoltre, più copie del messaggio vengono conservate nel registro delle transazioni impostato per il gruppo di archiviazione.
L'approccio alle modalità di utilizzo ottimale del supporto dell'istanza singola è molteplice. Se alcuni preferiscono posizionare interi reparti di utenti nello stesso database ottenendo in questo modo un potenziale risparmio dello spazio su disco, altri invece non adottano questo approccio in quanto un errore del database potrebbe rendere non disponibile l'intero reparto.
L'istanza singola è stata sviluppata per migliorare le prestazioni delle operazioni di recapito del server durante il recapito a più persone e non necessariamente per risparmiare lo spazio del disco.
L'istanza singola viene inoltre utilizzata in caso di spostamento delle cassette postali tra i database, i gruppi di archiviazione e i server di Exchange.
Nei server delle cassette postali di grandi dimensioni con esigenze di scalabilità in verticale, dove è stata impostata l'opzione /3GB, il processo Store.exe dispone di più spazio degli indirizzi virtuale in modalità utente e pertanto lo spazio dell'indirizzo del kernel viene ridotto a 1 GB. Purtroppo, però, questo problema può provocare uno squilibrio se un server caratterizzato da un carico elevato esaurisce le voci della tabella pagine. Se si verifica questa situazione, è possibile che a livello di server si verifichi un failover durante la scrittura dei dati sul disco oppure un errore di connessione di rete.
Per ulteriori informazioni sulla risoluzione dei problemi in caso il server esaurisca le voci della tabella pagine, vedere l'articolo 313707 della Microsoft Knowledge Base "XADM: An Exchange 2000 Server with the '/3GB' Switch in the Boot.ini File May Lose Network Connectivity Under a Heavy Messaging Load" (informazioni in lingua inglese) all'indirizzo https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=3052&kbid=313707
Nota Questa soluzione non è necessaria se si utilizza Exchange Server 2003 con sistemi operativi Windows Server 2003 dove è stata impostata l'opzione /USERVA=3030.
Nota Per gli utenti di Exchange 2000, in questa sezione sono contenuti alcuni consigli già riportati nella precedente documentazione di Exchange 2000.
Le cassette postali e gli archivi di cartelle pubbliche richiedono l'esecuzione di interventi periodici di manutenzione in linea. Per impostazione predefinita, ogni database è impostato in modo che venga eseguita la manutenzione in linea tra le 01.00 e le 05.00. Durante la manutenzione in linea vengono eseguite numerose operazioni volte alla conservazione dell'archivio in buono stato. Di seguito sono elencate alcune fra le operazioni eseguite:
Operazione 1 Verifica del servizio directory Microsoft Active Directory® per determinare se sono presenti cassette postali eliminate.
Operazione 2 Rimozione permanente di messaggi o cassette postali anteriori ai valori specificati per i criteri di mantenimento configurati.
Operazione 3 Esecuzione della deframmentazione in linea dei dati nel database.
Le operazioni eseguite durante la manutenzione in linea sono caratterizzate da costi specifici a livello di prestazioni e pertanto è opportuno valutare attentamente tali costi prima di implementare qualsiasi tipo di strategia di manutenzione in linea.
Durante l'operazione 1 viene eseguita una ricerca di Active Directory di ciascun utente nel database. Il numero di ricerche di Active Directory (LDAP) eseguite è direttamente proporzionale al numero di utenti presenti in ciascun database. Queste ricerche vengono utilizzate per mantenere sincronizzato l'archivio delle cassette postali in base alle modifiche alle directory di Active Directory, in particolare la ricerca di cassette postali eliminate. Il costo di questa operazioni a livello di prestazioni è irrilevante sul server Exchange, ma può essere significativo in Active Directory in base al numero di utenti, al numero di database e all'ora di esecuzione della manutenzione in linea di ciascun database. In uno scenario aziendale, la manutenzione in linea viene in genere eseguita di notte, ovvero nel momento in cui il numero di utenti connessi è al minimo e il carico dei server di Active Directory è molto basso. Il carico aggiuntivo del controller di dominio generato dalla manutenzione in linea non dovrebbe costituire un problema in questo scenario.
Se Exchange 2003 è installato in un centro dati globale e serve clienti con fusi orari diversi, l'ora predefinita di esecuzione della manutenzione in linea potrebbe rappresentare un problema. L'impatto che la manutenzione in linea ha su Active Directory è proporzionale al numero di utenti in ciascun database del server. Viene infatti eseguito un controllo della presenza di una cassetta postale eliminata per ogni utente in ciascun database. Pertanto, se sono presenti 10.000 utenti ripartiti su più database in un server, verranno eseguite 10.000 ricerche LDAP (Lightweight Directory Access Protocol) sul server di Active Directory all'ora predefinita (01.00). Se il carico dei server di Active Directory è sempre costante nelle 24 ore, scaglionare nel tempo la manutenzione in linea, ovvero impostare ciascun database in modo che la manutenzione venga avviata a ore diverse. Lo scaglionamento della manutenzione in linea è particolarmente rilevante in presenza di centinaia di migliaia di utenti ripartiti su decine di server e centinaia di database.
Le operazioni 2 e 3 utilizzano il disco in modo intensivo e hanno un impatto specifico solo sul server in cui è in corso la manutenzione. Durante questa fase della manutenzione in linea, è possibile che gli utenti rilevino una determinata lentezza del server se è stata impostata la manutenzione in linea contemporaneamente per più database. Anche in questo caso, nell'ambito di uno scenario aziendale, la manutenzione in linea viene pianificata durante la notte, ovvero nel momento in cui il server è in grado di gestire un carico aggiuntivo senza problemi. In un centro dati globale potrebbe essere opportuno scaglionare la pianificazione della manutenzione dei singoli database su un singolo server in modo da ripartire le operazioni più intensive a livello di utilizzo delle risorse in un intervallo di tempo più ampio.
Il backup in linea richiede la valutazione di considerazioni aggiuntive. Il backup di un database di Exchange 2003 comporta la sospensione della manutenzione di qualsiasi database nel gruppo di archiviazione interessato. La manutenzione viene riavviata se il backup termina prima dell'intervallo di manutenzione. Se in un gruppo di archiviazione sono presenti due database, in uno dei quali è in esecuzione la manutenzione in linea, e se viene avviato il backup in uno dei due database, in tale database verrà interrotta la deframmentazione in linea che gestisce l'esecuzione della manutenzione in linea. È di fondamentale importanza che l'ora di esecuzione del backup in un database qualsiasi di un gruppo di archiviazione non sia in conflitto con l'ora di esecuzione della manutenzione impostata per un qualsiasi database nello stesso gruppo di archiviazione. In caso di conflitto, il backup interrompe la fase di deframmentazione in linea del processo di manutenzione in linea ed è possibile che la deframmentazione del database non venga mai conclusa.
Per elaborare la strategia di manutenzione in linea corretta, si consiglia di esaminare i profili utente, ovvero i periodi di minore attività, il numero di utenti, database e server in un sito, nonché di coordinare tutti questi dati con le strategie di backup in linea.
Di seguito è riportato un esempio di pianificazione della manutenzione in linea degli archivi per un server aziendale delle cassette postali di Exchange 2003 che ospita utenti con un unico fuso orario:
Primo gruppo di archiviazione
Database 1: la manutenzione in linea inizia alle 21.00 e termina alle 01.00.
Database 2: la manutenzione in linea inizia alle 21.30 e termina alle 01.30.
Database 3: la manutenzione in linea inizia alle 22.00 e termina alle 02.00.
Il backup in linea inizia alle 02.00 ed esegue il backup di tutti i database del primo gruppo di archiviazione quando è terminata la manutenzione in linea di tutti i database.
Secondo gruppo di archiviazione
Database 4: la manutenzione in linea inizia alle 22.30 e termina alle 02.30.
Database 5: la manutenzione in linea inizia alle 23.00 e termina alle 03.00.
Database 6: la manutenzione in linea inizia alle 23.30 e termina alle 03.30.
Il backup in linea inizia alle 03.30 ed esegue il backup di tutti i database del secondo gruppo di archiviazione quando è terminata la manutenzione in linea di tutti i database.
Questa configurazione prevede la distribuzione nel tempo delle ricerche LDAP di Active Directory generate dalla manutenzione in linea ed eseguite durante i primi minuti della procedura e garantisce che il backup in linea non interferisca con la deframmentazione in linea.
La terza attività di deframmentazione del database è composta da 18 sottoattività distinte. È necessario che una sottoattività avviata venga completata. Pertanto, se la sottoattività 12 è ancora in esecuzione al termine del periodo della manutenzione in linea, essa verrà completata prima dell'uscita dal processo. La manutenzione in linea può pertanto estendersi oltre il periodo di tempo impostato. La sottoattività 13 viene eseguita durante il successivo periodo di esecuzione della manutenzione in linea. In base al periodo di esecuzione e alla pianificazione del backup, è possibile che sia necessario più di un giorno per la conclusione di un ciclo completo di deframmentazione.
Anche se i client basati sui protocolli Internet quali, ad esempio IMAP4 e POP3, utilizzano l'archivio di flusso (file stm) per la lettura e la scrittura dei dati, è opportuno sottolineare che la funzionalità di spostamento della cassetta postale disponibile in Utenti e computer di Active Directory consente di spostare i dati nel file edb. Pertanto, i client che utilizzano i protocolli POP3 e IMAP4 per accedere alle rispettive cassette postali potrebbero riscontrare prestazioni inferiori in seguito allo spostamento delle cassette postali tra database o server diversi. Durante la fase di accesso viene calcolata la dimensione del file e viene eseguita la conversione da MAPI a MIME nella memoria e sul disco del server. In casi molto particolari ciò potrebbe comportare la creazione di file temporanei di dimensioni rilevanti sul server di Exchange 2003.
In caso di spostamento di centinaia o migliaia di cassette postali, per ridurre i potenziali problemi si consiglia di considerare quanto segue. Sul server di destinazione procedere nel seguente modo:
Accertarsi che le variabili di ambiente TMP/TEMP puntino a un gruppo di testine di RAID0+1 molto veloci (fino a 12 dischi per server delle cassette postali di grandi dimensioni). Per server delle cassette postali autonomi le variabili di ambiente di sistema TMP/TEMP devono essere adeguate. Per i cluster di server è necessario configurare le variabili per l'account di servizio in base al quale viene eseguito il servizio cluster.
Impostare i seguenti parametri del Registro di sistema in modo che l'archivio utilizzi calcoli approssimativi anziché esatti per le dimensioni dei messaggi.
Tabella 4.6 Impostazioni relative al parametro Compatibility (POP3svc)
Percorso: |
HKEY_LOCAL_MACHINE\System\CurrentControlSet\ |
Parametro |
Compatibility |
Tipo |
REG_DWORD |
Impostazione predefinita |
Non presente |
Indicazioni per la modifica |
Modificare l'impostazione quando si desidera che l'archivio utilizzi calcoli approssimativi per le dimensioni dei messaggi. Nota La modifica di questa impostazione potrebbe comportare l'interruzione del servizio, ad esempio il servizio Fetchmail, di client di versioni precedenti. L'impostazione di questa chiave del Registro di sistema comporta inoltre la sospensione della compatibilità RFC per il protocollo POP3. |
Impostazione consigliata |
0xfffffffe |
Tabella 4.7 Impostazione relativa al parametro Compatibility (IMAP4svc)
Percorso: |
HKEY_LOCAL_MACHINE\System\CurrentControlSet\ |
Parametro |
Compatibility |
Tipo |
REG_DWORD |
Impostazione predefinita |
Non presente |
Indicazioni per la modifica |
Modificare l'impostazione quando si desidera che l'archivio utilizzi calcoli approssimativi per le dimensioni dei messaggi. Nota La modifica di questa impostazione potrebbe comportare l'interruzione del servizio, ad esempio il servizio Fetchmail, di client di versioni precedenti. L'impostazione di questa chiave del Registro di sistema comporta inoltre la sospensione della compatibilità RFC per il protocollo IMAP4. |
Impostazione consigliata |
0xfffffffe |
Dopo avere impostato questi parametri del Registro di sistema, è necessario riavviare i processi Store.exe e Inetinfo.
Per ulteriori informazioni, vedere l'articolo 317722 della Microsoft Knowledge Base "XADM: Client Latencies Occur When Exchange 2000 Converts Mail from MAPI to MIME Format" (informazioni in lingua inglese) all'indirizzo https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=3052&kbid=317722
Il processo Store.exe in Exchange 2003 può utilizzare una quantità di memoria ben definita, nota anche come "spazio dell'indirizzo virtuale". Per server di grandi dimensioni, è possibile regolare manualmente questo spazio per ottenere livelli ottimali di utilizzo della memoria.
Nella cache del database dell'archivio, nota anche come buffer ESE, vengono memorizzate le transazioni del database prima che ne venga eseguito il commit all'archivio. Se un server è caratterizzato da un carico elevato oppure se le prestazioni del disco non sono ottimali, l'aumento del buffer ESE comporta il miglioramento complessivo delle prestazioni del sistema. In base alla configurazione corrente, potrebbe essere necessario aumentare o ridurre le dimensioni di questo buffer per ottimizzare le prestazioni complessive.
Per ulteriori informazioni sulla regolazione di queste impostazioni, vedere l'articolo 815372 della Microsoft Knowledge Base "How to Optimize Memory Usage in Exchange Server 2003" (informazioni in lingua inglese) all'indirizzo https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=3052&kbid=815372.
