non in questo modo, dicevo, trascinando sul fondo la
copertina
non in questo, dicevo modo
la magnolia soda attraendomi fresca, sgusciando la tarantola
dal tavolo di ferro per sorreggermi
la ferita
non in questo modo
non in questo - urlando nella più carezzevole delle voci -
questo modo:
con tutti quei cocci ti farai male amore
con tutti quei cocci mi farò male amore
(col più scheggiato dei sospiri, dilungando la più carezzevole delle voci...)
Cupo di radici di foglie di gesti terribili in un segno di terra
garbatamente tiri indietro i tuoi aquiloni:
Lazzaro in veste di yogi
alza il mondo cantabile addormentato con le cosce a fior di loto.
Sprofondata nel tuo mondo vegetale
non in questo modo dico arrochita non
in questo modo imploro nell'intrico (rapprendendomi dentro
la larga chiazza disposta per l'infrazione delle comete)
non in questo modo non
corpi dilatati enfiati oboe di deformità empite d'acque di disgelo
si rimboccano sui mie. piedi
lunghi cordoni
nel ginocchio componendo serpentini la coccarda
non in questo modo premendo implorando gemendo il nero subìto come una seppia
disposta a copertina
aquiloni attirando con carezzevole voce e corde oleose
amore, dicendoti, al colmo dello scompenso con brevità telegrafica:
non in questo modo non in non in questo modo non in
questo non in
Andò da lei l'Angelo Novo e stette
- come si può leggere ovunque -
in piè: ne segnò vigoroso i lineamenti
e ne sospinse a galla le cose fatte e dette. Alla finestra,
in costume da scena di tenda vaporosa,
esitò una morte tutta squarciata di filamenti penduli
(e non c'erano più passi di danza
per farla raggomitolare in uno scialle e buttarla nel fiume!).
Ma improvvisamente si levò
la
la
videro affondare insieme al rododendro delle delizie
e che da tanto tempo, appunto,
pativa crogiolata nel centro della terra.
Lei, visitata da quelle pupille in quella
soavissima lividura di sabbia,
riconobbe l'amanuense
a immagine fu e somiglianza.
Oggi ora in questo momento il mondo mi vola addosso.
Non ho fatto, nei giorni passati,
che guardare paesaggi
lagune isole moriture colline tronfie ancora per poco
lunghe soporose arcate accudite da gechi e lumache:
morti arcaici animali premurosi di morte cose. Questo,
tutto questo
si vede quando già
il proprio sangue naviga lontano, doppia
nella tempesta il capo Horn
quando il rossore della carne
avvilisce nella grotta del vampiro, e il seme
della continuazione
appartiene a provette grafiche
sospese in un laboratorio sotterraneo.
Le carte sparse in questo tavolo, come somigliano
alle suppellettili della morte:
questo foglio è una tibia sguarnita
e questo quaderno una lampada dove l'olio finì in fretta
in una chiarata convulsa e sbilenca;
le altre robe scritte sono abiti che il defunto
non può più indossare
e vanno per il robivecchi.
L'abito che vedete qui, usatelo per vestire il cadavere
aggiustategli sopra una ciocca di fiori che tolga
lo stantio di questi vecchi materiali da costruzione.
Vi sorrido e vi saluto col fazzoletto
affacciata da una casa lontana.
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