È possibile che si verifichino problemi a livello di prestazioni durante le operazioni di backup su computer che eseguono Windows Server 2003 a causa delle variazioni di dimensioni della cache del database Jet a seconda del contatore Errori in transizione/sec del sistema operativo. Ad esempio, il backup corrente viene eseguito utilizzando la cache, che influisce sul contatore Errori in transizione/sec. Questo esempio potrebbe generare incongruenze nel modo in cui la funzionalità di gestione della memoria del database Jet ottimizza l'utilizzo della memoria, nonché nelle modalità in cui tenta di liberare memoria per il sistema operativo.
È possibile modificare il parametro ExchESEParamCacheSizeMin per aumentare le prestazioni del backup. Questa impostazione consente inoltre di risolvere i problemi di prestazioni relativi all'indicizzazione del contesto.
Per ulteriori informazioni, vedere l'articolo 822894 della Microsoft Knowledge Base "Jet Database Does Not Work Correctly During a Backup or During a Content Indexing Operation" (informazioni in lingua inglese) all'indirizzo https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=3052&kbid=822894
In Exchange 2003 non è inclusa la procedura di ottimizzazione guidata in quanto la maggior parte dei componenti di Exchange 2003 è dotata della funzionalità di ottimizzazione automatica. Per gli utenti di Exchange 2000, in questa sezione sono contenuti alcuni consigli già riportati nella precedente documentazione di Exchange 2000.
Negli scenari aziendali in cui esistono solo server di Exchange 2003, il servizio MTA non è caratterizzato da attività di elaborazione e pertanto non richiede interventi di ottimizzazione delle prestazioni. Tuttavia, in caso di utilizzo di Exchange 5.5 e Exchange 2003, il servizio MTA viene utilizzato per tutte le comunicazioni all'interno di un sito e talvolta anche tra più siti se a livello di sito sono stati installati connettori che utilizzano chiamate di procedura remota (RPC, remote procedure calls) oppure connettori X.400. Il servizio MTA elabora inoltre i messaggi provenienti da o destinati ad altri sistemi di messaggistica quali Lotus cc:Mail, Lotus Notes, Novell GroupWise e Microsoft Mail.
Nelle organizzazioni più piccole, il processo MTA non richiede alcun intervento di ottimizzazione manuale. Per società di dimensioni più grandi con numerosi server nello stesso sito e numerosi siti all'interno dell'organizzazione oppure connettori di sistemi di messaggistica di versioni precedenti, valutare l'ipotesi di regolare i parametri del Registro di sistema per il processo MTA. In Exchange 2003 il servizio MTA genera un carico sulle risorse di sistema (CPU, memoria e disco) di gran lunga maggiore rispetto a quello generato in Exchange 5.5 in quanto ora tutti i messaggi vengono elaborati dal processo Store.exe. Durante la fase di pianificazione delle dimensioni dell'hardware si consiglia di valutare questo incremento del carico. In ambienti misti di grandi dimensioni con Exchange 5.5 e Exchange 2000 e/o Exchange 2003, è possibile decidere di suddividere i server in diversi gruppi di routing e dedicare uno dei server di Exchange 2003 alla gestione delle comunicazioni di Exchange 2000 e/o Exchange 2003 con il servizio MTA di Exchange 5.5. Gli altri server di Exchange 2003 all'interno del sito possono utilizzare questo server testa di ponte dedicato per inviare i messaggi ai server di Exchange 5.5 in modo da ridurre il carico di elaborazione del processo MTA.
Nella restante parte di questa sezione vengono fornite informazioni dettagliate sui parametri del Registro di sistema che potrebbero richiedere interventi di modifica, nonché vengono illustrati alcuni esempi in cui gli interventi di ottimizzazione possono essere particolarmente indicati. L'aumento del numero di thread per un processo non sempre comporta un aumento delle prestazioni. Talvolta potrebbe addirittura provocare il deterioramento delle prestazioni. Si consideri, ad esempio, il rapporto esistente tra i thread del Servizio trasferimenti affidabili (RTS, Reliable Transfer Service) e i thread del kernel nel processo MTA. I thread del Servizio trasferimenti affidabili (RTS) sono responsabili dell'inserimento dei dati nella coda, mentre i thread del kernel prelevano i dati e li trasferiscono dal server. Se i thread del servizio RTS sono impostati su un valore troppo alto, le code locali vengono riempite rapidamente impedendo ai thread del kernel di leggere i dati nelle code e pertanto rallentando il trasferimento dei messaggi.
I parametri del Registro di sistema riportati in questa sezione sono disponibili nella seguente chiave del Registro di sistema:
HKEY_LOCAL_MACHINE\System\CurrentControlSet\Services\
MSExchangeMTA\Parameters
Tabella 4.8 Impostazione del parametro DB data buffers per object
Parametro |
DB data buffers per object |
Tipo |
REG_DWORD |
Spiegazione |
Questo valore indica il numero di buffer del server di database configurati per ogni oggetto di database. Un numero elevato di buffer richiede una maggiore quantità di memoria ma riduce la probabilità che venga effettuato il roll-out di un oggetto di database dal disco a causa di spazio insufficiente del buffer. |
Impostazione predefinita |
0x00000003 |
Indicazioni per la modifica |
Modificare l'impostazione se il processo MTA corrente comunica con più server di Exchange 5.5 all'interno di un sito o tra siti diversi. Si consiglia inoltre di modificare l'impostazione se su questo server è presente un altro connettore di messaggistica. |
Impostazione consigliata |
0x00000006 |
Tabella 4.9 Impostazione del parametro Dispatcher threads
Parametro |
Dispatcher threads |
Tipo |
REG_DWORD |
Spiegazione |
Questo valore indica il numero di thread del dispatcher del processo MTA, responsabili dell'elaborazione dei messaggi, e viene moltiplicato per tre in base ai tre sottotipi (Router, Fanout e Result) di thread del dispatcher. |
Impostazione predefinita |
0x00000001 |
Indicazioni per la modifica |
Modificare l'impostazione se il processo MTA corrente comunica con altri server di Exchange 5.5. Considerare inoltre l'ipotesi di eseguire interventi di ottimizzazione se nel sito esistono più di cinque server di Exchange 5.5 oppure se vengono utilizzati gruppi (liste di distribuzione) in modo intensivo. |
Impostazione consigliata |
0x00000003 |
Tabella 4.10 Impostazione del parametro Kernel threads
Parametro |
Kernel threads |
Tipo |
REG_DWORD |
Spiegazione |
Questo valore indica il numero di thread della piattaforma che gestiscono i livelli Presentazione e Sessione dello stack OSI (Open Systems Interconnection). Questi thread rappresentano il nucleo dell'elaborazione dei messaggi del processo MTA. |
Impostazione predefinita |
0x00000001 |
Indicazioni per la modifica |
Modificare l'impostazione se il processo MTA corrente comunica con altri server di Exchange 5.5 utilizzando chiamate di procedura remota (RPC) su connessioni di rete lente o con latenza elevata. |
Impostazione consigliata |
0x00000003 - Impostazione consigliata standard. 0x00000008 - Se il processo MTA di Exchange 2003 appartiene a un sito contenente più di 15 server di Exchange 5.5. 0x0000000C (12) - Se il processo MTA di Exchange 2003 appartiene a un sito contenente più di 30 server di Exchange 5.5. |
Tabella 4.11 Impostazione del parametro Max RPC Calls Outstanding
Parametro |
Max RPC Calls Outstanding |
Tipo |
REG_DWORD |
Spiegazione |
Questo valore indica il numero massimo di thread RPC. Questa impostazione limita il numero massimo di chiamate di procedura remota (RPC) con elaborazione simultanea garantita. |
Impostazione predefinita |
0x00000032 (50) |
Indicazioni per la modifica |
Modificare l'impostazione se si incrementa il numero di thread di I/O del gateway nel processo Store.exe (operazione consigliata in scenari misti con Exchange 5.5 e Exchange 2000). |
Impostazione consigliata |
0x00000080 (128) |
Tabella 4.12 Impostazione del parametro MDB users
Parametro |
MDB users |
Tipo |
REG_DWORD |
Spiegazione |
Definisce il numero di nomi distinti (noti anche come DN) da memorizzare nella cache dalla directory. |
Impostazione predefinita |
0x000001F4 (500) |
Indicazioni per la modifica |
Modificare l'impostazione quando l'organizzazione contiene più di 1.500 utenti. Impostare il valore su un terzo della dimensione dell'elenco indirizzi globale (GAL, Global Address List), fino a un massimo di 5.000. |
Impostazione consigliata |
0x00001388 (5000) |
Tabella 4.13 Impostazione del parametro RTS threads
Parametro |
RTS threads |
Tipo |
REG_DWORD |
Spiegazione |
Thread del Servizio trasferimenti affidabili (RTS, Reliable Transfer Service). Questo valore indica il numero di thread della piattaforma che gestiscono i livelli Presentazione e Sessione dello stack OSI. |
Impostazione predefinita |
0x00000001 |
Indicazioni per la modifica |
Modificare l'impostazione se il processo MTA corrente comunica con più server di Exchange 5.5 all'interno di un sito o tra siti diversi. |
Impostazione consigliata |
0x00000003 |
Tabella 4.14 Impostazione del parametro TCP/IP control blocks
Parametro |
TCP/IP control blocks |
Tipo |
REG_DWORD |
Spiegazione |
Questo valore indica il numero massimo di connessioni RFC 1006 (TCP/IP) concorrenti supportate. Questa impostazione gestisce il numero di buffer disponibili per le connessioni X.400. |
Impostazione predefinita |
0x00000014 (20) |
Indicazioni per la modifica |
Modificare l'impostazione se sono presenti più connettori X.400 sul server. |
Impostazione consigliata |
10 blocchi di controllo per ogni connettore X.400 ospitato più un blocco di controllo per le connessioni in ingresso. |
Tabella 4.15 Impostazione del parametro Transfer threads
Parametro |
Transfer threads |
Tipo |
REG_DWORD |
Spiegazione |
Questo valore indica il numero di thread di trasferimento del processo MTA e viene moltiplicato per due in base ai due sottotipi (Transfer In, Transfer Out) del thread di trasferimento. |
Impostazione predefinita |
0x00000001 |
Indicazioni per la modifica |
Modificare l'impostazione se il processo MTA corrente comunica con più server di Exchange 5.5 all'interno di un sito o tra siti diversi. |
Impostazione consigliata |
0x00000003 |
Per rendere effettive le modifiche apportate al Registro di sistema, è necessario riavviare il processo MTA.
Nota Dopo avere eseguito l'aggiornamento dell'ultimo server di Exchange 5.5, ripristinare i parametri del Registro di sistema originali per il processo MTA. L'utilizzo delle impostazioni del servizio MTA descritte dalla tabella 4.10 alla tabella 4.17 in un'organizzazione di Exchange in modalità nativa comporta la riduzione delle prestazioni dell'installazione di Exchange.
Quando vengono ricevuti nel processo MTA da un server di Exchange 5.5 oppure da un gateway precedente, i messaggi vengono passati al processo Store.exe e quindi al modulo di accodamento avanzato. Negli ambienti in cui un numero elevato di messaggi raggiunge contemporaneamente il processo MTA, è buona norma aumentare il numero di thread di elaborazione tra il processo Store.exe e il servizio MTA. Per monitorare le dimensioni delle code generate dal passaggio tra i processi MTA e Store.exe, utilizzare Monitor di sistema o Gestore di sistema di Exchange.
I parametri del Registro di sistema riportati in questa sezione sono disponibili nella seguente chiave:
HKEY_LOCAL_MACHINE\System\CurrentControlSet\Services\
MSExchangeIS\nome_server\Private-guid_database
Tabella 4.16 Impostazione del parametro Gateway In Threads
Parametro |
Gateway In Threads |
Tipo |
REG_DWORD |
Spiegazione |
Definisce il numero di thread disponibili per il recupero dei messaggi dal processo MTA nel processo Store.exe. |
Impostazione predefinita |
Non presente, ma viene utilizzata l'impostazione predefinita 0x00000001. |
Indicazioni per la modifica |
Modificare l'impostazione se il processo MTA corrente comunica con più server di Exchange 5.5 o altri connettori di messaggistica. |
Impostazione consigliata |
0x00000003 |
Nota |
Ogni thread consuma circa 1 MB di memoria virtuale. Inoltre, il numero effettivo di thread creati è dato da questo valore moltiplicato per il numero di database. Ciò potrebbe rappresentare un problema nei server con numerosi database privati. Se, ad esempio, sono presenti 10 database privati e viene aumentata l'impostazione di questo parametro e di quello successivo da 1 a 3 (per un totale di 4 thread), vengono effettivamente creati 4 x 10 = 40 thread, che congiuntamente consumano 40 MB di memoria virtuale. |
Tabella 4.17 Impostazione del parametro Gateway Out Threads
Parametro |
Gateway Out Threads |
Tipo |
REG_DWORD |
Spiegazione |
Definisce il numero di thread disponibili per l'invio dei messaggi dal processo Store.exe al processo MTA. |
Impostazione predefinita |
Non presente, ma viene utilizzata l'impostazione predefinita 0x00000001. |
Indicazioni per la modifica |
Modificare l'impostazione se il processo MTA corrente comunica con più server di Exchange 5.5 o altri connettori di messaggistica. |
Impostazione consigliata |
0x00000003 |
Si consiglia di aggiungere questi parametri a tutti i database privati configurati sul server. Dopo avere apportato questa modifica, è necessario aumentare il parametro del Registro di sistema Max RPC Calls Outstanding per il processo MTA, come descritto nella sezione "Impostazione della chiave del Registro di sistema MSExchangeMTA\Parameters" più indietro in questo capitolo. Per ulteriori informazioni, vedere l'articolo 264075 della Microsoft Knowledge Base "Performance Tuning for Microsoft Exchange" (informazioni in lingua inglese) all'indirizzo https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=3052&kbid=264075
Per impostazione predefinita, il database dell'Agente di trasferimento messaggi (MTA) e le directory di esecuzione di Exchange si trovano nel percorso di installazione di Exchange 2003, ovvero unità:\Programmi\Exchsrvr\mtadata. In alcuni server, in particolare quando Exchange funge da server testa di ponte, è possibile ottenere un miglioramento delle prestazioni spostando il database dell'MTA su un array di dischi veloce, ad esempio una partizione RAID0+1. Non cercare di spostare la directory di esecuzione dell'MTA perché in questo caso si otterrebbero risultati indesiderati.
Per spostare il database dell'MTA, utilizzare l'interfaccia per l'amministrazione Gestore di sistema di Exchange.
In questa sezione vengono fornite informazioni sul routing dei messaggi sui server.
In Exchange 2003 è disponibile una funzionalità che consente di rilevare automaticamente le modifiche a livello di stato di un collegamento. Queste informazioni possono essere utilizzate per informare gli altri server che eseguono Exchange 2003 che è possibile utilizzare una route alternativa anziché la route principale meno costosa in termini di risorse. Le informazioni sullo stato del collegamento sono suddivise fra modifiche principali e modifiche secondarie. Una modifica principale si verifica quando l'amministratore modifica la topologia di routing, ad esempio mediante l'aggiunta di un nuovo connettore oppure la modifica del costo. Una modifica, o aggiornamento, secondario si verifica quando il sistema rileva automaticamente un errore o un ripristino a livello di collegamento.
Tabella 4.18 Impostazione del parametro SuppressStateChanges
Percorso: |
HKEY_LOCAL_MACHINE\System\CurrentControlSet\ |
Parametro |
SuppressStateChanges |
Tipo |
REG_DWORD |
Impostazione predefinita |
Non presente, ma viene utilizzata l'impostazione predefinita 0x00000000. |
Indicazioni per la modifica |
Impostare il parametro su 0x00000001 per disabilitare la trasmissione delle modifiche secondarie apportate alle informazioni sullo stato dei collegamenti. |
In ambienti hub-spoke dove non sono disponibili percorsi alternativi tra la testa di ponte spoke e l'hub, i server di Exchange 2003 eliminano automaticamente le modifiche alle informazioni sullo stato per tale connettore. In questo scenario non sarà necessario implementare l'impostazione del parametro del Registro di sistema descritta nella tabella 4.20.
Se in Exchange 2003 un messaggio viene instradato verso un sistema SMTP esterno sovraccarico, ad esempio un sistema con software antivirus, è possibile che venga restituito un errore di server occupato. In simili situazioni il trasporto di Exchange passa a uno stato conosciuto come 'glitch retry'. In questo stato, in Exchange 2003 si verifica un'attesa di 60 secondi prima dell'esecuzione di un nuovo tentativo di inviare il messaggio. Questo processo viene ripetuto tre volte prima di ricorrere ad altre azioni. Se i server SMTP esterni sono costantemente occupati, ridurre il tempo di attesa dello stato glitch retry per impedire l'accodamento di massa dei messaggi. Nella tabella 4.21 viene descritto il parametro del Registro di sistema che controlla questo intervallo di attesa.
Tabella 4.19 Impostazione del parametro GlitchRetrySeconds
Percorso: |
HKEY_LOCAL_MACHINE\System\CurrentControlSet\ |
Parametro |
GlitchRetrySeconds |
Tipo |
REG_DWORD |
Impostazione predefinita |
Non presente, ma viene utilizzata l'impostazione predefinita 0x0000003C (60). |
Dopo avere creato un gruppo di routing nel Gestore di sistema di Exchange, le informazioni relative a tale gruppo, ai server contenuti e ai connettori associati al gruppo vengono trasmesse mediante aggiornamenti alle informazioni sullo stato dei collegamenti a tutti gli altri server di Exchange 2000 e Exchange 2003 nell'organizzazione. Se il gruppo di routing viene rimosso, l'oggetto risulta isolato nella tabella delle informazioni sullo stato dei collegamenti. Pertanto, i dati continuano a essere trasmessi come parte di tali informazioni. La rimozione di un gruppo non genera problemi a livello di routing, anche se la tabella delle informazioni sullo stato dei collegamenti risulterà più grande del dovuto. L'unico modo per rimuovere in modo definitivo tutti i gruppi di routing isolati dalla tabella delle informazioni sullo stato dei collegamenti è arrestare contemporaneamente i server di Exchange 2000 e Exchange 2003 all'interno dell'organizzazione.
Si consiglia pertanto di ridurre al minimo la creazione e l'eliminazione dei gruppi di routing in un ambiente di produzione di Exchange.
In questa sezione vengono fornite informazioni sull'ottimizzazione del trasporto sui server. Per gli utenti di Exchange 2000, in questa sezione sono contenuti alcuni consigli già riportati nella precedente documentazione di Exchange 2000.
In Exchange 2003 quando i messaggi vengono ricevuti mediante SMTP, i dati vengono scritti su disco in un file del file system NTFS con estensione eml. Per impostazione predefinita, questi file vengono archiviati in una directory (<unità>:\Programmi\Exchsrvr\Mailroot) nella stessa partizione in cui sono installati i file binari di Exchange 2003.
In alcuni scenari, ad esempio durante la configurazione di un server di inoltro o testa di ponte, lo spostamento della directory SMTP Mailroot in una partizione più veloce può determinare un miglioramento delle prestazioni.
In Exchange 2003 è possibile spostare la directory Mailroot mediante il Gestore di sistema di Exchange. A tale scopo, utilizzare la scheda Messaggi della finestra di dialogo Proprietà server virtuale SMTP. Per ulteriori informazioni su come spostare la directory Mailroot, vedere la Guida in linea di Exchange Server 2003.
L'impostazione del parametro MaxMessageObjects si riferisce al numero di messaggi che SMTP è in grado di accodare in un momento specifico. Ogni messaggio di posta contenuto nella coda SMTP utilizza almeno 4 KB di memoria. È pertanto possibile che si verifichi una situazione di memoria insufficiente in caso di code di grandi dimensioni. Se si imposta un valore più basso, si riduce il numero massimo di messaggi che possono trovarsi nella coda e pertanto la superficie massima di memoria per SMTP. Quando viene raggiunto questo limite, ogni connessione SMTP stabilita con il server restituisce un errore di memoria esaurita. Se, ad esempio, questo valore viene ridotto a 10.000, SMTP rifiuta la posta in ingresso quando la coda contiene 10.000 messaggi.
Tabella 4.20 Impostazione del parametro MaxMessageObjects
Percorso: |
HKEY_LOCAL_MACHINE\Software\Microsoft\Exchange\Mailmsg |
Parametro |
MaxMessageObjects |
Tipo |
REG_DWORD |
Impostazione predefinita |
Non presente, ma viene utilizzata l'impostazione predefinita 0x000186a0 (100000). |
Indicazioni per la modifica |
Modificare l'impostazione se il server di Exchange 2003 sta esaurendo la memoria in quanto il numero di messaggi in ingresso da elaborare è eccessivo per il server. |
Active Directory Connector (ADC) non richiede alcun tipo di intervento di ottimizzazione durante il normale funzionamento. Esistono tuttavia due scenari in cui potrebbe essere opportuno eseguire un intervento manuale di ottimizzazione del processo ADC, ovvero durante il periodo di inattività e la ricerca dei blocchi. Per gli utenti di Exchange 2000, in questa sezione sono contenuti alcuni consigli già riportati nella precedente documentazione di Exchange 2000.
Dopo avere eseguito la replica completa dei dati di Exchange e Active Directory, il processo ADC esegue la replica delle modifiche apportate a tali directory. Nella maggior parte dei casi tali modifiche sono di piccola entità. Durante la durata di attivazione di un contratto di connessione il processo ADC può lavorare in modo continuo per 5 minuti, quindi rimane inattivo per cinque minuti in modo da consentire l'esecuzione di altre applicazioni, ad esempio la replica dei tempi di elaborazione sul controller di dominio o sui server di catalogo globale. Se, tuttavia, un contratto di connessione viene eseguito per la prima volta oppure se vengono apportate numerose modifiche a una delle directory, è possibile impostare il processo ADC in modo che esegua la replica senza tempi di inattività e pertanto velocizzare il ciclo di replica. È possibile configurare la durata massima di esecuzione del processo ADC senza che diventi inattivo, nonché la durata massima del periodo di inattività del processo ADC.
Nota Queste modifiche interessano tutti i contratti di connessione in esecuzione sul server ADC e potrebbero influire negativamente sulle altre applicazioni di Active Directory.
Tabella 4.21 Impostazione del parametro Max Continuous Sync (secondi)
Percorso: |
HKEY_LOCAL_MACHINE\System\CurrentControlSet\ |
Parametro |
Max Continuous Sync (secondi) |
Tipo |
REG_DWORD |
Impostazione predefinita |
Non presente, ma viene utilizzata l'impostazione predefinita 0x0000012c (300). |
Indicazioni per la modifica |
Modificare l'impostazione se si desidera che il processo ADC continui l'elaborazione dopo l'esecuzione continua della replica per 5 minuti. |
Impostazione consigliata |
Impostare su un valore non superiore a 20 minuti (1.200 secondi). Se si imposta questo parametro su un valore troppo alto, si potrebbero riscontrare problemi indesiderati in Active Directory e in altre applicazioni. |
Tabella 4.22 Impostazione del parametro Sync Sleep Delay (secondi)
Percorso: |
HKEY_LOCAL_MACHINE\System\CurrentControlSet\ |
Parametro |
Sync Sleep Delay (secondi) |
Tipo |
REG_DWORD |
Impostazione predefinita |
Non presente, ma viene utilizzata l'impostazione predefinita 0x0000012c (300). |
Indicazioni per la modifica |
Modificare l'impostazione se si desidera modificare la durata predefinita del periodo di inattività del processo ADC. |
Impostazione consigliata |
Impostare su un valore minimo pari a 1 minuto (60 secondi). Se possibile, non modificare l'impostazione predefinita. Prestare particolare attenzione se si desidera impostare un valore più alto. Se, ad esempio, il parametro viene impostato su 3.600 secondi (1 ora) e la pianificazione della replica dei contratti di connessione viene impostata per singoli segmenti di 15 minuti, è possibile che il processo ADC non esegua mai la replica. Si consiglia pertanto di modificare il ritardo del periodo di inattività solo quando la pianificazione della replica è impostata su Sempre. |
Per ulteriori informazioni, vedere l'articolo 253825 della Microsoft Knowledge Base "XADM: How the Active Directory Connector Polling Period Works" (informazioni in lingua inglese) all'indirizzo https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=3052&kbid=253825
Per impostazione predefinita, il processo ADC richiede le modifiche da Exchange e Active Directory in blocchi di 10.000 elementi. Se è necessario eseguire la replica di più di 10.000 oggetti, il processo ADC richiede i primi 10.000 elementi, li elabora e quindi richiede i successivi 10.000. Se il processo ADC comunica con i server di elenchi in una rete potenzialmente tendente all'errore, potrebbe essere utile ridurre la dimensione dei blocchi. Se il processo ADC riceve un blocco parziale a causa di un errore della connessione, il blocco completo dovrà essere replicato nuovamente. La riduzione delle dimensioni del blocco comporta la riduzione del numero di ripetizioni della replica causate dagli errori della connessione.
Tabella 4.23 Impostazione del parametro Export Block Size
Percorso: |
HKEY_LOCAL_MACHINE\System\CurrentControlSet\ |
Parametro |
Export Block Size |
Tipo |
REG_DWORD |
Impostazione predefinita |
Non presente, ma viene utilizzata l'impostazione predefinita 0x00002710 (10000). |
Indicazioni per la modifica |
Modificare l'impostazione se si desidera che il processo ADC esegua il salvataggio prima della ricezione di 10.000 oggetti nuovi o modificati. In genere, ridurre questo valore in scenari con reti WAN problematiche. |
Impostazione consigliata |
Impostare in base alle esigenze. Se si imposta un valore troppo basso (mai utilizzare un valore inferiore a 100), il processo ADC sarà caratterizzato da prestazioni scadenti. |
Per ulteriori informazioni, vedere i seguenti articoli della Microsoft Knowledge Base (informazioni in lingua inglese):
253665 "XADM: How the Active Directory
Connector Uses Block Search to Replicate Changes" (informazioni in lingua
inglese)
https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=3052&kbid=253665
253840 "XADM: When the Active Directory
Connector Commits Changes to Active Directory" (informazioni in lingua
inglese)
https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=3052&kbid=253840
In questa sezione vengono fornite informazioni sull'ottimizzazione dei componenti di Active Directory per ottimizzare Exchange 2003.
La pianificazione del numero di server di catalogo globale necessario per l'installazione di Exchange 2003 può richiedere tempi prolungati. Si consiglia di implementare un processore del server di catalogo globale per ogni quattro processori di Exchange 2003 e quindi ottimizzare in base alle esigenze. Questa regola prevede che i processori appartengano tutti alla stessa classe e abbiano la stessa velocità, ad esempio:
Un server di catalogo globale con un processore può gestire il carico di un server di Exchange 2003 con 4 processori.
Due server di catalogo globale con un processore possono gestire il carico di un server di Exchange 2003 con 8 processori.
Quattro server di catalogo globale con quattro processori possono gestire il carico di 8 server di Exchange 2003 con 8 processori.
In Exchange 2003 è possibile utilizzare server di catalogo globale in cui sono installati fino a 8 processori. È tuttavia necessario considerare un fattore di scalabilità del 75% tra 4 e 8 processori per i server di Active Directory. Pertanto un server di catalogo globale con 8 processori dovrebbe essere considerato un server con 7 processori durante il calcolo del rapporto tra server di catalogo globale e server di Exchange.
In caso di presenza di una concentrazione elevata di server di Exchange 2003, è necessario impostare un gruppo di server di catalogo globale come server dedicati per Exchange. Creare un sito di Active Directory dedicato contenente i server di Exchange 2003 ed eventuali server di catalogo globale dedicati. Gli effetti positivi di questa impostazione sono descritti di seguito:
Il traffico proveniente da sistemi diversi da Exchange 2003 viene distribuito su altri server di Active Directory nell'organizzazione.
L'analisi e la gestione delle prestazioni di Active Directory risultano semplificate.
L'amministratore di Exchange è in grado di controllare meglio i server di Active Directory dedicati a Exchange.
Le applicazioni diverse da Exchange possono ricorrere a un elevato utilizzo del computer emulatore del controller primario di dominio (PDC, primary domain controller). L'utilizzo del computer emulatore PDC anche per le richieste di Exchange 2003 potrebbe incidere negativamente sulle prestazioni dell'emulatore PDC e di Exchange. Per impostazione predefinita, il processo DSAccess si connette al computer emulatore PDC per prelevare le richieste assieme agli altri server nel sito locale di Active Directory. Tuttavia, è possibile modificare il parametro del Registro di sistema per modificare questo comportamento. Nella tabella 4.24 viene riportata l'impostazione del parametro del Registro di sistema.
Tabella 4.24 Impostazione del parametro MinUserDc
Percorso: |
HKEY_LOCAL_MACHINE\System\CurrentControlSet\ |
Parametro |
MinUserDc |
Tipo |
REG_DWORD |
Impostazione predefinita |
Non presente, ma viene utilizzata l'impostazione predefinita 0xffffffff (-1). |
Indicazioni per la modifica |
Impostare questo valore se l'emulatore PDC si trova nello stesso sito di Active Directory in cui si trovano anche i server di Exchange 2003. Il valore impostato si riferisce al numero minimo di controller di dominio che devono essere rilevati nello stesso sito e nello stesso dominio prima che l'emulatore PDC venga escluso dall'elenco di server. Se, ad esempio, questo valore viene impostato su 3, il processo DSAccess non utilizza il controller primario di dominio per le richieste LDAP se rileva tre o più controller di dominio nel sito di Active Directory. Se vengono rilevati meno di tre controller di dominio, Exchange continuerà a utilizzare il controller primario di dominio. Per impostare l'esclusione del controller primario di dominio in tutti gli scenari, impostare questo parametro del Registro di sistema su 1. |
Il processo Active Directory utilizza il motore ESE (Extensible Storage Engine) per il relativo database. Per impostazione predefinita, la dimensione della cache del motore ESE è pari a 512 MB. Tuttavia, in caso di utilizzo di Windows 2000 Advanced Server o Windows Server 2003 (qualsiasi edizione) per i server di catalogo globale e se si dispone di più di 2 GB di RAM fisica, è necessario impostare l'opzione /3GB nel file Boot.ini di tali server. Questa operazione aumenta automaticamente la dimensione della cache del motore ESE a 1024 MB. Nella maggior parte dei casi, una cache di dimensioni maggiori riduce il numero di letture del disco del 20-40% e diminuisce in modo sensibile i tempi di risposta LDAP.
Per ottimizzare la flessibilità in termini di scalabilità e amministrazione, si consiglia di installare Exchange 2003 su un server appartenente a un dominio di Windows anziché su un controller di dominio o su un server di catalogo globale. Nonostante il secondo scenario sia supportato, è necessario essere consapevoli delle relative conseguenze, ovvero:
I thread nel processo Lsass.exe (Active Directory) vengono eseguiti in base a una priorità più alta rispetto a quella dei thread di Exchange. Pertanto un incremento del processo Lsass.exe può influire negativamente sui tempi di elaborazione di Exchange.
Se il server di Exchange funge anche da controller di dominio, il server utilizza le risorse per altre richieste non di Exchange, ad esempio l'autenticazione degli utenti e le ricerche di directory per altre applicazioni. Queste attività aggiuntive influiscono sulle prestazioni del server di Exchange 2003.
Anche se il processo DSAccess rileva tutti i controller di dominio e i server di catalogo globale nel sito locale di Active Directory, non li utilizza. Tutte le richieste di directory vengono infatti inviate al servizio directory locale. In questo scenario non si verifica alcun bilanciamento del carico né fail-over.
Per gestire i servizi di Exchange 2003, l'amministratore deve essere definito come amministratore locale. Se Exchange 2003 viene eseguito su un controller di dominio, l'amministratore di Exchange deve appartenere al gruppo Administrators di tale dominio. L'appartenenza al gruppo assegna in modo implicito all'amministratore di Exchange autorizzazioni aggiuntive per l'accesso ad altri computer del dominio.
Importante Gli amministratori con privilegi di accesso ai controller di dominio devono essere riconosciuti come attendibili nell'insieme di strutture di Active Directory in quanto essi possono innalzare le proprie autorizzazioni in Active Directory. Gli amministratori in grado di accedere solo ai server membri non sono in grado di promuovere a livelli superiori le proprie autorizzazioni in Active Directory.
Per impostazione predefinita, il processo DSAccess memorizza gli oggetti nella cache. La cache è suddivisa in due sezioni, ovvero una sezione per gli oggetti utente (contesto dei nomi del dominio) e un'altra per i dati di configurazione come gli oggetti di archivio e di routing. Gli oggetti utente rimangono memorizzati nella cache per 5 minuti, mentre i dati di configurazione per 15 minuti.
In Exchange 2000, la dimensione di ogni gruppo di cache era pari a 25 MB. Per ottenere prestazioni migliori, le impostazioni predefinite sono state modificate. Per impostazione predefinita, la cache dei dati di configurazione in Exchange 2003 è pari a 5 MB e mentre quella per gli oggetti utente è pari a 140 MB.
In topologie di grandi dimensioni contenenti oltre 100 gruppi amministrativi o di routing, è possibile incrementare le prestazioni mediante la modifica manuale delle sezioni della cache del processo DSAccess. Nella tabella 4.25 viene riportata l'impostazione del parametro del Registro di sistema.
Tabella 4.25 Impostazione del parametro MaxMemoryConfig
Percorso: |
HKEY_LOCAL_MACHINE\System\CurrentControlSet\ |
Parametro |
MaxMemoryConfig |
Tipo |
REG_DWORD |
Impostazione predefinita |
Non presente, ma viene utilizzata l'impostazione predefinita 0x00001400 (5 MB). |
Indicazioni per la modifica |
Modificare l'impostazione se nell'organizzazione sono presenti oltre 100 gruppi amministrativi o di routing. |
Impostazione consigliata |
0x0000028f5 (circa 10 MB) |
In caso di esecuzione di Exchange 2003 in un ambiente di grandi dimensioni con più filiali, potrebbe essere necessario eseguire alcuni interventi manuali di ottimizzazione delle prestazioni per ottenere un sistema più efficiente:
È necessario disporre sempre di un accesso a velocità di rete LAN a un server di catalogo globale.
Se nell'organizzazione sono presenti centinaia di gruppi di routing, è possibile rilevare un picco di attività a livello di catalogo globale locale ogni 15 minuti. Questo picco si verifica perché il processo DSAccess legge nuovamente la configurazione del gruppo di routing. Nei casi più gravi, questa attività potrebbe consumare tutte le risorse del catalogo globale locale. Per ridurre al minimo il carico, è possibile indicizzare la proprietà Back-Link del gruppo di routing (msExchRoutingGroupMembersBL). Utilizzare la funzione Gestione schema di Active Directory per abilitare l'opzione Indicizza questo attributo in Active Directory per questa proprietà. Per ulteriori informazioni sulla funzione Gestione schema di Active Directory, vedere Strumenti di amministrazione di Windows 2000, disponibili nel CD di Windows 2000 Server e Windows 2000 Advanced Server.
Se in un sito di Active Directory di Windows sono presenti numerosi server di Exchange 2003, i server di Active Directory potrebbero dover gestire un carico LDAP particolarmente elevato. Per impostazione predefinita, un server di Active Directory è configurato per il supporto di un massimo di 20 query LDAP attive. Se questo limite viene raggiunto, in Active Directory viene restituito l'errore LDAP_ADMIN_LIMIT_EXCEEDED e l'elaborazione delle query LDAP viene interrotta. L'impostazione di un valore pari a 20 è in genere sufficiente per la maggior parte dei server di Active Directory, ma è necessario aumentare questo valore in caso di esecuzione di Exchange 2003 su server con otto processori oppure se il messaggio di errore LDAP_ADMIN_LIMIT_EXCEEDED viene registrato.
Il numero massimo di query LDAP può essere configurato mediante l'attributo MaxActiveQueries, la cui impostazione può essere modificata mediante lo strumento Ntdsutil.exe. L'impostazione di un valore alto comporta l'utilizzo di una maggiore quantità di memoria da parte del processo Lsass.exe sul server di Active Directory. Pertanto, non aumentare questo valore più del necessario.
Per modificare l'impostazione del parametro MaxActiveQueries utilizzando NTDSUTIL
Scegliere Esegui dal menu di avvio.
Digitare NTDSUTIL, quindi scegliere OK.
Digitare LDAP POLICIES.
Digitare CONNECTIONS.
Digitare CONNECT TO SERVER controller_dominio_o_nome_catalogo_globale.
Digitare Q.
Digitare SHOW VALUES.
Digitare SET MAXACTIVEQUERIES TO 40.
Digitare COMMIT CHANGES.
Digitare SHOW VALUES.
Verificare che la nuova impostazione venga visualizzata.
Digitare Q.
Digitare Q.
Nota Questa impostazione comporta l'esecuzione della replica a tutti i server di Active Directory nell'insieme di strutture. Non sarà necessario riavviare il controller di dominio o i server di catalogo globale per rendere effettiva la modifica.
Per incrementare ulteriormente i livelli di prestazioni e protezione, è possibile disabilitare l'esecuzione di servizi specifici. Ad esempio, anche se in Exchange 2003 viene richiesto di installare lo stack del protocollo NNTP (Network News Transfer Protocol) prima dell'installazione di Exchange 2003, se non è richiesto l'accesso NNTP è possibile arrestare e disabilitare questo servizio dopo l'installazione di Exchange 2003. Lo stesso approccio è valido anche per i servizi POP3 e IMAP4.
Non disabilitare tuttavia i servizi di Exchange 2003 richiesti per il suo corretto funzionamento. Ad esempio, il servizio MTA è necessario per le operazioni interne anche nell'ambito di organizzazioni di Exchange in modalità nativa. Si consiglia pertanto di non disabilitare mai il servizio MTA, né interromperlo per lunghi periodi di tempo.
Nel caso di un server di Exchange 2000 è possibile che siano stati eseguiti gli interventi di ottimizzazione manuali consigliati per tale tipo di server. Se in seguito il server è stato aggiornato a Exchange 2003, tali modifiche non sono più necessarie. Si consiglia pertanto di rimuovere manualmente tali modifiche dal server. Per ulteriori informazioni sulle impostazioni da rimuovere, vedere "Rimozione dei parametri per l'ottimizzazione di Exchange" nella Guida alla distribuzione di Exchange Server 2003 all'indirizzo https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=21768.
Appendice A
In questa appendice vengono descritti gli strumenti per la valutazione delle prestazioni dell'ambiente Microsoft® Exchange Server 2003. Alcuni vengono installati automaticamente con Microsoft Windows® 2000 Server o Windows ServerT 2003 e Exchange, mentre altri possono essere scaricati dal sito Web di Exchange 2003 all'indirizzo https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=25097 (informazioni in lingua inglese). Nella tabella A.1 sono elencati gli strumenti specifici per la valutazione delle prestazioni.
Avviso Se non utilizzati correttamente, alcuni strumenti possono causare problemi gravi e in alcuni casi irreversibili. Prima di utilizzare tali strumenti nell'ambiente di produzione, si consiglia di eseguirli in un server di prova in modo da acquisire una maggiore familiarità. Assicurarsi inoltre di leggere attentamente la documentazione fornita con gli strumenti in modo da ottenere una chiara visione dei possibili rischi.
Tabella A.1 Strumenti per la valutazione delle prestazioni di Exchange
Nome strumento |
Descrizione |
Modalità di esecuzione |
Modalità di installazione |
Exchange Stress and Performance (ESP) |
Utilizzato per valutare il livello di sovraccarico e le prestazioni. Questo strumento simula un numero elevato di sessioni client mediante l'accesso a uno o più server di protocollo. |
Prompt dei comandi |
Versione 2003: https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=27881 Versione 2000: https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=1709 |
Jetstress |
Utilizzato per verificare le prestazioni e la stabilità del sottosistema di dischi. |
Prompt dei comandi |
https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=27883 |
Load Simulator (LoadSim) |
Utilizzato come strumento di benchmark per valutare la risposta dei server alle operazioni di caricamento della posta. |
Per le istruzioni di installazione e configurazione, vedere https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkID=1710. |
Versione 2003: https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=27882 Versione 2000: https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=1710 |
Network Monitor |
Utilizzato per diagnosticare eventuali problemi di connettività del server. |
Start Tutti i programmi Strumenti di amministrazione Network Monitor |
Installazione applicazioni Installazione componenti di Windows |
Monitor di sistema (denominato anche Performance Monitor) |
Utilizzato per definire una linea di riferimento per le prestazioni allo scopo di risolvere eventuali problemi di prestazioni. |
Start Tutti i programmi Strumenti di amministrazione Prestazioni |
Installato durante l'installazione di Windows. |
Gli strumenti LoadSim ed ESP risultano particolarmente utili durante l'esecuzione dei test per verificare lo stato dei sistemi prima di avviare la produzione. Gli altri strumenti possono essere utilizzati per rilevare i colli di bottiglia nei server di produzione.
Lo strumento Exchange Server Stress and Performance (ESP) 2003 può essere utilizzato per simulare più sessioni client arbitrarie che accedono simultaneamente a uno o più server di Exchange 2003.
ESP mette a disposizione moduli che simulano le sessioni client sui seguenti protocolli Internet e API:
WebDAV (per Microsoft Office Outlook® Web Access)
Internet Mail Access Protocol versione 4 (IMAP4)
Lightweight Directory Access Protocol (LDAP)
OLE DB
Protocollo NNTP (Network News Transfer Protocol)
Post Office Protocol versione 3 (POP3)
Protocollo SMTP (Simple Mail Transfer Protocol)
Exchange ActiveSync®
Outlook Mobile Access
ESP è simile a LoadSim. Tuttavia, utilizzare lo strumento ESP durante la convalida delle installazioni che utilizzano funzionalità di mobilità e protocolli Internet non supportati da LoadSim.
Per ulteriori informazioni sullo strumento ESP, vedere la relativa documentazione.
Jetstress consente agli amministratori di verificare le prestazioni e la stabilità del sottosistema di dischi prima di rendere operativo il server di Exchange.
Con Jetstress è possibile verificare le prestazioni dei dischi simulando il carico di I/O dei dischi di Exchange. Vengono infatti simulati i carichi dei file di database e di registro di Exchange generati da un determinato numero di utenti. Monitor di sistema, Visualizzatore eventi e le utilità database di Exchange Server vengono utilizzati con Jetstress per verificare che il sottosistema di dischi in uso soddisfi o superi i criteri stabiliti per le prestazioni.
Con Jetstress è possibile eseguire due tipi di prove:
Con Jetstress Disk Performance Test, la cui durata di esecuzione è pari a 2 ore, è possibile verificare le prestazioni e le dimensioni della soluzione di archiviazione.
Con Jetstress Disk Subsystem Stress Test, la cui durata di esecuzione è pari a 24 ore, è possibile verificare il carico del server utilizzando carichi maggiori in un intervallo di tempo più significativo.
L'esecuzione di entrambi i test è il modo migliore per verificare l'integrità e le prestazioni del sottosistema di dischi. Dopo avere completato positivamente il Jetstress Disk Performance Test e il Jetstress Disk Subsystem Stress Test in un ambiente non produttivo, è possibile passare alla fase successiva del processo di distribuzione di Exchange 2003. Tramite le prove, si è verificato che il sottosistema di dischi di Exchange 2003 ha dimensioni adeguate, secondo i criteri di prestazioni stabiliti, per il numero e i profili degli utenti definiti.
Per ulteriori informazioni sullo strumento Jetstress, vedere la relativa documentazione.
Load Simulator 2003 (LoadSim) consente di simulare il carico a livello di prestazioni dei client MAPI. Questo strumento consente infatti di determinare se ogni server è in grado di gestire il carico prestabilito. Questo strumento può inoltre essere utilizzato per la convalida del piano di distribuzione.
Tuttavia, LoadSim non è in grado di verificare tutti i fattori che interessano la valutazione delle dimensioni dei server, in quanto non è in grado di simulare i seguenti fattori che possono influenzare la pianificazione della capacità dei server:
Messaggi commerciali indesiderati (definiti anche "spam") in ingresso da Internet
Flusso di posta SMTP in ingresso da Internet o da altri siti all'interno dell'organizzazione
Utilizzo di protocolli non MAPI per l'accesso agli account, ad esempio POP3 e IMAP4
Utilizzo di dispositivi portatili
Utilizzo di cartelle pubbliche
Inoltre, LoadSim non è in grado di fornire una panoramica completa per quanto riguarda l'esperienza degli utenti e pertanto i relativi risultati non devono venire interpretati sotto questa prospettiva.
Per ulteriori informazioni sullo strumento LoadSim 2003, vedere la relativa documentazione.
Network Monitor consente di rilevare e risolvere i problemi relativi alle reti LAN. Con a Network Monitor è possibile:
Identificare schemi di traffico in rete e problemi di rete. È, ad esempio, possibile localizzare problemi di connessione da client a server, trovare un computer che invia un numero sproporzionato di richieste d lavoro e identificare utenti non autorizzati nella rete.
Acquisire frame, ovvero pacchetti, direttamente dalla rete.
Visualizzare, filtrare, salvare e stampare i frame acquisiti.
Per ulteriori informazioni su Network Monitor, consultare i seguenti articoli della Microsoft Knowledge Base:
294818 "Frequently Asked Questions About
Network Monitor" (informazioni in lingua inglese)
https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=3052&kbid=294818
148942 "How to Capture Network Traffic with
Network Monitor" (informazioni in lingua inglese)
https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=3052&kbid=148942
Monitor di sistema è uno snap-in di Microsoft Management Console (MMC) che consente di monitorare un'ampia gamma di sottosistemi e software. Questo strumento offre un'infrastruttura comune per la raccolta dei dati in base ai contatori delle prestazioni. Questi contatori sono organizzati in base a una struttura gerarchica per oggetto, contatore e (facoltativamente) istanza, nel modo di seguito descritto:
Oggetto prestazione La parte del computer che è possibile monitorare. Alcuni degli oggetti più comuni sono gli oggetti Processore, Memoria e Disco fisico. Quando Exchange 2003 viene installato, all'elenco di oggetti prestazione vengono aggiunti nuovi oggetti, ad esempio l'oggetto Archivio informazioni di Microsoft Exchange (MSExchangeIS).
Contatori Le parti dell'oggetto che è possibile monitorare. Ad esempio, è possibile monitorare i byte, kilobyte e megabyte di memoria disponibili, nonché gli errori di pagina al secondo oppure il totale delle pagine al secondo per un oggetto Memoria.
Istanze (facoltativo) Più oggetti o contatori da monitorare nel computer. Quando, ad esempio, si osservano i contatori dell'oggetto Processore in un computer con più processori, si possono vedere tante istanze quanti sono i processori. È possibile scegliere di monitorare solo un processore specifico o tutti i processori.
Per ulteriori informazioni su Monitor di sistema, vedere la Guida in linea di Windows.
Appendice B
Mbyte disponibili
Visualizza la quantità di memoria fisica, espressa in byte, disponibile per i processi in esecuzione sul computer.
Byte complessivi al secondo
Numero totale di byte trasferiti dal servizio Web. Il valore di questo contatore è dato dalla somma dei valori dei contatori Byte inviati al secondo e Byte ricevuti al secondo.
Latenza client
Latenza delle azioni MAPI/RPC (remote procedure call, chiamata di procedura remota) misurata nel client LoadSim/Microsoft® Office Outlook®. Questo contatore misura il tempo necessario al server per soddisfare la richiesta client e può essere utilizzato per valutare il tempo di attesa per l'avvio delle singole azioni di Outlook.
Database\Dimensione cache del database
Quantità media di memoria di sistema utilizzata dal gestore della cache del database allo scopo di conservare le informazioni dei file del database comunemente utilizzate ed evitare che vengano effettuate operazioni sul file. Se le dimensioni della cache del database sembrano insufficienti per la fornitura di prestazioni ottimali e sul sistema è disponibile poca memoria (vedere il contatore Memoria/Mbyte disponibili), è possibile migliorare le prestazioni aggiungendo altra memoria al sistema. Se sul sistema è disponibile una quantità consistente di memoria e le dimensioni della cache del database non superano un certo limite, tali dimensioni potrebbero essere vincolate a un limite inferiore definito artificialmente. L'aumento di questo limite consente di migliorare le prestazioni.
Trasferimenti su disco del database al secondo
Somma media di tutte le operazioni di I/O casuali di lettura/scrittura sui volumi dei dischi del database di Microsoft Exchange (file edb e stm).
Byte del disco al secondo
Numero medio di byte del disco scritti o letti al secondo su tutti i volumi del disco.
Connessioni IMAP4
Numero di connessioni client IMAP4 (Internet Message Access Protocol versione 4rev1).
Comandi IMAP4 UID al secondo
Numero di comandi UID (unique identifier, identificatore univoco) al secondo.
Richieste di estensione ISAPI al secondo
Numero di richieste al secondo per le transazioni di Outlook Web Access.
Scritture nel registro al secondo
Somma media di tutte le operazioni di I/O di scrittura sequenziali nel file registro di Exchange nei volumi del disco (file log).
MSExchangeIS Casella postale\Frequenza di recapito locale
Velocità media in base alla quale i messaggi vengono recapitati localmente all'archivio di Exchange.
MSExchangeIS\Operazioni RPC al secondo
Velocità in base alla quale si verificano le operazioni RPC. Questo contatore consente di misurare in modo alquanto preciso il carico di lavoro di Exchange perché tutte le azioni basate su MAPI utilizzano il protocollo RPC.
MSExchangeIS\Richieste RPC
Numero di richieste client in fase di elaborazione da parte dell'archivio di Exchange .
Interfaccia di rete\Byte complessivi al secondo
Velocità media in base alla quale i byte vengono inviati e ricevuti mediante ciascun adattatore di rete, compresi i caratteri di framing. Il valore di questo contatore è dato dalla somma del valore dei contatori Interfaccia di rete\Byte ricevuti al secondo e Interfaccia di rete\Byte inviati al secondo.
Utilizzo della rete
Misura il traffico di rete sul server da e verso l'adattatore di rete del server stesso.
Comandi POP3 DELE al secondo
Numero di comandi di eliminazione dei messaggi al secondo.
Comandi POP3 STAT al secondo
Numero di comandi STAT al secondo. Viene inviato un comando STAT una volta per ogni connessione utente.
Byte privati
Visualizza il numero di byte attualmente allocati dal processo e che non possono essere condivisi con altri processi.
Processore\% tempo processore
Percentuale media di tempo trascorso utilizzato dal processore per eseguire un thread attivo. Viene calcolato mediante la misurazione della durata del periodo in cui il thread inattivo è attivo nell'intervallo di campionamento, dal quale viene sottratto il valore rilevato. Ogni processore ha un thread inattivo che consuma cicli quando nessun altro thread è pronto per essere eseguito. Questo contatore è lo strumento principale per rilevare l'attività del processore e consente di visualizzare la percentuale media della disponibilità rilevata durante l'intervallo di campionamento.
Coda SMTP locale
Numero di messaggi nella coda locale in attesa di essere recapitati agli utenti locali.
Recapito di messaggi SMTP al secondo
Numero di messaggi recapitati al secondo agli utenti locali.
Invio di messaggi SMTP al secondo
Numero di messaggi inviati al secondo a un server remoto.
Byte virtuali archiviazione
Dimensione media, espressa in byte, dello spazio di indirizzi virtuali utilizzato dal processo Store.exe. L'utilizzo dello spazio di indirizzi virtuali non implica necessariamente l'utilizzo del disco o delle pagine della memoria principale. Lo spazio virtuale è limitato e il processo è in grado di limitare la sua capacità di caricare le librerie.
Sistema\Variazioni di contesto al secondo
Velocità media combinata delle variazioni di tutti i processori del computer da un thread a un altro. Le variazioni di contesto si verificano quando un thread in esecuzione rilascia volontariamente il processore, viene superato da un thread pronto con priorità maggiore oppure passa dalla modalità utente alla modalità privilegiata (kernel) per utilizzare un servizio esecutivo o del sottosistema. Il valore di questo contatore è dato dalla somma del valore del contatore Thread\Variazioni di contesto al secondo per tutti i thread in esecuzione su tutti i processori nel computer e viene espresso in numeri di variazioni. Esistono contatori per le variazioni di contesto per gli oggetti Sistema e Thread. Questo contatore visualizza la differenza tra il valori rilevati nei due precedenti esempi, divisa per la durata dell'intervallo di campionamento.
Richieste di estensione Web ISAPI al secondo
Velocità in base alla quale le richieste di estensione ISAPI (Internet Server Application Programming Interface) vengono ricevute dal servizio Web. Le richieste API del server Internet vengono utilizzate da Outlook Web Access per accedere al server di Exchange.
Working Set
Insieme delle pagine di memoria (aree di memoria allocate a un processo) utilizzate di recente dai thread di un processo. Se la memoria disponibile sul server è superiore al limite specificato, le pagine rimangono nel working set di un processo anche se non sono in uso. Quando la memoria disponibile scende al di sotto del limite specificato, le pagine vengono rimosse dal working set. Se queste pagine risultano necessarie, esse verranno restituite al working set prima di lasciare la memoria principale e vengono rese disponibili all'utilizzo da parte di altri processi.
Appendice C
In questa appendice viene descritto un metodo per la determinazione dei requisiti a livello di dimensioni per il server corrente, con particolare attenzione all'hardware necessario per supportare un gruppo di utenti. Data l'ampia gamma di configurazioni di Microsoft® Exchange e profili utente, risulta difficile determinare in modo preciso il numero di utenti supportati da un server. A tale scopo, è necessario considerare i diversi tipi di client, i livelli di attività degli utenti, la capacità del sottosistema di archiviazione e in che modo il server di Exchange è stato configurato per utilizzare le risorse disco.
Per valutare queste problematiche e determinare i requisiti hardware, attenersi alla procedura riportata di seguito.
Determinare il profilo di utilizzo.
Selezionare un server in base al profilo di utilizzo.
Convalidare la capacità del sottosistema di dischi.
Nota Il metodo descritto in questa sezione è valido anche per Exchange 2000 Server. In Exchange Server 2003 è possibile riscontrare un carico di utenti leggermente inferiore e un utilizzo significativamente migliore della memoria rispetto a Exchange 2000. A parità di profilo utente, in Exchange 2003 viene utilizzato circa il 10% in meno di risorse del disco rispetto a Exchange 2000. Se si esegue l'aggiornamento e si seleziona un nuovo server, prevedere questo adeguamento nella valutazione.
Per calcolare il numero di utenti che un server è in grado di supportare, è innanzitutto necessario determinare il profilo di utilizzo corrente. A tale scopo, utilizzare le seguenti due metriche chiave:
Megacicli/cassetta postale Megacicli al secondo per cassetta postale. Utilizzo del processore per dati non elaborati richiesto per cassetta postale, misurato durante il periodo di picco di 2 ore su un server di produzione. Se, ad esempio, un utente utilizza un megaciclo al secondo durante le operazioni di picco e sul server sono presenti 1.000 utenti (1.000 megacicli/secondo), un unico processore a 2.000 MHz funziona al 50% di utilizzo della CPU.
Nota L'unità di misura utilizzata in questa misurazione è costituita da megacicli al secondo per cassetta postale. Per questioni di concisione, "al secondo" è stato omesso in questa sezione.
IOPS/cassetta postale Input/output al secondo per cassetta postale. Utilizzo del disco (input/output al secondo) del database (DB) non elaborato richiesto per utente, misurato durante il periodo di picco di due ore su un server di produzione. Questa metrica non include le operazioni di input/output (I/O) del registro delle transazioni. Se, ad esempio, ciascuna cassetta postale utilizza 0,5 DB IOPS durante l'attività di picco e sono presenti 1.000 sul server, esisteranno 500 DB IOPS. La metrica IOPS/cassetta postale si basa su operazioni di input/output casuali di lettura/scrittura nel database di Exchange.
Nota L'unità di misura utilizzata in questa misurazione è costituita da IOPS al secondo per cassetta postale. Per questioni di concisione, "al secondo" è stato omesso in questa sezione.
I profili di utilizzo si basano su dati di produzione che possono includere applicazioni di terze parti (ad esempio, BlackBerry e Trend) oltre a Microsoft Outlook®. Le indicazioni riportate in questa sezione non fanno riferimento in modo specifico a particolari client o versioni di client. Durante il calcolo dei megacicli/cassetta postale e IOPS/cassetta postale, utilizzare il numero corrente di cassette postali sul server specifico. Se sul server sono presenti numerose cassette postali non utilizzate oppure vengono eseguite altre applicazioni che non generano carico aggiuntivo durante il periodo di picco di due ore, i risultati ottenuti non rappresenteranno un tipico carico di utenti. Ai fini delle misurazioni, scegliere un server contenente cassette postali utente tradizionali oppure escludere le cassette postali inutilizzate dal calcolo.
Tenere in considerazione il fatto che in giorni diversi della settimana si possono riscontrare carichi di utilizzo leggermente diversi. Ad esempio, in numerose società, il lunedì è caratterizzato da un carico maggiore rispetto agli altri giorni della settimana. Il periodo di tempo ideale per misurare l'attività di picco tipica è pertanto rappresentato dall'intervallo tra le 08.00 e le 10.00 (ora locale) di lunedì.
Per calcolare i megacicli/cassetta postale
Selezionare un server di produzione con un carico di utenti caratteristico.
Utilizzare lo strumento Monitor di sistema per monitorare il contatore Processore\% tempo processore durante le due ore di picco dell'attività del server.
Calcolare l'utilizzo medio della CPU (percentuale) rispetto ai dati ottenuti nel passaggio 2.
Calcolare il valore corrente di megacicli/cassetta postale in base alla formula riportata di seguito:
megacicli/cassetta postale = ((utilizzo CPU medio) × (velocità dei processori in megacicli) × (numero di processori)) ÷ (numero di cassette postali)
Se sul server sono in esecuzione altri processi che consumano una quantità significativa di risorse del server, valutare la possibilità di utilizzare il contatore Processo\% tempo processore per il processo Store.exe anziché l'utilizzo totale della CPU. Poiché esistono numerosi fattori non lineari che influenzano l'utilizzo della CPU, ad esempio l'effetto delle cache in memoria e la scalabilità dei server rispetto al numero di CPU, utilizzare questo calcolo come linea guida per determinare i requisiti di elaborazione. I requisiti effettivi di elaborazione dipendono dalla differenza tra l'hardware finale e l'hardware realmente utilizzato per la misurazione.
Per misurare il valore di IOPS/cassette postali
Selezionare un server di produzione con un carico di utenti caratteristico.
Utilizzare lo strumento Monitor di sistema per monitorare il contatore Disco fisico\Trasferimenti su disco al secondo durante le due ore di picco dell'attività del server.
Calcolare il valore corrente di IOPS/cassetta postale in base alla formula riportata di seguito:
IOPS/cassetta postale = (media trasferimenti su disco al secondo) ÷ (numero di cassette postali)
Nota Se gli utenti di una società sono caratterizzati da esigenze di utilizzo diverse, potrà essere necessario misurare i profili di utilizzo separatamente per i vari gruppi di utenti. Ad esempio, i responsabili dell'area vendite possono essere caratterizzati da un profilo di utilizzo diverso dal gruppo addetto al marketing locale. La disponibilità di misurazioni distinte risulta particolarmente utile solo se i gruppi di utenti sono significativamente diversi.
Dopo avere determinato il profilo di utilizzo (megacicli/cassetta postale e IOPS/cassetta postale), è possibile calcolare i requisiti a livello di CPU e sottosistema di dischi.
Nelle sezioni riportate di seguito vengono descritti quattro esempi di profilo di utilizzo, nonché viene fornita un'indicazione per l'hardware del server di esempio. È possibile confrontare il profilo utente con i profili di esempio, determinare quale profilo corrisponde meglio alle esigenze dell'azienda, nonché utilizzare l'hardware consigliato come linea guida. Se, ad esempio, sono presenti sia utenti che generano carichi elevati sia utenti che generano carichi minori, utilizzare le linee guida relative al primo tipo di utenti.
Le linee guida riportate di seguito fanno riferimento a un profilo di utilizzo e a una configurazione server/rete SAN specifici. In questi esempi viene utilizzata una rete SAN Hewlett Packard StorageWorks Enterprise Virtual Array o CLARiion FC-4500, anche se è possibile utilizzare qualsiasi altro tipo di rete SAN caratterizzata dalla stessa velocità dei dischi. Dopo avere selezionato l'hardware adeguato, verificare che il sottosistema di dischi sia conforme alle esigenze. Per ulteriori informazioni, vedere "Convalida della capacità del sottosistema di dischi" più avanti in questa appendice.
Si consiglia di utilizzare un server con 4 processori (2,8 GHz) per configurazioni che prevedono server di fascia alta. L'hardware consigliato non considera altri fattori relativi alle prestazioni, ad esempio la capacità della rete, la memoria del server e le dimensioni della cache. Tuttavia, grazie ai profili di utilizzo di esempio è possibile valutare se un server dispone di una capacità sufficiente a livello di CPU e disco.
Per calcolare i requisiti della CPU
Per calcolare il numero massimo di utenti che un processore è in grado di supportare, moltiplicare il totale dei megacicli del processore per 0,80, quindi suddividere il risultato per i megacicli correnti per cassetta postale.
Nmax utenti = 0,80 × (numero di processori) × (velocità dei processori in megacicli) ÷ (megacicli correnti per cassetta postale)
In modo analogo, per determinare se il server dispone dei megacicli sufficienti per il numero di utenti che si desidera collocare sul server, moltiplicare il numero di utenti per i megacicli correnti/cassetta postale, quindi dividere il risultato per i megacicli del server (il numero di processori moltiplicato per la velocità in megacicli), come riportato di seguito. Se il valore è minore di 0,80, il server è in grado di supportare il numero di utenti. Non superare una percentuale di utilizzo maggiore dell'80% per evitare di sovraccaricare il server.
Utilizzo CPU = ((numero di utenti) × (megacicli correnti per cassetta postale)) ÷ ((numero di processori) × (velocità dei processori in megacicli))
Per calcolare i requisiti del sottosistema di dischi
Per calcolare se il sottosistema di dischi è adeguato, moltiplicare il numero di utenti che sarà ospitato sul server per il valore corrente di IOPS/cassetta postale, quindi dividere il risultato per la capacità totale di IOPS/secondo fornita dai dischi. La percentuale di utilizzo dei dischi deve essere inferiore allo 0,80. In caso contrario, si verificherà il sovraccarico del server.
Utilizzo del disco = ((numero di utenti) × (IOPS correnti per cassetta postale)) ÷ (totale IOPS/secondo)
Si consiglia di calcolare l'utilizzo dei dischi separatamente per ogni database. Se tutti i database di un gruppo di archiviazione condividono lo stesso numero di unità logica (LUN), è possibile eseguire il calcolo per gruppo di archiviazione anziché per database come riportato di seguito.
Utilizzo del disco (per database) = ((numero di utenti nel database) × (IOPS correnti per cassetta postale)) ÷ (totale IOPS/secondo)
In questa sezione vengono descritti alcuni profili di utilizzo di esempio, nonché vengono riportate indicazioni relative all'hardware utilizzato per ciascun profilo. Utilizzare le informazioni raccolte in base alle procedure descritte nella sezione precedente per determinare il profilo di esempio che maggiormente corrisponde alle specifiche esigenze.
In base alle dimensioni delle cassette postali e all'attività degli utenti, la misurazione di IOPS/cassetta postale potrebbe essere significativamente maggiore o minore rispetto agli esempi riportati nelle sezioni che seguono. Ad esempio, in una società sono presenti profili utenti con 4 IOPS/cassetta postale. Il valore alto di IOPS/cassetta postale è dovuto al fatto che gli utenti non dispongono di quote di cassette postali (le dimensioni tipiche della cassetta postale va da 1 a 10 GB). Gli utenti inoltre hanno inviato messaggi con allegati di grandi dimensioni (il limite per gli allegati è stato portato a 25 MB).
Un profilo utente Alto (HKW, Heavy Knowledge Worker) fa riferimento a utenti la cui mansione dipende massicciamente dall'utilizzo della posta elettronica. È possibile che questi utenti utilizzino client in modalità cache. Con questo profilo è possibile prevedere il seguente carico di utilizzo:
Megacicli/cassetta postale: circa 2,5
IOPS/cassetta postale: circa 0,75
Tabella C.1 Server di esempio a capacità elevata per un profilo HKW
Hardware del server |
4 processori, 1.996 MHz (hyper-threading), 4 GB di RAM |
Hardware della rete SAN |
Hewlett Packard StorageWorks Enterprise Virtual Array 4 gruppi di archiviazione, 5 database per gruppo di archiviazione ripartiti su 48 testine che utilizzano RAID0+1 |
Cassette postali per gruppo di archiviazione |
|
Cassette postali per server |
|
Utilizzo di picco del processore |
|
Utilizzo di picco del disco |
|
In questa configurazione di esempio il server è in grado di supportare 5.100 utenti HKW. Con 5.100 utenti HKW sul server, poiché l'utilizzo di picco del processore è pari all'80% sarà disponibile un overhead sufficiente per i periodi di carico particolarmente elevato.
Si prevede che 30 testine sono in grado di gestire 4.800 IOPS al secondo, a condizione che i dischi supportino 100 IOPS per testina. Pertanto, con 4.600 utenti che richiedono 0,75 IOPS/cassetta postale, l'utilizzo di picco del disco per le unità del database è pari al 72%. Se si considera il fatto che una configurazione RAID1 richiede due operazioni di I/O per ogni scrittura, la velocità effettiva prevista si riduce a 3.840 IOPS al secondo. Per ulteriori informazioni sulla procedura di calcolo di questo valore, vedere "Calcolo della capacità del disco" più avanti in questa sezione. L'utilizzo di picco effettivo del disco riportato nella tabella C.1 è leggermente più alto perché si basa sulla misurazione della capacità effettiva del disco anziché sulla capacità prevista.
Un profilo utente Medio (MKW, Medium Knowledge Worker) fa riferimento a utenti che utilizzano client con dispositivi BlackBerry o altri dispositivi comuni e la cui mansione dipende massicciamente dall'utilizzo della posta elettronica. Con questo profilo è possibile prevedere il seguente carico di utilizzo:
Megacicli/cassetta postale: circa 1,9
IOPS/cassetta postale: circa 0,4
Tabella C.2 Server di esempio a capacità elevata per un profilo MKW
Hardware del server |
4 processori, 2.800 MHz, 4 GB di RAM |
Hardware della rete SAN |
Hewlett Packard StorageWorks Enterprise Virtual Array 3 gruppi di archiviazione, 1 database per gruppo di archiviazione ripartiti su 30 testine che utilizzano RAID0+1 |
Cassette postali per gruppo di archiviazione |
|
Cassette postali per server |
|
Utilizzo di picco del processore |
|
Utilizzo di picco del disco |
|
In questa configurazione di esempio il server è in grado di supportare 4.725 utenti MKW. Con 4.725 utenti MKW sul server, poiché l'utilizzo di picco del processore è pari all'80% sarà disponibile un overhead sufficiente per i periodi di carico particolarmente elevato.
Si prevede che 30 testine sono in grado di gestire 3.000 IOPS al secondo, a condizione che i dischi supportino 100 IOPS per testina. Pertanto, con 4.725 utenti che richiedono 0,4 IOPS/cassetta postale, l'utilizzo di picco del disco per le unità del database è pari al 72%. L'utilizzo di picco effettivo del disco riportato nella tabella C.2 è leggermente più alto perché si basa sulla misurazione della capacità effettiva del disco anziché sulla capacità prevista.
Un profilo utente Basso (LKW, Light Knowledge Worker) fa riferimento a utenti in genere associati a quote basse di cassette postali. Con questo profilo è possibile prevedere il seguente carico di utilizzo:
Megacicli/cassetta postale: circa 0,75
IOPS/cassetta postale: circa 0,18
Tabella C.3 Server di esempio a capacità elevata per un profilo LKW
Hardware del server |
4 processori, 2.800 MHz, 4 GB di RAM |
Hardware della rete SAN |
Hewlett Packard StorageWorks Enterprise Virtual Array 3 gruppi di archiviazione, 1 database per gruppo di archiviazione ripartiti su 30 testine che utilizzano RAID0+1 |
Cassette postali per gruppo di archiviazione |
|
Cassette postali per server |
|
Utilizzo di picco del processore |
|
Utilizzo di picco del disco |
|
Un profilo utente Molto basso (VLKW, Very Light Knowledge Worker) fa riferimento a utenti che probabilmente utilizzano il protocollo POP3 (Post Office Protocol versione 3) e sono associati a quote basse di cassette postali. Con questo profilo è possibile prevedere il seguente carico di utilizzo:
Megacicli/cassetta postale: circa 0,33
IOPS/cassetta postale: circa 0,078
Tabella C.4 Server di esempio a capacità elevata per un profilo VLKW
Hardware del server |
4 processori, 2.000 MHz, 4 GB di RAM |
Hardware della rete SAN |
CLARiion FC-4500 5 gruppi di archiviazione, 1 database per gruppo di archiviazione ripartiti su 18 testine che utilizzano RAID0+1 |
Cassette postali/gruppo di archiviazione |
|
Cassette postali/server |
|
Utilizzo di picco del processore |
|
Utilizzo di picco del disco |
|
La fase finale della determinazione delle dimensioni del server è costituita dalla convalida della capacità del sottosistema di dischi. Dopo avere selezionato un sottosistema di dischi, è necessario verificare la velocità effettiva dell'hardware in modo da garantire che sia conforme alle esigenze. A tale scopo, è possibile utilizzare lo strumento Jetstress, fornito da Microsoft, per misurare le prestazioni del sottosistema di dischi. Jetstress genera i carichi di prova che simulano i carichi di lettura/scrittura del database di Exchange. Durante l'esecuzione di questo strumento, caricare ogni rete SAN con il numero massimo di IOPS (operazioni di I/O al secondo) senza superare la latenza di lettura o scrittura pari a 20 ms. Per ulteriori informazioni su Jetstress, vedere l'Appendice A "Strumenti per la valutazione delle prestazioni di Exchange".
Una distribuzione del sistema di messaggistica di Exchange può essere servito da più tipi di sottosistemi di dischi diversi. Il sottosistema trattato nella sezione seguente rappresenta un esempio di riferimento e non è da intendersi come un'indicazione relativa a un sottosistema di archiviazione specifico. Indipendentemente dal sottosistema di dischi selezionato, si consiglia di verificare innanzitutto mediante testing che il sottosistema sia conforme alle esigenze.
I dati riportati nella tabella C.5 fanno riferimento ai risultati ottenuti durante l'esecuzione di test relativi alla velocità massima effettiva sostenibile in una rete SAN Fibre Channel. Il test è stato eseguito in laboratorio.
Tabella C.5 Test Jetstress su una rete SAN
Funzione |
Registro |
Database |
Configurazione del gruppo di archiviazione |
6 dischi con RAID0+1 |
6 dischi con RAID0+1 |
Latenza scrittura su disco (ms) |
|
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Latenza lettura su disco (ms) |
|
|
Trasferimenti su disco al secondo |
|
|
Letture su disco al secondo |
|
|
Scritture su disco al secondo |
|
|
IOPS/testina |
Non applicabile |
|
In questo esempio, il test Jetstress ha gestito una velocità massima pari a 430 IOPS per database del gruppo di archiviazione. Il test Jetstress è stato eseguito utilizzando i seguenti parametri:
jetstress -l L:\posizione_fileregistro -Z -A -I 50 -D 50 -R 0 -N 0
Nota Se le unità logiche di Exchange condividono testine con altre applicazioni non di messaggistica o altri server, è possibile che si registri una riduzione delle prestazioni. Le prestazioni di Exchange sono ottimali con dischi dedicati al server di Exchange. Se Exchange condivide le testine, le prestazioni effettive potrebbero essere inferiori a quelle rilevate durante i test di laboratorio.
In base alla velocità effettiva misurata durante i test Jetstress, è possibile determinare il numero di utenti che un sottosistema di dischi è in grado di supportare. Ad esempio, in questo scenario, la rete SAN è in grado di supportare 1.075 cassette postali di utenti HKW.
Se si desidera calcolare la capacità del disco, è buona norma prevedere circa 100 IOPS al secondo per ogni testina (10.000 rpm). In base alla configurazione del disco, potrebbe essere necessario apportare alcune modifiche. Per i dischi del database di Exchange, un rapporto ragionevole tra letture e scritture su disco è dato dal valore 3:1. È tuttavia possibile valutare questo rapporto in base agli utenti disponibili. Partendo dal presupposto di un rapporto 3:1, nella tabella C.6 sono riportate le velocità effettive previste per le configurazioni RAID0, RAID1, RAID0+1 e RAID5.
Tabella C.6 Velocità effettiva RAID prevista per testina
Configurazione RAID |
IOPS/secondo previste per testina |
RAID0 |
100 |
RAID1 |
80 |
RAID0+1 |
|
RAID5 |
|
In base a questi calcoli, 48 dischi con striping hanno una capacità di 3.840 IOPS/sec. In modo analogo, 5 dischi in una configurazione RAID5 hanno una capacità di 285 IOPS/sec.
In una configurazione RAID0 ogni operazione di lettura e scrittura genera un'operazione di I/O. Nelle configurazioni RAID1 e RAID0+1 ogni operazione di lettura genera un'operazione di I/O mentre ogni operazione di scrittura ne genera due, ovvero un'operazione di scrittura su ogni disco con mirroring. In RAID5, ogni operazione di scrittura richiede quattro operazioni di I/O, ovvero due operazioni di lettura per calcolare la parità e due operazioni di scrittura, una per i dati e una per scrivere la parità. Pertanto, il numero iniziale di operazioni di lettura e scrittura viene espanso per le configurazioni RAID1, RAID0+1 e RAID5. Per un esempio dell'incremento delle operazioni di I/O, vedere "Calcolo di esempio" più avanti in questa appendice. In termini di numero iniziale di operazioni di lettura e scrittura, la velocità effettiva apparente risulta più bassa.
Nella tabella C.7 è riportato il numero di operazioni di I/O necessarie per 300 operazioni di I/O di lettura e 100 operazioni di I/O di scrittura per ogni configurazione RAID.
Tabella C.7 Esempio di prestazioni delle operazioni di I/O in configurazioni RAID
Configurazione RAID |
Numero di operazioni di lettura e scrittura |
Totale operazioni di I/O |
RAID0 |
1 lettura + 1 scrittura |
|
RAID1 |
1 lettura + (2 × scrittura) |
|
RAID0+1 |
1 lettura + (2 × scrittura) |
|
RAID5 |
1 lettura + (4 × scrittura) |
|
In questo esempio, è possibile rilevare che 400 transazioni (300 letture, 100 scritture) producono 500 operazioni di I/O in una configurazione RAID1. La velocità effettiva apparente viene ridotta di 400/500, ovvero 0,8. Pertanto, anziché 100 IOPS per testina per RAID0, si consiglia di prevedere 80 IOPS per testina.
Le tre fasi necessarie per la valutazione delle dimensioni di un server sono:
Determinazione del profilo di utilizzo.
Selezione dell'hardware e valutazione dell'adeguatezza della CPU e del disco per il profilo di utilizzo specifico.
Convalida delle prestazioni del sottosistema di dischi.
I profili di utilizzo possono variare nel corso del tempo. È pertanto necessario monitorare regolarmente i server per mantenere un carico adeguato e le prestazioni a livelli costantemente soddisfacenti.
Appendice D
In questa appendice sono contenuti i collegamenti alle risorse citate nella guida.
Guide di Exchange Server 2003
Exchange Server 2003 High Availability Guide (informazioni in lingua
inglese)
(https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=21277
Risoluzione dei problemi relativi alle prestazioni di Exchange
Server 2003
(https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=22811
Pianificazione di un sistema di messaggistica Exchange Server 2003
(https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=21766)
Exchange Server 2003 RPC over HTTP Deployment Scenarios (informazioni
in lingua inglese)
https://go.microsoft.com/fwlink/?linkid=24823
Guida all'accesso client di Exchange Server 2003
https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=27739
Novità
di Exchange Server 2003
https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=21765
Server
Consolidation Using Exchange Server 2003 (informazioni in lingua inglese)
https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=25209
Guida
alla distribuzione di Exchange Server 2003
https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=21768
Articoli della Microsoft Knowledge Base
I seguenti articoli della Microsoft® Knowledge Base sono disponibili sul Web all'indirizzo https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=14898
XGEN: Exchange 2000 Server SMTP Optimized
with Maximum Handle Threshold Registry Key (informazioni in lingua inglese)
https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=3052&kbid=271084
XGEN: Setting a Limit on the Number of SMTP
Messages in Queues (informazioni in lingua inglese)
https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=3052&kbid=258748
XADM: How to Move Exchange Databases and Logs in
Exchange 2000 Server (informazioni in lingua inglese)
https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=3052&kbid=257184
XGEN: Exchange 2000 Requires /3GB Switch
with More Than 1 Gigabyte of Physical RAM (informazioni in lingua inglese)
https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=3052&kbid=266096
XADM: Using the /Userva Switch on Windows
Server 2003-Based Exchange Servers (informazioni in lingua inglese)
https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=3052&kbid=810371
XADM: The
"HeapDecommitFreeBlockThreshold" Registry Key (informazioni in lingua
inglese)
https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=3052&kbid=315407
XADM: An Exchange 2000 Server with the
'/3GB' Switch in the Boot.ini File May Lose Network Connectivity Under a Heavy
Messaging Load (informazioni in lingua inglese)
https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=3052&kbid=313707
XADM: Client Latencies Occur When
Exchange 2000 Converts Mail from MAPI to MIME Format (informazioni in
lingua inglese)
https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=3052&kbid=317722
How to Optimize Memory Usage in Exchange
Server 2003 (informazioni in lingua inglese)
https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=3052&kbid=815372
Jet Database Does Not Work Correctly During a Backup
or During a Content Indexing Operation (informazioni in lingua inglese)
https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=3052&kbid=822894
Performance Tuning for Microsoft Exchange
(informazioni in lingua inglese)
https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=3052&kbid=264075
XADM: How the Active Directory Connector Polling
Period Works (informazioni in lingua inglese)
https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=3052&kbid=253825
XADM: How the Active Directory Connector Uses
Block Search to Replicate Changes (informazioni in lingua inglese)
https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=3052&kbid=253665
XADM: When the Active Directory Connector
Commits Changes to Active Directory (informazioni in lingua inglese)
https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=3052&kbid=253840
Frequently Asked Questions About Network Monitor
(informazioni in lingua inglese)
https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=3052&kbid=294818
How to Capture Network Traffic with Network
Monitor (informazioni in lingua inglese)
https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=3052&kbid=148942
Prodotti
sviluppati per Microsoft Windows (informazioni in lingua inglese)
https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=26219
Resource
Kit di Windows 2000 (informazioni in lingua inglese)
https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=6545
Client
Network Traffic with Exchange 2003 (informazioni in lingua inglese)
https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=27020
Microsoft
Operations Manager Be Accountable (informazioni in lingua inglese)
https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=16198
Better Together: Microsoft Operations Monitor and
Exchange 2003 (informazioni in lingua inglese)
https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=18176
Download
per Exchange 2003 (informazioni in lingua inglese)
https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=25097
Exchange
2003: Exchange Server Stress and Performance 2003 (informazioni in lingua
inglese)
https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=27881
Exchange
Stress and Performance Tool (ESP) (informazioni in lingua inglese)
https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=1709
Exchange
2003: Load Simulator 2003 (LoadSim) (informazioni in lingua inglese)
https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=27882
Exchange
2003: Jetstress (informazioni in lingua inglese)
https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=27883
Load
Simulator (informazioni in lingua inglese)
https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=1710
Oltre alle risorse citate in questo manuale, le risorse elencate di seguito possono essere utili per l'implementazione di Exchange Server 2003.
Libreria
tecnica di Exchange Server 2003 (informazioni in lingua inglese)
https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=21277
Exchange Server 2003 Tools and Updates
(informazioni in lingua inglese)
https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=25097
Microsoft
Developer Network (MSDN®) (informazioni in lingua inglese)
https://go.microsoft.com/fwlink/?linkid=21574
Exchange
Server 2003 MAPI Messaging Benchmark 3 (MMB3) (informazioni in lingua
inglese)
https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=27675
Manuale
dell'amministratore di Exchange Server 2003
https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=21769
Glossario
di Exchange Server 2003
https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=24625
Microsoft Exchange 2000 Server Resource Kit https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=6543
Nota È possibile ordinare una copia di Microsoft Exchange 2000 Server Resource Kit presso Microsoft Press® all'indirizzo https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=6544 (informazioni in lingua inglese).
AppendiCE E
Microsoft è costantemente impegnata nel rendere i propri prodotti e servizi facilmente accessibili a tutti gli utenti. In questa appendice verranno fornite informazioni sulle funzionalità, i prodotti e i servizi appositamente studiati per facilitare l'accesso alla famiglia Microsoft Windows ServerT 2003, alla famiglia Windows® 2000 Server, a Microsoft Exchange Server 2003 e a Microsoft Office Outlook® Web Access 2003. Vengono trattati i seguenti argomenti:
Accesso facilitato in Microsoft Windows
Modifica dei prodotti Microsoft per utenti con esigenze particolari
Documentazione relativa ai prodotti Microsoft in formati alternativi
Servizi Microsoft per utenti non udenti o con disturbi all'udito
Informazioni specifiche su Exchange 2003 e Outlook Web Access 2003
Altre risorse informative per utenti con esigenze particolari
Nota Le informazioni presenti in questa appendice sono valide solo per i prodotti Microsoft acquistati negli Stati Uniti. Se si acquista Windows al di fuori degli Stati Uniti, nella confezione del prodotto viene inclusa una scheda informativa contenente i numeri di telefono e gli indirizzi dei servizi di supporto Microsoft. Contattare la filiale Microsoft locale per determinare se nella propria zona sono disponibili i tipi di prodotti e servizi descritti in questa appendice. Visitare il sito Web internazionale Microsoft relativo all'accesso facilitato e agli utenti con esigenze particolari, all'indirizzo https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=22008, per informazioni disponibili nelle seguenti lingue: cinese, inglese, francese, italiano, giapponese, portoghese, spagnolo (America Latina) e spagnolo (Spagna).
A partire da Windows 95, nei sistemi operativi Windows sono state integrate numerose funzionalità per l'accesso facilitato, destinate agli utenti che hanno difficoltà a digitare sulla tastiera o a utilizzare il mouse, agli utenti non vedenti o con disturbi alla vista e agli utenti non udenti o con disturbi all'udito. Tali funzionalità possono essere installate durante il processo di installazione.
Per ulteriori informazioni sulle funzionalità di accesso facilitato dei vari sistemi operativi Windows, consultare la pagina relativa ai prodotti Microsoft per l'accesso facilitato all'indirizzo https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=22010 (informazioni in lingua inglese).
Se si dispone di un modem o di un altro tipo di connessione di rete, è possibile scaricare i file per l'accesso facilitato dai seguenti servizi di rete:
Sito Web Microsoft relativo all'accesso facilitato e agli utenti con esigenze particolari all'indirizzo https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=21487
Sito Web del Servizio Supporto Tecnico Clienti Microsoft all'indirizzo https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=14898. Selezionare l'opzione per la ricerca nella Knowledge Base in base al numero ID, digitare 165486, quindi fare clic sulla freccia. Nella pagina dei risultati della ricerca verrà visualizzato un collegamento all'articolo della Knowledge Base "Personalizzazione di Windows per utenti disabili", che contiene riferimenti a documenti relativi alla personalizzazione delle diverse versioni di Microsoft Windows.
Per altri articoli sull'accesso facilitato, dal sito Web del Servizio Supporto Tecnico Clienti Microsoft, scegliere l'opzione Cerca nel database degli articoli del Supporto Tecnico, selezionare Tutti i prodotti Microsoft, digitare kbenable nella casella Per soluzioni contenenti, quindi fare clic su Vai.
Server Internet Microsoft all'indirizzo ftp://ftp.microsoft.com/, in softlib/MSLFILES.
Microsoft Download Service (MSDL), che è possibile contattare al numero (425) 936-6735 negli Stati Uniti o al numero (905) 507-3022 in Canada. L'accesso diretto a MSDL tramite modem è disponibile 24 ore su 24, 365 giorni all'anno. Fuori dagli Stati Uniti e dal Canada, per informazioni contattare la filiale Microsoft locale.
Nota MSDL supporta la trasmissione dei dati a una velocità di 1200, 2400, 9600 o 14.400 baud, senza parità, con 8 bit di dati e 1 bit di arresto. MSDL non supporta connessioni a 28,8 Kbps, 56 K o ISDN.
Le opzioni e le funzionalità per l'accesso facilitato sono integrate in molti prodotti Microsoft, compreso il sistema operativo Windows. Si tratta di opzioni e funzionalità utili per gli utenti che hanno difficoltà a digitare sulla tastiera o a utilizzare il mouse, per gli utenti non vedenti o con disturbi alla vista e per gli utenti non udenti o con disturbi all'udito.
Microsoft fornisce una serie di guide introduttive per imparare a configurare le opzioni e le impostazioni di Accesso facilitato. Nelle guide gratuite vengono descritte le procedure dettagliate per configurare le opzioni, le funzionalità e le impostazioni in base alle proprie esigenze. Le informazioni vengono presentate in un formato a finestre affiancate, in modo da offrire una panoramica immediata dell'utilizzo del mouse, della tastiera o di una combinazione di entrambe le periferiche.
Per informazioni sulle guide introduttive più aggiornate, visitare il sito Web Microsoft contenente la panoramica delle guide introduttive sull'accesso facilitato all'indirizzo https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=14899 (informazioni in lingua inglese).
È disponibile una vasta gamma di tecnologie di supporto per l'accesso facilitato destinate a semplificare l'utilizzo dei computer da parte degli utenti con esigenze particolari.
Microsoft fornisce un catalogo delle tecnologie di supporto per l'accesso facilitato compatibili con i sistemi operativi Windows all'interno del quale è possibile eseguire delle ricerche. Per accedere al catalogo, visitare la pagina delle tecnologie di supporto per l'accesso facilitato del sito Web Microsoft all'indirizzo https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=14901 (informazioni in lingua inglese).
Di seguito sono riportati alcuni dei prodotti disponibili per i sistemi operativi MS-DOS®, Windows e Windows NT®:
Programmi che descrivono le informazioni visualizzate in Braille o forniscono una versione audio mediante voce sintetizzata per gli utenti non vedenti o che hanno difficoltà a leggere dallo schermo.
Strumenti software e hardware per la modifica del funzionamento del mouse e della tastiera.
Programmi che consentono di scrivere utilizzando il mouse o la propria voce.
Software per il completamento automatico di parole o frasi, che consente di digitare più rapidamente e con un minore utilizzo dei tasti.
Periferiche di input alternative, ad esempio periferiche azionate tramite bocca, per utenti che non possono utilizzare il mouse o la tastiera.
Se si utilizzano tecnologie di supporto per l'accesso facilitato, prima di eseguire l'aggiornamento contattare il proprio fornitore per verificare la compatibilità con i prodotti già installati nel computer. Il fornitore può inoltre offrire informazioni utili sulla configurazione delle impostazioni per ottimizzare la compatibilità con la versione di Windows o con gli altri prodotti Microsoft utilizzati.
La documentazione relativa a numerosi prodotti Microsoft viene fornita in diversi formati per favorirne l'accesso. I documenti relativi a Exchange 2003 sono disponibili nel CD fornito con il prodotto e sul sito Web di Exchange all'indirizzo https://go.microsoft.com/fwlink/?linkid=21573.
Gli utenti con difficoltà a leggere o a utilizzare la documentazione stampata possono ottenere numerose pubblicazioni Microsoft in versione audio contattando Recording for the Blind & Dyslexic, Inc. (RFB&D). RFB&D fornisce questi documenti in diversi formati, ad esempio su audiocassette e CD, ai soci iscritti al servizio di distribuzione e in possesso dei diritti necessari. La collezione di RFB&D conta oltre 90.000 titoli, tra cui la documentazione di numerosi prodotti Microsoft e pubblicazioni di Microsoft Press®. È possibile scaricare molti dei manuali Microsoft dal sito Web Accessible Documentation for Microsoft Products all'indirizzo https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=22007 (informazioni in lingua inglese).
Per ulteriori informazioni, contattare RFB&D utilizzando i seguenti dati:
Recording for the Blind & Dyslexic
20 Roszel Road
Princeton, NJ 08540
Numero di telefono per chi chiama dagli Stati Uniti: (866) 732-3585
Numero di telefono per chi chiama dal di fuori degli Stati Uniti e del Canada:
(609) 452-0606
Fax: (609) 987-8116
Web: https://www.rfbd.org/
Per gli utenti non udenti o con disturbi all'udito, il servizio clienti e i centri di supporto tecnico Microsoft sono accessibili tramite un servizio basato su speciali apparecchi telefonici per l'invio di messaggi di testo (TTY/TDD).
È possibile contattare il centro informazioni vendite Microsoft utilizzando apparecchi telefonici per l'invio di messaggi di testo al numero (800) 892-5234 negli Stati Uniti dalle 6.30 alle 17.30 (fuso orario Pacifico, UTC-8), dal lunedì al venerdì, festivi esclusi.
Per il supporto tecnico negli Stati Uniti, contattare il Servizio Supporto Tecnico Clienti Microsoft utilizzando apparecchi telefonici per l'invio di messaggi di testo al numero (800) 892-5234 negli Stati Uniti dalle 6.00 alle 18.00 (fuso orario Pacifico, UTC-8), dal lunedì al venerdì, festivi esclusi. In Canada, utilizzare il numero (905) 568-9641 dalle 8.00 alle 20.00 (fuso orientale, UTC-5), dal lunedì al venerdì, festivi esclusi. I servizi di supporto Microsoft sono soggetti alle tariffe, ai termini e alle condizioni in vigore al momento della richiesta di assistenza.
La sezione 508 del Rehabilitation Act regola l'acquisto di tecnologie elettroniche e informatiche da parte degli enti governativi degli Stati Uniti, stabilendo che tali tecnologie devono essere accessibili agli utenti con esigenze particolari. In base alla suddetta sezione, è necessario che tutte le "tecnologie elettroniche e informatiche" sviluppate, ottenute, gestite o utilizzate da enti federali siano accessibili a utenti con esigenze particolari, compresi dipendenti e membri del pubblico, a patto che sull'ente stesso non gravi un onere eccessivo.
Per consultare il Voluntary Product Accessibility Template (VPAT) di Exchange 2003, nel quale vengono descritte le funzionalità di Accesso facilitato conformi agli standard stabiliti nella sezione 508, visitare la pagina Web https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=22011 (informazioni in lingua inglese).
Gli amministratori possono inoltre impostare il client di base come client predefinito per tutti i browser. Per ulteriori informazioni al riguardo, vedere l'articolo 296232 della Microsoft Knowledge, relativo alla cartella Posta in arrivo vuota quando si utilizza Internet Explorer versione 5 o successiva per accedere a OWA, all'indirizzo https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=14919 (informazioni in lingua inglese).
Nel sito Web Microsoft sull'accesso facilitato, all'indirizzo https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=21487, sono disponibili informazioni per utenti con esigenze particolari, i loro amici, le famiglie, i membri delle organizzazioni che assistono questo tipo di utenti, gli educatori e i rappresentanti.
È inoltre disponibile una newsletter gratuita mensile per mantenersi costantemente aggiornati sulle tematiche relative all'accesso facilitato per i prodotti Microsoft. Per iscriversi alla newsletter, visitare la pagina relativa ad Accessibility Update all'indirizzo https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=14920 (informazioni in lingua inglese).
Per commenti e suggerimenti su questa guida: inviare un messaggio di posta elettronica in lingua inglese, indicando con un valore compreso tra 1 (scarso) e 5 (ottimo) il giudizio assegnato al contenuto del documento.
Inviare il messaggio a [email protected]
Per informazioni aggiornate su Exchange, visitare le seguenti pagine Web in inglese:
Articoli tecnici e manuali del team di produzione di Exchange (informazioni in lingua inglese) https://go.microsoft.com/fwlink/?linkid=21277
Strumenti
e aggiornamenti di Exchange (informazioni in lingua inglese)
https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=25097
Exchange
Server Community (informazioni in lingua inglese)
https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=14927
File
eseguibile autoestraente contenente tutti gli articoli tecnici e i manuali in
linea del team di produzione di Exchange (informazioni in lingua inglese)
https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=10687
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